Capitolo 14

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Hope's pov
Entrai in quell'enorme casa e dopo aver salutato tutti la vidi.
Usciva dal salone con Jessica.
Era cresciuta anche lei. Indossava un abitino amaranto stretto sui punti giusti e dei tacchi neri che rendevano quelle gambe più lunghe di quello che erano e i suoi capelli neri, erano rimasti uguali, anche per quanto riguardava la lunghezza e come avrei potuto dimenticarli se in parte mi erano rimasti tra le mani.
Un sorriso finto le illuminava il viso e avrei voluto distruggerlo.
Mark mi afferrò immediatamente dai fianchi.
Mi voltai di scattò e gli disse:-"Allora era per questo che non volevi che io venissi con te."-
-"No ne sapevo niente."- si giustificò.
-"Bella scusa."- dissi divincolandomi dalla sua presa.
Mi avvicinai velocemente a Carmen.
-"Cosa ci fai qui?"- dissi.
-"Sono stata invitata dalla mia futura cognata."- disse Carmen rivolgendo un sorriso complice a Jessica.
-"E per quale assurdo motivo diventeresti sua cognata?"- dissi avvicinandomi ancora di più.
Bastava che dicesse una parola di troppo, che pronunciasse quel nome ed io l'avrei presa di nuovo dai capelli.
-"Tesoro, forse Mark non ti ha detto che abbiamo ricominciato a sentirci."- disse guardandomi negli occhi.
Aveva detto quello che non volevo sentire.
L'afferrai dai capelli e urlai:-"Dai, dimmelo ora con chi ti senti tu? Dimmelo!"-
-"Lasciami!"- urlò.
-"Tu devi sparire completamente dalla vita del mio ragazzo. Non lo devi nemmeno nominare."- dissi prima di prenderla a schiaffi.
Anna trascinò via Carmen dalle mie mani.
-"Vattene da casa mia!"- urlò Anna.
Raccolsi la mia borsa da terra e uscii sbattendo la porta.
Subito dopo Mark mi venne dietro.
-"Cosa cazzo ti salta in mente?"- urlò.
-"Che ci fai lei qui?"- dissi.
-"Non lo so, Hope. So solo che non dovevi comportarti in quel modo."- disse Mark abbassando il tono della voce.
-"Mi dai la tua macchina per tornare a casa?"- dissi mangiucchiandomi le unghie.
-"Non ti lascio guidare fino a casa. Se vuoi ti accompagno."-
-"Trovo un passaggio se non mi dai le chiavi."- dissi voltandogli le spalle.
Sbuffò.
-"Tieni ma chiamami appena arrivi."- disse passandomi le chiavi.
-"Tu resti qui?"- dissi con un tono calmo e pacato.
Mark annuì e disse:-"È la mia famiglia e poi devo risolvere delle cose."-
Salii in machina senza salutarlo.
Mark aprì lo sportello che io avevo appena chiuso.
-"E non mi saluti?"- disse.
-"Sparisci dalla mia vista."- dissi senza guardarlo negli occhi.
-"Ti amo."- disse lasciandomi un bacio sulla guancia.
-"Ok."- dissi mettendo a moto la macchina.
Mark sì scottò e chiuse lo sportello.
Tornando a casa ascoltai un po' di musica.
C'era la chiavetta USB che avevo fatto per Mark circa due mesi fa.
È passato così poco tempo da quando siamo tornati insieme ma sono successe tante cose e sono sicura solo di una cosa: non voglio perderlo di nuovo per colpa di qualcuno.
E poi inizia quella canzone che mi porta immediatamente a pensare a lui. Se una canzone d'amore ti fa venire in mente solo un nome, un motivo ci sarà.

