Capitolo 18

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Salutammo Anna ed Alberto e salimmo in macchina.
Respiravo un'aria strana in quella macchina.
Mark stringeva il volante così forte da avere le nocche bianche e guidava più veloce del solito.
Gli afferrai la mano che non teneva sul volante e gliela strinsi.
-"Mark, cos'hai?"- dissi.
-"Parliamo quando arriviamo a casa..."- disse senza distogliere lo sguardo dalla strada.
-"Vuoi che guidi io?"- dissi.
Senza rispondere, si fermò in una piazzola di sosta e scese dalla macchina.
Io presi il suo posto, sistemai il sedile e ripartimmo.
Accesi la radio. Quel silenzio mi faceva impazzire.
Per tutto il viaggio Mark restò con il telefono in mano e stava ancora giocando quando mi chiamò Nalì.
-"Amore, rispondi tu?"- dissi.
Mark rispose alla chiamata e mise il viva voce.
-"Nalì, stiamo entrando nel garage!"- dissi chiudendo la chiamata.

Dopo che parcheggiai Mark scese dalla macchina e senza nemmeno salutare Chri e Nalì andò nella nostra stanza.
Presi i nostri regali e le giacche dalla macchina prima di entrare nel salone.
-"Ehy."- dissi.
Christian e Nalì mi squadrarono interrogativa.
-"Tutto bene?"- disse Nalì.
-"Non lo so..."- dissi.
-"Vai a vedere cos'ha"- disse Christian facendo cenno verso le scale.
Salii le scale ed entrai nella stanza.
Mark era coricato nel letto con il computer sulle gambe.
-"Amore, che guardi?"- dissi coricandomi accanto a lui.
Non rispose. Mi passò un foglio spiegazzato.
Lo aprii.
Era un contratto per due stagioni con il Real Madrid.
-"Te l'ha dato Alberto?"- dissi mettendogli davanti a gli occhi quel foglio.
Mark annuì e dopo qualche secondo disse:-"Sto leggendo i dettagli che mi ha mandato per e-mail."-
-"Cosa ti ha detto?"- dissi sedendomi con le gambe incrociate di lato a lui.
-"Vogliono che torni a Madrid..."- disse tranquillamente.
-"Perché?"-
Mark chiuse il computer e si sedette di fronte a me.
-"Alberto mi ha detto che da quando sono a Milano mia madre soffre di bipolarità, depressione e, qualche volta, ha degli attacchi di panico..."- disse Mark portandosi una mano dietro la nuca.
-"C'è qualcosa che possiamo fare per aiutarla?"- dissi avvicinandomi a Mark.
-"Alberto pensa che sia opportuno che io tornassi a Madrid..."- disse portandosi una mano dietro la nuca.
Lo abbracciai.
-"Amore, devi fare ciò che credi sia meglio per te e per lei."- gli sussurrai.
-"Se dovessi decidere di tornare a Madrid, tu verrai con me, vero?"- disse abbracciandomi.
Scossi la testa. Volevo dirgli che non potevo ma le parole si rifiutavano di uscire dalla mia bocca.
-"Hope, rispondimi!"- disse Mark guardandomi negli occhi.
-"No..."- dissi con un filo di voce.
Mark abbassò gli occhi.
-"Vai a mangiare!"- disse.
-"No, mangiamo insieme."- dissi poggiandomi alla sua spalla.
-"Hope, mi lasci un po' da solo?"- disse.
-"Certo. Se hai bisogno di me io sono sotto."- dissi.
-"Va bene."- disse lasciandomi un bacio sulla guancia.

