Capitolo 15

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Nonostante le lacrime che cercavo di trattenere, raccolsi la mia roba ed uscì da quella casa che sentivo mia più di qualunque altra.
Mark mi guardava dalla porta, in lacrime, senza dire niente.

Arrivai nel mio appartamento, vuoto, solo, sfoglio e senza amore.
Mandai un messaggio a Christian che mi chiamò immediatamente.
"Passerò il Natale da sola, a Milano."
-"Hope, cos'è successo?"- disse Chri non appena risposi al telefono.
-"Ho lasciato Mark, mi stava per tradire di nuovo con Carmen."- dissi scoppiando in lacrime.
-"Tranquilla, non piangere."- disse Christian sospirando.
Sapevo quanto fosse arrabbiato con Mark e sapevo anche che l'avrebbe chiamato per capire cos'era successo.
Christian ascoltava sempre entrambe le versioni della storia. Non era mai di parte.
Mi sedetti sul divano ed accessi la TV. E c'era lui. Una sua stupidissima partita.
Chiusi la TV e presi il telefono. Entrai su Facebook ed ecco una sua foto. Era come se mi perseguitasse.
-"Cazzo!"- urlai irritata.
Iniziai a leggere un libro e la mia mente tornava sempre a lui. Il suo volto in lacrime mi era rimasto impresso nella testa ed i suoi messaggi non facevano altro che peggiorare la situazione.

Lasciai che le ore di quel giorno schifoso scorressero inutilmente finché non ricevetti una video chiamata da Nalì.
Risposi subito.
-"Tesoro!"- disse con un'espressione triste.
-"Le ho spiegato cos'è successo..."- dissi Chri.
-"Tranquilli."- dissi tirando fuori un sorriso sforzato. -"È tutto a posto. Ce la faccio senza Antonio, posso vivere senza di Mark..."- dissi con amarezza portando la mia mente ai soliti ricordi che facevano sempre più male.
Iniziai a tremare e le lacrime bagnarono velocemente il mio viso.
-"Hope."- disse Nalì. -"Respira. Io e Chri arriviamo tra qualche ora a Milano. Resisti."- proseguì.
-"Ci sentiamo dopo."- dissi chiudendo la video chiamata singhiozzando.
Dopo qualche minuto qualcuno suonò al citofono. Cercai di sembrare il più normale possibile ed andai ad aprire la porta del mio appartamento.
-"Scusa, è solo colpa mia."- disse Mark accarezzandomi la guancia.
-"N-non mi toccare..."- balbettai.
Mark mi spinse dentro casa e di richiuse la porta alle spalle.
-"Guarda, Hope, stavo ridendo con Carly."- disse Mark mostrandomi la versione intera della foto che mi aveva mandato sua mamma.
-"Non mi interessa un cazzo di quella stupidissima foto."- urlai.
-"Allora, perché stai piangendo?"- disse facendomi alzare il viso per guardarmi negli occhi.
-"A-antonio..."- dissi scansandomi per non farmi accarezzare.
Mark mi strinse a sé così forte da farmi mancare il respiro.
-"Sh...tranquilla. Ci sono io con te. È tutto a posto."- mi sussurrò.
Mi lasciai andare all'ennesimo pianto liberatorio. Odiavo piangere, mi faceva sentire debole.
In quel momento, anche solo una parola sbagliata poteva distruggermi ma Mark ci sapeva fare con le parole. Anzi, ci sapeva fare con me. Riusciva a farmi calmare, a capirmi. Lui non mi voleva distruggere. Lo capivo da come mi abbracciava. Quello era il suo modo per farmi capire che mi voleva proteggere. Voleva essere la gabbia toracica dei miei sentimenti...
Ci spostammo nella mia stanza e ci coricammo nel mio lettino che, nonostante fosse per una sola persona, i nostri cuori stavano comodi.
-"Ora dormi."- disse baciandomi dolcemente sul collo.

Io non volevo essere così dipendente da lui ma, c'era qualcosa dentro di me che mi costringeva anon farne a meno

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Io non volevo essere così dipendente da lui ma, c'era qualcosa dentro di me che mi costringeva anon farne a meno.
-"Ti amo."- mi sussurrò.
Ci addormentammo abbracciati ed ero tranquilla finché le sue braccia mi circondavano.

"Antonio era lì, con la sua macchina e mi stava salutando.
-"Hope, non vieni con me?"- disse.
Scossi leggermente la testa ed il suo ultimo messaggio era scritto ovunque. E la sua voce continuavo a sentirla. Diceva:-"Ci vediamo domani, promesso."-
Salii nella sua macchina e provai ad abbracciarlo ma sparì ed intorno a me c'erano solo i residui di quel maledettissimo giorno."

