Io e Nalì lasciammo tutti i piatti sporchi. Lei e Chri andarono a letto. Io e Mark restammo nel salone.
Mi sedetti sul divano e gli facevi spazio per poterlo coccolare.
-"Vieni qui, piccolo!"- dissi allargando le braccia.
-"Mia mamma mi chiamava "piccolo""- disse rivolgendomi un'occhiataccia nonostante lo stessi abbracciando.
-"Scusa..."- dissi scostandomi.
-"Non ti ho detto di spostarti!"- disse avvicinandosi a me.
Gli schioccai un bacio sulla fronte.
-"Mark, perché non chiarisci con tua mamma?"- dissi.
-"Non voglio che tu stia male."-
-"Mark, io sto male se stai male anche tu. Il resto lo superiamo."- dissi accarezzandogli i capelli.
-"Hope, va bene così..."- disse poggiando la testa sulle mie gambe.
-"Amore, domani chiami tua mamma."-
-"Vediamo..."- disse guardando il telefono.
Gli strappai il telefono dalle mani per guardarlo negli occhi. Sapevo già che quando rispondeva in quel modo era un 'no' secco.
-"Hope, dammi il telefono!"- disse guardandomi.
Guardai lo schermo del telefono. Stava guardando la chat con sua mamma.
-"Le vuoi scrivere?"- dissi.
-"Non lo so. Andiamo sopra?"- disse per cambiare discorso.
-"Vuoi dormire?"- dissi giocando con i suoi capelli.
-"Forse."- disse facendomi l'occhiolino.
Diventai immediatamente rossa e gli tirai un cuscino in faccia.
-"Vieni qua, scema!"- disse sedendosi in modo più composto sul divano.
Mi sedetti in braccio a lui ed iniziò a baciarmi.
Dopo un po' ci alzammo senza smettere di baciarci ed andammo nella nostra stanza.
Iniziammo a cacciarci i vestiti e non vedevo l'ora di essere sua, di fondere i nostri corpi in uno solo.
Di tanto in tanto ci scappavano dei piccoli gridolini di piacere e ridevamo.
Quello, lì con lui, era il mio angolo di felicità!-"Vuoi una sigaretta?"- dissi accoccolandomi a lui.
-"Si!"- disse prendendo il pacchetto di sigarette che aveva sul comodino.
-"La smezziamo?"- dissi avvicinandogli l'accendino.
Annuì e dopo averla accesa fece un lungo tiro.
Dopo qualche tiro me la passò.
-"Sei irresistibile."- disse guardandomi. -"Non sai quanta voglia avevo di te appena ci siamo conosciuti!"- proseguì con un sorrisetto malizioso.
-"A me piaceva abbracciarti, e mi piace tutt'ora. Mi fai sentire protetta!"- dissi sfiorandogli la guancia.
-"Io voglio proteggerti ma quanto sono stato stupido? Ma quanto ti ho fatto soffrire? Cinque anni senza di te, cazzo!"- disse abbastanza nervoso.
-"Ora siamo insieme e va tutto bene!"- dissi stringendolo a me.
-"E ti stavo per perdere di nuovo, scusa!"- disse respirando sul mio collo.
-"Va tutto bene..."- dissi per tranquillizzarlo.
-"Domani voglio che mia mamma si scusi con te!"- disse.
-"Non mi servono le sue scuse!"- dissi scompigliandogli i capelli.
-"A me si!"-
-"Va bene, dormiamo adesso..."- dissi avvicinandomi ancora di più a Mark.
Mark mi schioccò un altro bacio sulle labbra.Il mattino seguente mi svegliai infreddolita. Mi alzai e indossai velocemente una felpa.
Erano le 08:30.
Mark dormiva ancora.
Gli diedi un leggero bacio e sparii nel bagno per farmi una doccia calda e per vestirmi.
Scesi in cucina ed iniziai a pulire tutto.
Dopo circa un'ora sentii Mark fare le scale.
-"Buongiorno."- disse spuntandomi alle spalle.
-"Buongiorno!"- dissi dandogli un bacio mentre poggiavo due cappuccini sul tavolo.
Dopo qualche minuto spuntarono Chri e Nalì.
-"Hai pulito tutto tu?"- disse Nalì guardando la cucina sbalordita.
-"Si. Volete che vi faccio il caffè?"- dissi.
-"Io mi preparo un thè!"- disse Nalì.
-"A me puoi fare il caffè."- disse Christian sedendosi accanto a Mark.
Presi i biscotti, i cereali e le fette biscottate.
-"Se volete qualcos'altro, lì c'è la dispensa!"- dissi passando il caffè a Christian.
Mi sedetti di fronte a Mark ed iniziai a bere il mio cappuccino.
Dopo qualche minuto Mark rispose al telefono e si alzò.
