Capitolo 29

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Mark's pov
I mesi passarono velocemente e tra qualche settimana sarebbero arrivate le vacanze di Pasqua. Hope aveva finito l'università. Doveva solo preparare la tesi finale che avrebbe discusso all'inizio di luglio.
I giorni a casa mia diventarono meno monotono. Ridevamo di più e lei era più tranquilla quando scoprì di non essere rimasta incinta.
A me, invece, sarebbe piaciuto un bambino. Potevamo permettercelo ma, le cose, si devono volere in due.
L'unica decisione che avrei preso da solo, sarebbe stata quella di partire.
Era una serata tranquilla ed Hope era andata a cena con delle sue amiche così io chiamai Andrea per avere un consiglio. Pensavo che l'unica cosa buona che avesse fatto Alberto, fossero i suoi figli.
-"Andrè!"- dissi appena rispose alla chiamata.
-"Bomber, a cosa devo questo chiamata?"- disse Andrea.
-"Ho bisogno di un consiglio."- dissi passeggiando per casa.
-"Riguarda Hope?"-
-"Si!"-
-"Cos'hai in mente?"- disse Andrea sembrando più interessato.
-"Pensavo di portarla a New York per presentarla a mio padre e alla sua famiglia però c'è un problema!"-
-"Cos'è successo?"-
-"C'è stata una cosa con la figliastra di mio padre..."- dissi.
-"Ah, pensi che lei provi qualcosa per te ancora?"-
-"Si, me l'ha detto ma non capisco se sia solo attrazione fisica."-
-"Scoprilo!"- disse Andrea.
-"E come?"-
-"Chiamala, ora che non c'è Hope."-
-"E che le dico?"-
-"Falle qualche battuta!"-
-"Bell'idea! Se Hope scopre qualcosa sarà colpa tua!"- dissi con un tono minaccioso.
-"Benissimo! Ci sentiamo Mark!"- disse.
-"Ciao Andrè."- dissi chiudendo la chiamata.
Chiamai Avril.
-"Ehy bionda!"- dissi appena rispose alla chiamata.
-"Ehy, occhioni belli!"- disse Avril.
-"Cosa mi racconta la mia Newyorkese preferita?"-
-"Solita vita, tu?"-
-"Anch'io!"-
-"Con quella lì come va?"-
-"Così così. Avrei bisogno di te ora!"- dissi.
-"E per cosa?"-
-"Così, tu mi potresti tirare sù di morale!"-
-"Potrei, quando pensi di venirmi a trovare?"- disse.
-"Per Pasqua..."-
-"Perfetto, allora ti aspetto. Devo andare ora che sta arrivando tuo padre."- disse.
-"Va bene, cucciola!"- dissi chiudendo la chiamata.
Stronza, aveva chiuso velocemente il discorso ed io non avevo scoperto assolutamente niente.
Mi sedetti sul divano per aspettare Hope, mi sentivo in colpa e le avrei voluto dire della chiamata con Avril.
Di colpo, sentì il portone aprirsi.
-"Amore, sono a casa."- disse Hope vedendomi nel divano.
-"Piccola!"- dissi alzandomi.
-"Tutto bene?"- disse Hope avvicinandosi per abbracciarmi.
-"No, cioè si ma ti devo dire una cosa."- dissi toccandomi la nuca. -"Ci sono due cose che ti devo dire veramente, una bella ed una brutta. Quale vuoi sapere per prima?"- dissi sorridendo.
-"Mi fai preoccupare se fai così! Dimmi quale preferisci."- disse sedendosi nel divano.
Mi sedetti di fronte a lei e dissi:-"Allora inizio con quella brutta così mi caccio un peso. Ho parlato al telefono con Avril ed ho fatto una battuta perché volevo capire se lei provasse ancora qualcosa per me..."-
-"Hai chiamato Avril?"- urlò.
-"Si e mi dispiace, è stata un'idea stupida."- dissi per scusarmi.
-"Ok."- disse alzandosi.
-"Hope, fermati ad ascoltare la bella notizia."- dissi prendendola da un polso.
Avevo sempre paura a farle del male quando la toccavo ma non sopportavo che non mi lasciasse mai finire i discorsi.
-"Dimmi, sù!"- disse fermandosi sulle scale.
-"Per le vacanza di Pasqua, ovvero, domani, partiamo. Andiamo a New York, ti voglio presentare la sua famiglia."-

