Capitolo 19

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Mark's pov.
Ci sedemmo nel divano e mi accoccolai a lei.

Si, avevo bisogno anch'io di un suo abbraccio

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Si, avevo bisogno anch'io di un suo abbraccio. Avevo bisogno di sapere che qualunque scelta avessi fatto lei sarebbe rimasta con me, che noi saremmo rimasti insieme.
Le schioccai dei leggeri baci sul collo finché non disse:-"Mark!"-
-"Si..."- dissi spostando il viso dal suo collo.
-"Ho paura per la scelta che farai."- disse continuando a fissare il camino.
-"Perché?"-
-"Non mi va di cambiare nuovamente vita, pensavo di aver trovato l'equilibrio giusto, però quello che sto dicendo mi sembra da egoista e so che è giusto che tu prenda la tua decisione ma ho paura."-
-"Amore, va tutto bene."- dissi per tranquillizzarla.
Ci provavo io a tranquillizzarla che la tranquillità non sapevo cos'era da quando ero arrivato a Milano.
Ero felice quando lei era felice ma dormivo poco, litigavamo spesso e lei aveva bisogno di attenzioni che io non riuscivo a dargli sempre.
Sbuffai e mi alzai dal divano. Andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
-"Mark, che c'è?"- disse Hope.
-"Niente."- dissi superandola per tornare nel salone.
-"Mark!"- urlò per fermarmi.
-"Hope, che c'è? Mi stai incasinando la testa, non so cosa cazzo fare! Mi devo dividere tra Madrid e Milano? Mi devo sempre fare il culo io per gli altri?! Dimmelo!"- urlai guardandola.
-"Non ti permettere ad urlarmi!"- urlò.
-"Smettila tu di urlare."- dissi.
Abbassò la testa e disse:-"Scusa..."-
Annuii e mi sedetti nel divano.
Hope era andata in camera, dopo cinque minuti ancora non era scesa.
Mi preoccupai.
Salii lentamente le scale e la intravidi da una piccola fessura nella porta che non era completamente chiusa.
Era seduta a terra con le ginocchia al petto e stava piangendo.
Mi sedetti subito accanto a lei e l'abbracciai.
Si scostò.
-"Va tutto bene..."- disse asciugandosi le lacrime.
-"Piccola, non va bene se stai piangendo."- dissi cercando di abbracciarla di nuovo.
-"Non mi toccare!"- disse singhiozzando.
-"Smettila di piangere."- dissi.
Scosse la testa e si alzò. Si chiuse in bagno e la sentii singhiozzare.
-"Hope, apri la porta!"- urlai.
Iniziai a bestemmiare.
Hope uscì dal bagno alla terza bestemmia.
Sorrideva. Sembra tranquilla.
-"Mi dici cos'hai?"- dissi con calma, guardandola negli occhi.
-"Non voglio che ci lasciamo."- disse senza batter ciglio.
-"Tranquilla, ti fidi di me?"-
Annuí e mi abbracciò.
Le schioccai un bacio sulla fronte e guardai l'orologio che portavo al polso.
-"Amore, sono le 18:15, dovrei andare per arrivare in orario."- dissi continuando a stringerla a me.
-"Va bene, dai!"- disse Hope allungandosi per lasciarmi un bacio sulla guancia.
Presi il borsone, il portafogli ed il telefono e scesi al piano di sotto.
Presi il giubbotto e le chiami della macchina.
Hope venne con me nel garage.
Prima di salire sulla macchina ci abbracciammo e mi schioccò un bacio sulle labbra e poi me le mordicchiò.
-"Ti amo!"- disse.
-"Anch'io, amore. Ci sentiamo quando arrivo."- dissi lasciandole un altro bacio sulle labbra.
Salii sulla macchina, accesi la radio e dopo che uscii dal garage mandai un messaggio ad Alberto per dirgli che stavo partendo.