Ero quasi davanti a casa sua quando presi il telefono per scrivergli. Un messaggio che conteneva un immagine era comparso nel mio blocca schermo. Era di Anna.
Lo aprii immediatamente. Mark che sorrideva guardando le gambe di Carmen. E il mio povero cuore che perdeva l'ennesimo battito.
Non piansi. Non avevo più lacrime.
Mandai un messaggio a Mark:" Scusami se non ho mantenuto la nostra promessa, scusa se ti ho lasciato lì per non trascinarti giù con me. Insieme non saremmo mai più tornato a galla, ci saremmo annegati avvicenda perché non siamo capaci di collaborare. Non siamo fatti per stare insieme. Ti prego di non cercarmi più. La tua stupida macchina è nel tuo garage."
Lo inviai senza pensarci due volte.
Mark mi chiamò immediatamente.
-"Cos'è successo?"- disse appena risposi.
-"Stavi ridendo con lei. Tua madre mi ha mandato una foto."- dissi.
-"E ti fidi di più di me o di mia madre?"-
-"Mi fidavo di te."-
-"Aspettami a casa che sono quasi arrivato. Non fare la bambina."- disse con un tono severo.
-"Ti ho detto che non devi più cercarmi."- dissi chiudendo la chiamata.
Sospirai e scesi dalla macchina.
Salii velocemente le scale per raccogliere le mie cose quando sentì il portone aprirsi.
-"Hope!"- urlò Mark dal salone.
Presi la borsa e scesi nel salone. Non riuscii a guardare Mark negli occhi.
Lui non cercò il mio sguardo. Non disse niente. Mi abbracciò. Mi strinse tra le sue forti braccia. Quelle braccia che mi facevano sentire protette.
-"Scusa se ti ho permesso di crollare. È colpa mia se non riesci più a fidarti. Ti amo e non voglio perderti."- disse.
La mia faccia era a stretto contatto con il suo petto che si contraeva per il pianto liberatorio.
-"Smettila di piangere. Non hai fatto niente davanti a tua madre per me."- dissi cercando di non dargliela vinta.
-"Non lo puoi dire, non eri con me!"- disse staccandosi da me e coricandosi nel divano.
-"Mi hai urlato contro quando sono uscita di casa!"- dissi lanciando la borsa sul divano.
-"Hope, non ti posso difendere ogni volta che sbagli. Non dovevi fare quella scenata davanti alla mia famiglia!"-
-"Lo so ma potevano portarmi tutti ma lei no!"- dissi sbuffando.
-"Hope ma se io voglio stare con te, che problemi ti fai?!"-
-"Anche cinque anni fa volevi stare con me!"-
-"Hope, sono cambiate tantissime cose e lo sai!"- disse Mark sedendosi in modo più composto sul divano. -"Vieni qui, dai!"- proseguì.
Mi misi in piedi davanti a lui con le braccia incrociate sul petto e misi il broncio.
-"Ma quanto sei stupida?"- disse ridendo e trascinandomi a sè.
Mi strinse forte tra le sue braccia.

-"Oh, piccola mia! Sei arte allo stato puro. Non potrei amare qualcuno oltre a te. Quando metti il broncio e fai la bambina sei dolcissima!"-
-"Mollami."- dissi senza ricambiare l'abbraccio.
-"No, voglio almeno un bacio prima di lasciarti."- disse premendo le sue labbra sul mio collo.
Avvicinai le labbra alla sua guancia ma lui mi precedette baciandomi sulle labbra. Sorrisi quando si scostò e subito dopo riunì le labbra alle mie. Gli mordicchiai il labbra e scoppiò in una fragorosa risata.
-"Vedi, non puoi stare nemmeno tu senza di me."- disse Mark continuando a tenermi stretta.
-"Questa si potrebbe definire solo 'Attrazione fisica'"- dissi facendogli l'occhiolino.
-"Mi va bene anche questo."- disse Mark.
-"Ok. Voglio andare via. Mi lasci?"- dissi stanca dal suo comportamento.
-"No, Hope. Io non ti posso lasciare. Se non ci sei tu io sento un vuoto dentro di me che nessuna donna, al di fuori di te, può colmare. Sei la parte più bella della mia vita. Quella che mi piace tenere nascosta per paura che me la portino via. Quella che resta sempre con me. Forse non riesco a spiegarmi ma posso dire con certezza di amarti più di ogni cosa al mondo e la cosa più importante per me è che tu sia felice. Ti lascio andare via solo se sarai felice."- sussurrò con la voce tremante per le lacrime che cercava di non far scivolare sulla sua guancia.

Anch'io cercai di reprimere le lacrime ma invano perché, forse non l'aveva capito, ma era lui la mia felicità!

Spazio autrice:
Cosa ne pensate della reazione di Hope? Commentate!
Al prossimo aggiornamento.
Love u! 😝💕

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