Hope's pov.
Mi dispiaceva per quello che stava passando Anna ma per me restava una stronza e non volevo che Mark se ne andasse, che mi venisse strappato via dalle braccia.
E mi fido ciecamente di lui, lo so che è cambiato, lo sento che è cambiato ma non riesco più a stargli lontana.
Non sono andata con lui per fargli capire come sarà la situazione a Madrid...
Quando è andato via, iniziai a guardare un film e pubblicai una foto su Instagram scrivendo:"Io sono qui ad aspettarti!"
Dopo qualche minuto mi contattò Gabriele, il migliore amico di Leonardo.
Mi avevo scritto se mi andava un aperitivo così poteva spiegarmi com'era strutturato uno degli ultimi esami che avrei dovuto affrontare prima della tesi finale.
Accettai. Non c'era niente di male ma sicuramente Mark non la pensava come me...
Indossai dei semplici jeans con un maglione color corda, la mia amatissima sciarpa, un capellino di lana dello stesso colore del maglione, il giubbotto e degli stivaletti con un po' di tacco.
Presi la Porsche Cayanne per uscire ma prima chiamai Mark per rassicurarlo.
-"Amore!"- dissi appena rispose alla chiamata.
-"Dimmi."- disse sbuffando.
-"Sto prendendo la Porsche!"- dissi tranquillamente.
-"Va bene, stai attenta."- disse prima di chiudere la chiamata.
Alzai le spalle e gettai il telefono nella borsa.
Uscii dal garage stando attenda ad ogni movimento.
Con Gabriele ci saremmo visti nel bar vicino all'università.
Non era molto distante, la parte faticosa fu cercare un parcheggio per quella macchina enorme.Dopo che riuscii a trovare un parcheggio, scesi dalla macchina e mi chiamo Gabriele.
-"Pronto."- dissi rispondendo al telefono.
-"Hope, dove sei?"- disse Gabriele.
-"Ti ho visto, sono qui vicino."- dissi facendogli cenno con la mano.
Si avvicinò subito.
-"Ehy."- dissi per salutarlo.
-"Hope, stai benissimo!"- disse sorridendo.
-"Grazie."- dissi ridendo in modo isterico.
Entrammo nel bar ed ordinammo il nostro aperitivo.
-"Ti volevo parlare di Leonardo!"- disse Gabriele per distruggere il silenzio.
-"Ah..."-
-"Sta davvero male senza di te, gli manchi davvero tanto."- disse con aria implorante.
-"Ehm...mi dispiace ma io sono fidanzata. Leonardo non mi interessa. Non mi è mai interessato"- dissi. -"O-ora devo andare."- proseguii alzandomi non appena notai che Leonardo si stava avvicinando al nostro tavolo.
Tirai fuori il portafoglio per lasciargli i soldi dell'aperitivo che non consumai.
-"Te li puoi tenere i soldi!"- disse Leonardo.
"Cazzo!" Pensai.
Diedi i soldi a Gabriele e senza salutare uscii dal bar a passo svelto.
Leonardo mi seguiva.
-"Potresti anche sentire quello voglio dirti!"- urlò.
Mi voltai.
-"Dai, ti ascolto."- dissi incrociando le braccia al petto.
-"Ora con chi stai?"-
-"Non sono affari tuoi."-
-"Stai con Mark, vero?"- disse.
-"Si. E allora?"-
-"Lui non ti merita. Io posso darti tutto quello che vuoi. Devi solo lasciarlo."- disse avvicinandosi e cercando di abbracciarmi.
-"Non mi toccare!"- dissi tirandogli uno schiaffo e scappando verso la Porsche di Mark.
Salii e chiusi le sicure.
Mi allontanai velocemente da lì e tornai a casa.
Appena entrai nel garage mi lasciai andare ad un pianti liberatorio.
Sono stata una stupida. Aveva ragione Mark, non dovevo andarci! Cazzo, cazzo, cazzo!
Il mio telefono prese a suonare in continuazione.
Era Nalì.
Chiusi il telefono e corsi di sopra.
Mi accasciai lentamente affianco alla porta che portava al garage e continuai a piangere.
Dopo dieci minuti iniziò a suonare il telefono di casa.
Era Mark.
Cercai di schiarirmi la voce e risposi.
-"Hope, perché non rispondi al telefono?"- disse.
-"S-si è spento."- dissi con un filo di voce.