Alle 19:20 arrivai nello chalet in montagna. Mamma mi fece parcheggiare la macchina nel garage sotterraneo che era davvero enorme.
Carly corse as abbracciarmi.
-"Principessa!"- dissi abbassandomi per prenderla in braccio.
Fu seguita da Jessica e le gemelle.
Mi fecero strada fino al salone.
Quando stavo per varcare quella porta enorme, la paura mi assalì.
Cosa avrei dovuto fare? Qual era la scelta giusta?
Mia madre era seduta sul solito divano enorme e stava fumando. Era da tantissimo tempo che non la vedevo con una sigaretta in mano.
-"Ciao."- dissi entrando.
-"Mark, piccolo della mamma, vieni ad abbracciarmi!"- disse ciccando.
Mi avvicinai per abbracciarla e feci un tiro dalla sua sigaretta.
-"Grazie!"- dissi facendole l'occhiolino.
-"Bene, sei già arrivato!"- disse Alberto avvicinandosi per salutarmi.
-"Mark, ti faccio vedere la tua stanza!"- disse mia madre entusiasta.
Annuii e raccolsi il borsone da terra.
Seguii mia mamma su per le scale, poi a destra e nell'ultima porta c'era la mia stanza.
Mia madre aprì la porta bianca ed una forte luce mi colpì gli occhi.
Una finestra illuminava la mia stanza.
Un letto enorme con un piumone bianco era di lato al muro e sull'altro lato aveva un comodino in legno.
Di fronte c'era un comò anch'esso in legno. Una porta si apriva su un'enorme cabina armadio.
-"Spero ti piaccia!"- disse mia madre sorridendo.
-"È bello qui!"- dissi per tranquillizzarla.
Sembrava così fragile ora.
L'abbracciai.
-"Ti voglio bene!"- dissi.
-"Anch'io, piccolo mio!"- disse stringendomi a sé.
Si staccò dal nostro abbraccio e disse:-"Noi ceniamo alle 20:30. Appena vuoi puoi scendere, io sono nel salone."-
-"Chiamo Hope e vengo giù."- dissi prendendo il telefono dalla tasca dei jeans.
-"Coma sta?"- disse.
-"Bene."- dissi sorridendo.
-"Chiedile scusa, ho sbagliato a portare Carmen qui ma l'ho fatto solo per riportarti a Madrid. Quando ne ho parlato con la mia...psicologa, te l'ha detto Alberto, no? Beh, ne ho parlato con lei ed ho capito che ho sbagliato."- disse iniziando a piangere.
-"Mamma."- dissi abbracciandola. -"È tutto a posto. Tranquilla!"- disse.
-"Sto bene, sto bene."- disse asciugandosi le lacrime. -"Ti aspetto sotto."- proseguí uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Sospirai e chiamai Hope.
Appena rispose cercai di schiarirmi la voce e dissi:-"Ehy, sono arrivato."-
-"Ok, tutto bene?"- disse.
-"Più o meno. Mia mamma ha chiesto di te e si è scusata per come si è comportata."- dissi camminando per la stanza.
-"Dille che non importa."- disse non curante.
-"Hope, si è messa a piangere!"- dissi per farle capire com'era la situazione.
-"Oh, mi dispiace. Tranquillizzala, non fa niente, davvero!"- disse Hope cambiando completamente tono di voce.
-"Già fatto, ora che fai?"- dissi per cambiare discorso.
-"Sto per andare a prendere un aperitivo con un mio collega."-
-"Con chi?"- dissi in preda alla gelosia.
-"Amore, è solo un collega, tranquillo."- disse.
-"Come si chiama?"-
-"È il migliore amico di quel ragazzo con cui mi frequentavo a settembre..."-
-"Devi andarci per forza?"-
-"È solo un aperitivo e sì, mi deve aiutare per un esame."-
Sbuffai. -"Va bene, stai attenta!"-
Non potevo impedirle di avere degli amici ma volevo almeno conoscerli prima di farla uscire da sola.
Dovevano sapere che se avessero voluto provarci dovevano vedersela con me!

Stavo per scendere le scale per andare nel salone quando Jessica mi afferrò per le spalle e il suo sguardo non mi piaceva affatto...

Spazio autrice.
Mark dovrebbe andare a Madrid? Come sarà l'aperitivo di Hope? Cosa vorrà dire Jessica a suo fratello? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti! 👇🏼
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo!
Love u! 😝💕

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