Scoppiai in lacrime. Mark iniziò a spingermi leggermente per farmi svegliare. Aprii gli occhi e vidi Nalí e Christian di lato al mio letto.
-"Ha detto ci vediamo domani."- urlai piangendo ancora più forte.
-"Hope, tranquilla. Era solo un incubo"- disse Mark accarezzandomi.
Mi strinsi a lui come se fosse il mio salvagente ogni qual volta io annegavo nel mio oceano.
-"Ti prego, resta qui."- dissi continuando a piangere.
-"Tranquilla. Faccio sistemare Nalí e Chri e torno."- disse Mark.
Annuii e mi alzai dal letto con lui. Seguendolo costantemente.
Dopo aver mostrato il mio appartamento ai miei amici notai che erano le 04:30. Io e Mark tornammo a letto e lui mi cullò finché non mi addormentai tranquillamente.

Il mattino seguente mi svegliai con Chri e Nalí che mi accarezzavano.
-"Dov'è Mark?"- dissi stropicciandomi gli occhi.
-"È andato a comprare i cornetti."- disse Chri.
-"Stai bene?"- disse Nalí abbracciandomi.
Annuii.
Dopo poco sentii la porta aprirsi.
-"Ragazzi, si è svegliata la mia piccola?"- disse Mark spuntando nella mia stanza.
-"Si."- disse Chri.
-"Buongiorno!"- disse Mark facendomi l'occhiolino e schioccandomi un bacio sulla guancia.
-"Ciao..."- dissi alzandomi dal letto.
-"Hope, non iniziare a fare la stronza..."- mi ammonì Mark.
-"Va bene, poi parliamo."- dissi andando in cucina.
Chri, Mark e Nalí mi seguirono.
Mi sedetti nel divano ed accesi la TV.
-"Lo vuoi il caffè?"- disse Mark avvicinandosi a me.
Annuii.
Dopo qualche minuto Mark mi portò il caffè e il cornetto.
-"Mark, ma non ti sembra di viziarla troppo?!"- disse Chri ridendo, mentre si sedeva accanto a me.
Feci un mezzo sorrisetto e mangiai in silenzio il mio cornetto.
Mark scoppiò a ridere.
-"Cosa facciamo questa sera?"- disse Nalí portando il caffè a Christian.
-"Possiamo cucinare noi."- dissi a Nalí.
-"Per me va bene."- disse ridendo Christian.
-"Si, dai."- disse Mark. -"Hope, se ti vesti andiamo a casa mia."- proseguí.
-"Va bene."- dissi alzandomi per chiudermi in bagno.

Mark's pow
Mi sedetti meglio sul divano e guardai Christian.
-"Cos'è successo?"- disse Chri.
Gli raccontai tutto soprattutto di quando Hope ha picchiato Carmen e della foto.
-"Se avete finito di parlare di me, possiamo andare!"- disse Hope uscendo dal bagno.
-"Certo, piccola."- dissi alzandomi. Sistemammo la casa, indossammo i nostri giubbotti e chiudemmo tutte le luci prima di abbandonare quell'appartamento sfoglio.

Milano quel giorno era davvero freddo. Nonostante il brutto tempo arrivammo a casa in poco tempo.
Hope scese dalla macchina e si nascose nella mia stanza.
Sbuffai e mostrai la casa a Christian e Nalí. Li feci sistemare nella stanza degli ospiti ed ordinai il sushi per pranzo.
Salii ed entrai nella mia stanza.
Hope era coricata nel letto con il mio computer sulle gambe.
-"Che fai?"- dissi coricandomi accanto a lei.
-"Niente."- disse chiudendo il computer.
-"Perché l'hai chiuso?"- dissi cercando i suoi occhi.
Si limitò ad alzare le spalle.
-"Vuoi che ci guardiamo un film?"- dissi provando ad abbracciarla.
-"No, voglio dormire."- disse girandosi dall'altro lato.
-"Eh allora dormiamo..."- dissi.

-"Mark..."- sentii dopo qualche minuto.
-"Hope."- dissi.
-"Tu vuoi stare con me o con Carmen?"- disse senza guardarmi negli occhi.
-"Lo sai che è una domanda stupida?"- dissi avvicinandomi al suo fianco.
-"Rispondi!"- disse. Vidi una lacrima che le scivolava lungo la guancia.
-"Hope, ti amo! Ho stravolto la mia vita per te. Smettila di farti queste domande. Non ti tradirei nemmeno per la donna più del mondo perché per me quella sei tu...È chiaro?"- dissi lasciandole dei piccoli baci sulla guancia.
Si voltò e mi abbracciò.
-"Allora, è chiaro?"- dissi tenendomela stretta.
Hope annuii timidamente.
-"Dai, andiamo giù che tra poco arriva il Sushi!"- dissi alzandomi.
Chri e Nalí ci stavano aspettando sotto.
-"Hope, dobbiamo parlarti!"- disse Nalí.
Hope si sedette nel divano di fronte a loro.
-"Io vado a farmi la doccia..."- dissi facendo di nuovo le scale.

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