-"Ti sta cercando Nalì!"- urlò.
-"Lo so ma non voglio vederla..."- dissi.
-"Sei sola?"-
-"Si."-
-"E sei già a casa?"- disse con un tono accusatorio.
-"Si..."- dissi trattenendomi per non piangere di nuovo.
-"Hope, vedi che se scopro qualcosa è finita!"- disse con un tono irritato.
-"E cosa scopri? Cosa? Che Leonardo ci stava provando ed io sono scappata a casa?"- dissi scoppiando di nuovo a piangere e chiudendo il telefono.
Mi richiamò immediatamente.
-"Che vuoi?"- urlai.
-"Ehy, non piangere..."- disse. -"Vuoi che torno a casa?"-
-"No, sto bene."- dissi asciugandomi le lacrime.
-"Vai da Chri e Nalì."-
-"No, sto bene qui!"-
-"Ho capito. Mi fermo qui solo per cena e poi torno."-
-"Resta a dormire lì."- dissi calmandomi.
-"Va bene piccola. Ti chiamo più tardi!"- disse.
-"Ok."- dissi chiudendo il telefono.
Andai a sedermi nel divano e presi il computer.
Cercai un film carino e optai per "Single ma non troppo". Almeno avrei riso un po'.
Mangiai i pop-corn per cena.
Intorno alle 23:00 mi chiamò Mark.
-"Amore."- disse appena risposi alla chiamata.
-"Mark."- dissi.
-"Tutto bene?"-
-"Si, tu?"-
-"Si, vuoi che torno?"- disse con un tono dolce.
-"Ormai resta da tua mamma, non ci sono problemi."-
-"Ma tu dormi tranquilla?"-
-"Ci provo."- dissi stringendomi nelle spalle.
-"Va bene però se non riesci a dormire mi chiami."-
Annuii come se potesse vedermi.
-"A domani."- dissi.
-"Buonanotte."- disse chiudendo la chiamata.
Indossai un pigiama e presi un pupazzetto che portavo sempre con me, me l'aveva regalato Antonio.
Mi infilai sotto le coperte ed accesi la TV per guardare i cartoni animati.
Mi trasmettevano allegria ma di dormire non se ne parlava.
Mi giravo e mi rigiravo nel letto così decisi di alzarmi per andare in cucina.
Mi feci una tisana e mi sedetti nel divano per berla.
Cercai un film ma nessuno mi attirava così tornai a letto.
Ascoltai un po' di musica.
-Tiziano Ferro.
-Ed Sheeran.
-"Coldplay.
Tutte canzoni straordinariamente felici.
Ed il tempo passava lento.
Le 04:00.
Le 05:00.
Le 06:00.
Le 07:00.
Ed alle 07:50 mi arrivò un messaggio di Mark:"Buongiorno!"
"Buongiorno..." scrissi.
Mi alzai dal letto e scesi in cucina per prepararmi il caffè. Dopo qualche minuto sentii la porta del garage aprirsi. Mi avvicinai.
Mark entrò da quella porta bello come sempre, un sorriso gli illuminava il viso ma aveva anche lui delle occhiaie enormi.
Indossava dei jeans, un maglione verde e si stava cacciando io giubbotto quando gli saltai letteralmente addosso.
-"Buongiorno."- disse stringendomi a sé con un braccio.
Nell'altra mano teneva un pacchettino che conteneva due cornetti.
-"Facciamo colazione?"- disse mettendomi giù.
Annuii e tornai in cucina.
Gli preparai il cappuccino e presi il mio caffè.
-"Tutto bene?"- disse Mark sedendosi di fronte a me.
Annuii sorseggiando il mio caffè.
-"Hai dormito?"- disse Mark.
-"Si."-
-"Hai delle occhiaie enormi..."-
-"Non riuscivo a dormire."- dissi con un'alzata di spalle.
-"Andiamo a dormire?"- disse avvicinandosi a me.
-"Non hai dormito nemmeno tu?"- dissi accarezzandogli la barba che gli stava ricrescendo.
-"No."-
Andammo nella stanza e Mark restò in boxer.
Ci coricammo nel letto e ci abbracciammo.
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My Destiny
Romance"E ti porto dentro nonostante il tempo e la distanza." Perdiamo tante persone lungo il nostro cammino ma se queste le ritroviamo nel nostro percorso, il fatto di doverci stare insieme potrebbe essere definito "destino"? E di queste persone destinat...