Capitolo 21

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Mi avvinghiai a Mark come se fossi un koala

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Mi avvinghiai a Mark come se fossi un koala.
Mark mi schioccò dei bacini sul collo finché non ci addormentammo entrambi.

Il telefono di Mark iniziò a suonare.
-"Mark, rispondi!"- dissi.
-"Amore, vorrei ma ti dovresti spostare."- disse facendomi notare che gli avevo bloccato la mano.
-"Scusa..."- dissi alzandomi e passandogli il telefono.
Mark si schiarì la voce e rispose:-"Mamma."-
-"Va bene, ci vediamo dopo!"- disse infine chiudendo la chiamata.
Lo squadrai per un po'.
-"Ceniamo da mia mamma."- disse sedendosi.
-"Mh...ok."- dissi alzandomi.
Mark sbadigliò e disse:-"Non iniziare."-
-"Non ho detto niente."- dissi.
Andai in bagno, mi lavai ed indossai dei leggings con una felpa.
Quando tornai nella stanza Mark si era messo i jeans e stava seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
Mi afferrò per il polso e mi fece sedere accanto a lui.
-"Ho deciso cosa fare..."- disse guardandomi negli occhi.
-"Cos'hai deciso?"- dissi quasi tremando.
-"Premetto che non è stata una scelta facile perché ci tengo sia a te che alla mia famiglia quindi devo rinunciare ad una delle due ed ho scelto che..."-
Il mio telefono iniziò a suonare.
-"Scusa."- dissi prendono il telefono.
-"Papà?"- dissi rispondendo alla chiamata.
-"Hope, ma non vieni nemmeno per capodanno?"- disse.
-"Non credo, forse vengo dopo capodanno."-
-"Va bene dai. Fammi sapere."- disse.
-"Va bene."- dissi chiudendo la chiamata.
Mi girai verso Mark e dissi:-"Allora?"-
-"Cosa voleva sapere tuo padre?"- disse Mark squadrandomi.
-"Se andavo lì per capodanno."-
-"Va bene comunque ho scelto che..."- riuscì a dire prima che suonasse il suo telefono.
-"Eh cazzo!"- urlò prima di prendere il telefono.
-"Domenico, ti richiamo dopo!"- disse chiudendo subito la chiamata.
-"Domenico?"- dissi sbalordita.
-"Si, Domy."- disse tranquillamente.
-"Vabbè dopo mi spieghi. Cos'hai deciso?"- dissi.
-"Rimango qui..."- disse sorridendo.
-"Non mi stai prendendo in giro?!"- dissi calma.
Scosse leggermente la testa.
Gli saltai addosso e le abbracciai.
-"Ti adoro!"- urlai.
Mark scoppiò a ridere e mi mordicchiò il collo.
Ci coricammo in modo da guardarci negli occhi e dissi:-"Perché hai scelto di rimanere qui?"- dissi scompigliandogli i capelli.
-"Perché ho capito che entrambi abbiamo bisogno di stare insieme. Ieri non riuscivo a non pensarti, volevo solo chiamarti e parlare con te. Per non parlare del fatto che non ce l'ho fatta a dormire da solo."- disse stringendomi a sé.
-"Io nemmeno ce l'ho fatta a dormire."- dissi mettendo il broncio.
-"Lo so. Mi racconti cos'è successo con quello?"- disse.
Gli raccontai di Gabriele e di Leonardo e vidi che si stava innervosendo.
-"E dove posso trovarli?"- disse Mark a denti stretti.
-"Molto probabilmente al bar vicino all'università."-
-"Capito."-
-"Cos'hai fatto a casa di tua mamma?"- dissi accarezzandolo.
-"Niente. Ho giocato con Carly e la cosa più strana è stato il discorso che mi ha fatto Jessica."- disse.
-"Cosa ti ha detto?"-
-"Si vuole sposare e mi ha finalmente detto chi è il papà di Carly."-
-"Davvero? Chi?"- dissi abbastanza sconvolta.
-"Francesco, quel ragazzo biondino che usciva con noi."-
Lo guardai sbalordita senza dire niente.
-"Per questo mi aveva chiamato Domy."- disse Mark facendomi tornare al pianeta terra.