Hope's pov
Appena tornai dalla cena con le mie amiche, Mark mi annunciò che saremmo partiti per New York, il giorno dopo.
Non mi andava di andarci. Non volevo vedere Avril. Forse Mark era convinto che io non sapessi nulla. Che io non fossi a conoscenza di tutte le volte che mi ha tradito. Si sbaglia. Io so tutto. L'ho sempre saputo...
E poi, sapere che quella sera l'aveva chiamata e le aveva fatto una delle sue battutine mi fece innervosire ancora di più. Così, dopo quella che doveva essere una sorpresa spettacolare, che si rivelò come un pretesto per litigare, ci ignorammo per almeno due ore.
-"Hope..."- disse Mark entrando nel salone.
-"Che vuoi?!"- dissi restando impassibile.
-"Non vuoi partire?!"-
-"No!"-
-"Dai! Ho già prenotato i biglietti. Avril oggi mi ha mandato le foto mentre ci sistemava la stanza. Sono tutti felici di vederti!"- disse avvicinandosi
-"Avril ha fatto questo, Avril è andata a Londra, Avril, Avril ed...Avril è stata a letto con te!"- dissi mantenendo la calma
-"Ma che cazzo dici?!"- disse alzando la voce.
Adesso i miei tentativi nel mantenere il mio tono calmo e pacato potevano andare a farsi benedire.
-"Mark, lo so! Smettila di far finta di niente!"- urlai
-"Stai dicendo solo tantissime cazzate! Non vuoi venire in America perché sai che lei è migliore di te in tutto!"-
-"C-cosa?!-" dissi cercando un mobiletto per appoggiarmi. Mi aspettavo delle risposte fredde ma non questo tipo di risposte.
-"Hai sentito bene!"- disse Mark -"Anche a letto è migliore di te!"- proseguii.
-"Vaffanculo! Mi fai schifo!"- dissi scoppiando in lacrime. -"Ti odio! Non ti voglio più vedere. Ti ho sempre perdonato! Adesso basta!"- proseguì cercando di raccogliere alcuni vestiti in una borsa.
-"Smettila di fare così!"- disse Mark
-"Così come?! Dovrei smetterla di tenerci a me stessa?!"-
-" Vabbè hai rotto il cazzo! Se vuoi venire l'aereo è domani mattina alle 09:40 sennò stai a casa così posso fare quello che cazzo mi pare!"-
-"Sai una cosa! Io ci vengo a New York ma farò quello che cazzo mi pare!"-
-"Si, va bene! Ma stanotte dormi qui?!"- disse rilassandosi
-"No!"-
-"Ma è tardi per tornare da sola a casa. Ti posso accompagnare?! Oppure potrei dormire nel divano..."-
-"Mh...ok, dormi nel divano!"- dissi chiudendomi a chiave la sua stanza.

La mattina seguente mi svegliai con una mal di testa atroce. Posai le ultime cose nella borsa e salì in macchina. Il viaggio fino all'aeroporto fu silenzioso come quello sull'aereo per bene 9 ore.
Arrivati a New York, Mark mi rivolse la parola. -"Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?!"- disse
-"No!"-
-"Hope, dai smettila!"-
-"Te l'ho detto che avrei fatto tutto ciò che volevo ed è compreso anche il fatto che ti ingombrerò per tutto il tempo!"-
Arrivammo a casa di Nick con il taxi. Ad aspettarci davanti alla porta c'erano Avril, Charlie e Jasmine. Appena entrammo, Mark mi presentò Charlie e Jasmine, la sorellina di Avril prima di sparire nel corridoio con la "troia bionda."

Spazio autrice:
Cosa ne pensate dell'idea di Mark?
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