Andai da Nalì e Christin che stavano già pranzando.
-"Scusate se abbiamo fatto tardi."- dissi alzando le spalle.
-"Tranquilla, ho fatto le farfalle al salmone."- disse Nalì mettendomi davanti un piatto.
-"Preferisco bere un thè."- dissi spostando il piatto di lato.
-"Cos'è successo?"- disse Chri guardandomi preoccupato.
-"Forse Mark tornata Madrid..."- dissi alquanto sconvolta.
Dovevo ancora metabolizzare la situazione. Avrei dovuto stravolgere la mia vita per seguire Mark o continuare a stare nel mio stupidissimi appartamento?! Come mi sarei dovuta comportare se Mark mi avesse detto che voleva tornare a Madrid?
Presi il mio thè e andai a sedermi nel salone.
Lo scoppiettare del camino mi distolse dai miei pensieri. Continuai a fissarlo per un po' con la mia tazza di thè in mano.
Mark's pov.
È davvero bello notare che il tempo che c'è a Milano rispecchia il mio stato d'animo. Grigio e sfoglio. Dovevo prendere una decisione importante per la mia carriera ma soprattutto per la mia vita.
Ero poggiato nel letto con il computer sulle gambe.
Leggevo e rileggevo quel contratto come se fosse l'unica cosa che contasse davvero.
Avevo detto ad Hope di voler stare solo perché non volevo che le sue lacrime influissero nella mia scelta però dovevo avere un parere. Volevo avere le idee chiare su ciò che sarebbe successo dopo.
-"Hope!"- urlai dalla mia stanza.
-"Un'attimo!"- urlò.
Dopo qualche minuto entrò nella stanza. Si richiuse la porta alle spalle e disse:-"Ti ho preparato una tisana, così ti rilassi un po'..."- disse poggiando la tazza fumante sul comodino.
-"Grazie!"- dissi sorridendo. -"Ma non mi va..."- proseguii mandando il computer in stand-by.
-"Va beve."- disse sedendosi accanto a me.
Poggiai il computer sul comodino e abbracciai Hope.
-"Hope, promettimi che se dovessi decidere di andare a Madrid, non cambierà niente tra di noi..."- dissi.
-"E se dovesse finire come cinque anni fa?"- disse Hope con gli occhi pieni di lacrime.
-"No, amore, no. Non piangere, ti prego. Andrà tutto bene!"- dissi asciugando le lacrime che le scivolavano sul viso.
Scoppiò a piangere ancora più forte e poggiò il viso sul mio petto.
-"Sh... prenderò la decisione più giusta per tutti."- dissi mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-"No, tu devi prendere la decisione migliore per te!"- disse divincolandosi dal mio abbraccio.
-"Per ora non ci pensare."- dissi attirandola a me.
La strinsi contro il mio corpo finché non si calmò completamente.
-"Vado a sciacquarmi il viso."- disse alzandosi dal letto.
-"Poi torni qui?"- dissi guardandola.
-"No, sto un po' con Christian e Nalì."- disse uscendo dalla stanza.
Mi ero dimenticato di Christian e Annalisa. Avevo la mente da tutt'altra parte quindi non mi importò più di tanto. Indossai dei pantaloncini e chiamai Alberto.
-"Mark, dimmi tutto!"- disse rispondendo alla chiamata .
-"Non so cosa fare."- dissi sbuffando.
-"Se vuoi questa sera vieni a parlarne con tua madre..."- disse Alberto che per una volta sembrò comprensivo.
-"Va bene, ci vediamo per le 20:00?"-
-"Facciamo per le 19:30. Hope viene con te?"-
-"No, vengo da solo."-
-"Va bene. Sicuramente tua madre ti costringerà a dormire qui."-
-"Vabbè resto a dormire lì."- dissi sorridendo.
-"A dopo!"- disse chiudendo la chiamata.
Presi il borsone e vi gettai dei vestiti e il pigiama.
Posai anche l'iPad e il caricabatterie.
Poi chiusi il borsone e lo lasciai sul letto.
Sentii Hope fare le scale quando stavo per uscire dalla stanza ma lei mi precedette ed entrò.
-"Che fai?"- disse indicando il borsone.
-"Vado per un giorno da mia mamma."- dissi passandole accanto per uscire dalla stanza.
-"Non puoi tornare la sera invece di dormire lì?"- disse seguendomi.
-"No."- dissi scendendo le scale per andare in cucina.
Hope sbuffò ed andò nel salotto dove Christin e Nalì stavano guardando un film.
-"Hope, comunque io e Chri abbiamo trovato un Hotel, così non vi disturbiamo."- disse Nalí.
-"Non ci disturbate!"- disse Hope.
-"Veniamo a mangiare qui però ci sembra più giusto stare in Hotel."- disse Christian.
-"Come preferite ragazzi, per noi non ci sono problemi!"- disse Hope.

Aiutammo Christian ed Annalisa a portare le valige e li accompagnammo in Hotel. Hope non mi parlò per tutto il tempo.
-"Piccola, è solo un giorno. Domani pomeriggio siamo di nuovo insieme!"- dissi tranquillamente mentre guidavo verso casa.
-"Va bene..."- disse senza guardarmi.
-"Vuoi venire con me?"-
-"No."- disse mettendo sù il broncio.
Sbuffai ed accesi la radio.

Arrivammo a casa ed Hope scese sbattendo la portiera dell'auto.
La rincorsi fino in cucina e la fermai.
-"Hope, è solo un fottutissimo giorno!"- dissi tenendola dal polso.
-"Ed in questo fottutissimo giorno firmerai il contratto per andare a Madrid!"- urlò divincolandosi dalla mia presa.
-"No, prenderemo la decisione insieme."- dissi abbracciandola. -"Va bene?"- proseguii accarezzandole la guancia.
Annuí quasi spaventata.
-"Ti amo."- dissi schioccandole un bacio sulle labbra.

Spazio autrice:
Secondo voi quale scelta prenderà Mark?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
Al prossimo capitolo! Love u! 💕😝

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