-"Cosa pensi di fare?"- dissi.
-"Jessica mi ha detto di non dire niente però secondo me dovrebbe saperlo. Che rompimento di coglioni!"- disse Mark sbuffando.
-"Dovresti stare tranquillo per un po'."-
-"Io se scendo a Roma lo prendo a calci."-
-"Ormai non serve. Magari gli potresti presentare Carly."- dissi accarezzandolo.
-"Tu hai detto che dopo capodanno vuoi andare dai tuoi?"- disse sottraendosi alle mie carezze.
-"Si."- dissi non capendo cosa aveva in mente.
-"Ci portiamo Carly e ci fermiamo a Roma. Cosa ne pensi?"-
-"Vuoi partire con la macchina?"- dissi sgranando gli occhi.
-"Si, se non hanno già fatto il biglietto potrebbero venire anche Chri e Nalì così non ti preoccupi se mi stanco."-
-"Va bene dai. Ora chiamo Nalì."- dissi per accontentarlo.
L'idea di questo viaggio lo affascinava molto.
Mi alzai dal letto e chiamai Nalí.
-"Ehy!"- dissi appena rispose alla chiamata.
-"Hope, volete che andiamo per un caffè?"- disse.
-"Certo, vi veniamo a prendere tra dieci minuti."- dissi tornando in camera per cercare dei vestiti.
-"Va benissimo, a dopo!"- disse chiudendo la chiamata.
Mark mi guardò incuriosito.
Presi dei jeans e un maglione rosso dalla cabina armadio e mi cambiai.
-"Vestiti ché andiamo per un caffè con Nalí e Chri!"- urlai saltellando per mettermi i jeans.
-"E da quando prendi tu le decisioni?"- disse Mark indossando una felpa con il cappuccio.
-"Da sempre!"- dissi correndo verso la scarpiera per cercare delle scarpe.
-"Da sempre vorresti dare ordini?"- disse Mark ridendo.
Gli feci il verso mentre indossavo le scarpe seduta sul letto.
Si  sedette accanto a me ed in modo molto goffo mi strinse a sé.
Lo squadrai per quell'abbraccio insolito.
-"Cos'hai?"- dissi sfiorandogli il braccio.
-"Avevo voglia di abbracciarti."- disse sorridendo.
Scoppiai a ridere e mi girai per guardarlo in faccia.
Aveva gli occhi stanchi.
-"Amore, se vuoi rimanere qui a dormire esco da sola!"- dissi prendendo il suo viso tra le mani.
-"Non ti faccio più uscire da sola."- disse.
-"Non puoi accompagnarmi ovunque tu."-
-"Potrei farti accompagnare da qualcuno di cui mi fido."-
Sbuffai.
-"Andiamo nel bar vicino all'università?"- disse Mark facendomi l'occhiolino.
Ricevette solo un'occhiataccia.
-"Scherzo scema!"- disse spingendomi scherzosamente.
-"Andiamo!"- dissi prendendo la borsa.
Mark mi seguì sbuffando.
Salimmo sulla Porsche e andammo a prendere Chri e Nalì che ci aspettavano già fuori dall'hotel.
Feci salire Christian nel posto del passeggero anteriore ed io mi sedetti dietro con Nalí.
-"Allora, dove andiamo?"- disse Mark uscendo dal parcheggio.
-"Nel bar dell'Università?"- disse Christin facendo l'occhiolino ed iniziando a ridere con Mark.
Ricevettero un buffetto sulla spalla da me e Nalì.
Non sapevo cosa gli passava per la testa a quei due così cercai di capirli.
-"Se volete possiamo andare lì!"- dissi guardando Nalí.
-"Perfetto!"- disse Mark.

Parcheggiammo vicino al bar e Mark mi aprì lo sportello per farmi scendere dalla macchina.
-"Mi fai vedere chi è Leonardo?"- mi sussurrò facendo cenno verso un gruppetto di ragazzi davanti al bar.
-"Quello con il capello blu!"- dissi stringendogli la mano e sbuffando.
-"Chri!"- disse Mark allontanandosi da me.
Il mio respiro di fece più affannoso. Avevo paura che Mark facesse qualche cazzata.
Nalí si avvicinò a me.
