Capitolo 5

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Arrivammo a casa di Mark alle 23:59 aprii la porta che dal garage portava al salone.
Il salone ero ricoperto di palloncini colorati.
Lo guardai incredula. Mi strinse a sé e sussurrò:-"Buon compleanno principessa."-
Gli stampai un leggero bacio sulle labbra e gli sorrisi.
-"Grazie."- dissi baciandogli il collo.
Lo sapevo che l'adorava.
-"C'è un'altra cosa."- disse avvicinandosi al divano.
Lo seguii.
-"Cosa?"- dissi facendomi spazio tra i palloncini che ricoprivano il pavimento.
Mark mi passò una busta colorata.
Si sedette sul divano ed io mi accomodai sulle sue gambe.
Aprii quell'enorme busta.
Dentro vi trovai una bustina di Pandora ed altre confezioni da scartare.
Presi per prima la bustina di Pandora.
C'era uno charm a forma di cuore con al centro un punto luce rosa e di sopra una corona in oro.
Tolsi immediatamente il bracciale dal polso per aggiungere subito quel nuovo e bellissimo charm.
Dopo scartai alcuni libri. Erano quelli che dicevo sempre che sarei andata in libreria per comprarli ma poi, per un motivo o per l'altro, me ne dimenticavo completamente.
Gli passai un braccio attorno al collo e lo baciai.
-"Grazie, grazie, grazie."- dissi felicissima.
-"Amore, se non ti rendo felice che me ne faccio dei soldi."- disse Mark facendomi alzare.
Mi portò in cucina dove c'era un cornetto enorme con una candelina con il numero "25".
Mark mi prese l'accendino dalla tasca e l'accese.
Feci una foto a Mark girato di spalle mentre cercava di accendere la candelina. La pubblicai su Instagram scrivendo "L'amore conta!"
Dopo aver soffiato la candelina ed aver espresso un desiderio mentre Mark riempiva la memoria del suo cellulare con delle mie foto mi chiamò Nalì.
Risposi subito alla sua chiamata e non mi diede nemmeno il tempo di salutarla che disse:-"Cosa significa l'amore conta e chi è quello nella foto?"-
-"Grazie per gli auguri!"- dissi mettendola in viva voce con Mark che era accanto a me e si tratteneva dalle risate.
-"Si, ok. Auguri Hope! Dai, dimmi chi è quel povero ragazzo costretto a stare con te. Io e Chri siamo curiosi!"- disse.
Sentii in sotto fondo Christian che mi urlava gli auguri.
-"Sempre lo stesso ragazzo sfortunato."- disse Mark ridendo.
Gli tirai scherzosamente una gomitata sul fianco.
-"Chi è?"- disse Nalì.
-"Mark?"- disse Christian.
-"Siiii!"- urlai.
Ci fu silenzio dall'altra parte del telefono.
-"Bene."- disse Nalì con un tono abbastanza preoccupato.
-"Mark, ti ho già avvertito."- lo ammonì Christian.
Credo che in quel momento Nalì fosse intontita quanto me.
-"Poi ti spiego."- disse Mark guardandomi.
-"Va bene. Adesso dove siete?"- disse Nalì.
-"A casa di Mark."- dissi.
-"Non ti sembra tardi, Hope? Mark dovresti portarla a casa."- disse Christian come se fosse mio padre.
-"Resto a dormire qui."- dissi.
-"Stai attenta!"- disse Nalì.
-"Buonanotte!"- disse Chri chiudendo la chiamata.

Dopo aver mangiato io e Mark ci coricammo nel suo enorme letto.
-"Allora cos'è successo con Christian?"- dissi sfiorandogli il petto nudo.
-"Prima di trasferirmi qui ho parlato con lui e gli ho spiegato tutto ciò che provo per te e volevo avere informazioni su ciò che facevi e cose del genere e lui mi ha detto che se ti faccio soffrire di nuovo mi spacca la faccia..."- disse tranquillamente.
-"E cosa provi per me?"- dissi ridendo.
-"Mh...odio."- disse Mark ridendo.
Feci finta di mettere sù il broncio.
-"Ti amo."- disse guardandomi.
Mi strinsi attorno a lui e sorrisi.
Mi abbracciò scompigliandomi i capelli.
Mi addormentai con la faccia sul suo petto.

