Hope & Mark's pov
Martina nacque il 17 Gennaio e fu la nostra gioia più grande.
Un ciondolo le luccicava sul polso, fin da piccola, e c'era scritto "in fondo". Questo bracciale completava la nostra famiglia.
"Se ci credi, in fondo, andrà tutto bene!"
Martina aveva i capelli castano chiaro come quelli di Hope anche se quel caschetto che le avevamo fatto crescere non durò molto perché Martina li volle rasare da una lato e dietro ed il resto lo fece allungare fino a sotto le spalle.
I suoi occhi, invece, erano azzurri come quelli di Mark ed a differenza del padre i suoi spesso lasciavano trasparire troppo la sua dolcezza anche se era una peste.
Scorrazzava per casa, con una pallone, tra i piedi ovviamente.
Iniziò anche lei a giocare a calcio ma come difensore sinistro.
Ad 11 anni ebbe la prima convocazione con la rappresentativa lombarda.
A 13 la prima convocazione con la nazionale e quella fu solo l'inizio perché a 14 iniziò a giocare nella femminile dell'Inter mentre molte squadre più importanti la chiamavano perennemente.
Ovvero chiamavano Hope. Era diventata l'agente di sua figlia e di suo marito e le andava bene così.
Quando Martina ebbe 16 anni, Mark aveva già lasciato il calcio giocato per diventare un allenatore di fama mondiale. Praticamente tutto ciò che faceva era perfetto.
È ovvio che qualche problema ci fu durante quegli anni ma Hope sapeva gestire tutto benissimo.
Riusciva a far studiare Martina, a conciliare le lezioni di inglese e spagnole con le interviste e le interviste di suo marito con gli allenamenti.
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My Destiny
Romance"E ti porto dentro nonostante il tempo e la distanza." Perdiamo tante persone lungo il nostro cammino ma se queste le ritroviamo nel nostro percorso, il fatto di doverci stare insieme potrebbe essere definito "destino"? E di queste persone destinat...