Si chiuse in stanza e sentivo la sua voce nonostante fosse attutita dai muri.
Poi non lo sentii più.
-"Vado a vedere cos'è successo."- dissi alzandomi e correndo di sopra.
Aprii la porta e vidi Mark seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
-"Ehy."- dissi entrando. -"Chi era al telefono?"- proseguii avvicinandomi lentamente.
-"Davide..."- disse con un filo di voce.
-"Che ti ha detto?"- dissi sedendomi accanto a lui.
-"Ha detto che mi sto comportando di merda, che non posso metterti davanti alla mia famiglia e ha detto di andare a parlare con mamma..."-
-"Vuoi che andiamo a parlarne con tua mamma?"- dissi accarezzandolo.
-"Questa sarà l'ultima possibilità che gli do!"- disse alzandosi. -"Vestiti!"- proseguì andando in bagno.
Mi cambiai. Indossai dei pantaloni neri, con un maglioncino e degli stivaletti di pelle.
Mark uscii dal bagno con dei jeans, un paio delle sue scarpe firmate, ed un maglione con sotto una camicia bianca.
-"Stai bene senza barba."- dissi accarezzandogli la guancia.
Presi la borsa che mi aveva regalato la sera prima e tornammo in cucina.
-"Ragazzi, noi dovremmo tornare per l'ora di pranzo."- dissi.
-"Se volte uscire nel garage c'è la Porsche."- disse Mark facendo l'occhiolino a Christin passandogli le chiavi.
-"Va bene, state attenti!"- disse Nalì guardando verso la finestra.Salimmo in macchina ed uscimmo in una città fredda e grigia.
Nonostante le condizioni meteorologiche non fossero delle migliori, arrivammo nella casa in montagna dopo un ora.
-"Sei pronto?"- dissi prima di scendere dalla macchina.
Mark mi passò il cappotto, indossò la sua giacca ed annuì.
Ci avvicinammo al portone e suonai al campanello.
Anna venne ad aprirci.
-"Buongiorno!"- disse sorridendo.
-"Ciao..."- disse Mark.
-"Entrate!"- disse Anna.
Ci fece accomodare su un'enorme divano bianco.
Mark voleva sembrare a suo agio. Si sedette con il braccio poggiato sul bracciolo e aveva una posizione che sicuramente Alberto avrebbe giudicato scomposta e scorretta.
Anna tornò dopo qualche minuto con quattro tazze di thè e dei biscottini fatti in casa.
Alberto la seguì con due buste in mano.
Una di Victoria's Secret e l'altra di Tommy Hilfiger.
-"Mark, Hope, vi volevo chiedere scusa!"- disse Anna visibilmente pentita. -"Vi abbiamo portato dei pensierini per farvi capire che fate parte della nostra famiglia e noi non cacciamo nessuno."- proseguì passandoci le buste che teneva Alberto.
Io e Mark ci guardammo negli occhi ed aprimmo i nostri regali.
A me avevano regalato una pochette con dentro dei trucchi ed a Mark il borsone Hilfiger con dentro due biglietti per Madrid per il 12 febbraio, il giorno del compleanno di Mark.
Mark sorrise e disse:-"Cercheremo di venire."-
-"Mark, ti posso parlare?"- disse Alberto.
Mark annuì e sparirono in quello che sembrava uno studio.
Mi sentivo in soggezione vicino ad Anna.
Poggiò la sua tazza e si alzò venendo verso di me e mi abbracciò.
-"Scusami però Mark ha stravolto la sua vita per te ed io non ero pronta per vederlo andare via e solo ora capisco quanto tu lo faccia stare bene."- disse guardandomi negli occhi.
Annuii timidamente. Non sapevo cosa avrei dovuto dire.
-"Vi va di fermarvi per pranzo?"- disse.
-"Non possiamo, abbiamo degli ospiti a casa..."- dissi con un filo di voce.
-"Va bene, come preferite."- disse sorridendo.
Restammo nel salone a parlare del più e del meno mentre aspettavo Mark per tornare a casa.
Dopo circa quindici minuti, Alberto e Mark tornarono nel salone.
-"Andiamo?"- disse Mark prendendo la sua giacca.
-"Si."- dissi alzandomi.
Anna ci diede un vassoio pieno di biscotti fatti in casa e abbracciò Mark che sembrava stesse per crollare.Spazio autrice:
Buon pomeriggio a tutti! ❤️
Mi scuso se non riesco ad aggiornare continuamente ma sono abbastanza occupata con la scuola comunque ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia! 💕
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! 😘
Love u! 💕😝
STAI LEGGENDO
My Destiny
Romance"E ti porto dentro nonostante il tempo e la distanza." Perdiamo tante persone lungo il nostro cammino ma se queste le ritroviamo nel nostro percorso, il fatto di doverci stare insieme potrebbe essere definito "destino"? E di queste persone destinat...