Mentre Mark dormiva iniziai a girarmi nel letto. L'alba era in procinto di farsi notare.
Mi alzai lentamente, indossai una felpa di Mark e scesi nel salone. Presi le sigarette che avevo lasciato sul tavolino ed uscii sul giardino dalla porta/finestra.
Presi una sigaretta, me la misi tra le labbra, l'accesi e feci un lungo tiro.
Ero seduta sulla piccola veranda che si proiettava sul giardino quando Mark mi passò un braccio sulla spalla.
Gli passai la sigaretta e scosse leggermente la testa così feci un altro tiro io.
-"Che ci fai qui?"- disse.
-"Non avevo sonno. Tu?"-
-"Mi hai svegliato."- disse Mark avvicinandosi a me. -"Cos'hai?"- proseguì.
-"Tra qualche ora viene mia mamma per passare qualche giorno con me. Vuoi pranzare con noi?"- dissi temendo la sua risposta.
-"Hope, tua madre mi odia."-
-"E allora?! Dovrà accettarti prima o poi!"- dissi.
-"Non mi va di stare con tua madre. Il giorno del tuo compleanno avrei preferito passarlo solo con te."-
-"Se vuoi stare con me devi affrontare i miei genitori."- dissi alzandomi per tornare a letto.

Non riuscivo ad addormentarmi. Mark si avvicinò a me e gli voltai le spalle.
-"Hope, non fare la stronza!"- disse Mark abbracciandomi.
Mi baciò il collo.
Mi rilassai.
-"Lo so che stai ridendo, stupida!"- disse Mark. -"Dammi un bacio..."- proseguì facendomi girare.
-"No."- dissi guardandolo negli occhi.
-"Si."- disse baciandomi dolcemente.
Dopo quel bacio mi addormentai tranquillamente.

Il mio telefono suonava ininterrottamente da dieci minuti.
-"Hope, rispondi a sto cazzo di telefono!"- disse Mark ancora assonnato.
-"Si, amore. Scusa."- dissi toccandogli i capelli.
Presi il telefono e risposi alla chiamata. Era mia mamma.
Uscii dalla stanza e mia mamma mi informò che era davanti al mio appartamento.
Tornai nella stanza di Mark, stavo raccogliendo i miei vestiti quando si svegliò.
-"Dove stai andando?"- disse Mark con la voce ancora assonnata.
-"A casa, c'è mia mamma. Vieni?"- dissi guardandolo.
-"No. Dormo ancora!"- disse Mark girandosi dall'altro lato.
-"Ricordati quello che ti ho detto stanotte!"- urlai prima di uscire dalla sua stanza.
Arrivai a casa quindici minuti dopo. Quasi in lacrime. Mi infastidiva che non gli andasse di incontrare mia madre.
Davanti al portone vidi anche mio padre.
-"Sorpresa!"- urlò mia madre.
-"Siamo tornati insieme."- disse mio padre abbracciandomi.
-"Wow! Sono felicissima."- dissi nascondendomi nel suo abbraccio.
Mark mi mandò un messaggio.
"Almeno questa sera possiamo stare insieme?"
"No." Scrissi subito.

Sapevo che Mark non era uno che si arrendeva facilmente ma quando, dopo essermi cambiata, tornai dai miei genitori davanti casa mia, lui era lì.
Lo abbracciai da dietro sorridendo.
Stava parlando con miei genitori ed erano tranquilli.
Si girò, mi prese per le spalle e disse:-"Guarda che 'no' a me non lo dici!"-
Lo spinsi scherzosamente e poi andammo a mangiare con i miei genitori.
Era la prima volta che uscivo senza macchina con Mark da quand'era a Milano.
Avevo intrecciato le mie dita alle sue e non volevo lasciarlo più.

La giornata passò velocemente e fu tranquilla.
Alle 15:00 Mark disse di dover andare al campo. Infatti aveva la partita di sera, quel sabato.
Io ed i miei genitori andammo allo Stadio a vederlo e poi io tornai a casa con Mark.
Avevo inventato una scusa ai miei genitori e mentre loro andavano in Hotel, io andai a dormire da Mark.
-"Piccola, ti sei divertita oggi?"- mi ha detto Mark mentre mangiava.
Eravamo seduti uno di fronte all'altra.
-"Si. Grazie che poi sei venuto con me."- dissi sorridendo.
-"Sono stato uno stupido ieri notte."- disse passandosi una mano sui cappelli tagliati cortissimi.
-"Sei tutt'ora uno stupido!"- dissi ridendo.
Mark si alzò ed io feci la stessa cosa.
Sapevo che o mi avrebbe fatto il solletico o mi avrebbe morso.
Iniziò a rincorrermi per casa. Ridevamo entrambi.
Alla fine, io mi gettai a terra esausta e Mark fece la stessa cosa.
Si chinò su di me e mi baciò.

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