Christin e Mark si avvicinarono a passo svelto verso gli amici di Leonardo tra cui c'era anche Gabriele.
Io e Nalì restammo a distanza di sicurezza ma da lì riuscivo a sentire il loro discorso.
-"Ragazzi, avete una sigaretta?"- disse Christian.
Gabriele gli avvicinò il pacchetto di Marlboro gold e Christin sfilò una sigaretta e l'accese.
Mark era dietro Christian, sicuramente non si voleva far vedere ma poi qualcosa scattò nel suo cervello.
-"Gabriele giusto?"- disse Mark mettendo Christian di lato.
Gabriele disse:-"Si, dimmi!"-
-"Tu e Leonardo dovreste stare un po' più attenti a quello che fate!"- disse Mark.
-"Che vuoi dire?"- disse Gabriele.
Leonardo fece un lungo tiro dalla sua sigaretta e lanciò un'occhiataccia a Mark.
-"Tu sei il ragazzo di Hope, no?"- disse Leonardo poggiando un piede al muro.
-"Ma tu non sei l'attaccante dell'Inter?"- disse un ragazzo che faceva parte di quel gruppetto ma di cui non ricordavo il nome.
-"Non gli dire così sennò si sente importante!"- disse Gabriele ridendo.
-"Non ho bisogno che qualcuno mi riconosca per sentirmi importante!"- disse Mark tranquillamente.
-"Cosa vuoi?"- disse Gabriele avvicinandosi di più a Mark.
Christian gettò la sigaretta e affiancò Mark.
-"Non dovete più avvicinarvi ad Hope!"- disse Mark incrociando le braccia al petto.
-"Sennò?"- disse Leonardo.
-"Solo se ci tenete alla vostra vita!"- disse Christian.
Non l'avevo mai vista questa parte minacciosa di Christian.
Gabriele e Leonardo scoppiarono in una sonora risata.
-"Guarda che io ottengo quello che voglio, con le buone o con le cattive!"- disse Leonardo.
-"Ed io ti ammazzo senza farmi problemi!"- disse Christian.
-"Ed io dovrei avere paura di te?"- disse Leonardo.
-"Di lui magari no. Ma di me, si!"- disse Mark. -"È solo un avvertimento. Stai attento a quello che fai!"- proseguii.
-"Faccio tutto quello che mi pare e te lo dimostro!"- disse Leonardo.
Si avvicinò a me con fare minaccioso.
Christin lo tirò dalla maglietta, lo fece girare e disse:-"Non ti permettere ad avvicinarti a lei!"-
Mark gli si fiondò addosso ma Christian lo trascinò subito via.
-"Io ti ammazzo!"- mimò Mark con le labbra.
Leonardo scoppiò in una fragorosa risata ed in quel momento gli arrivò un pugno in pieno viso.
Mark si era liberato della presa di Christian.
Gabriele e gli altri ragazzi restarono a guardare la scena.
Leonardo si fiondò contro Mark ed iniziarono a prendersi a pugni.
Gabriele e Christian cercarono di dividerli ma invano.
Nalí evitò di guardare la scena ed io mi avvicinai ancora di più.
Afferrai Leonardo dai capelli ed iniziai a prenderlo a calci.
Appena Mark mi vide smise di colpirlo e mi trascinò via da lì.
Christian ci seguì e trascinò con sé Nalí.
Salimmo in macchina e vidi che Leonardo si stava rialzando scacciando Gabriele e gli altri ragazzi che cercavano di aiutarlo.
Guardò verso la macchina e dal suo sguardo capii che non sarebbe finita lì.
Mark uscì dal parcheggio e si diresse verso casa.
-"Cosa cazzo ti passa per la testa?"- urlò guardandomi dallo specchietto retrovisore.
Lo ignorai.
-"Sto parlando con te, cazzo!"- urlò.
-"Perché l'hai picchiato!"- urlai.
-"Non dovevi azzardarti ad avvicinarti!"- disse stringendo il voltante con più forza. -"Potevi farti male!"- proseguì sbuffando.
-"Mi dispiace ma non ce la facevo più a vederti lì!"- dissi abbassando la testa.
Mark si rilassò.
Appena arrivammo a casa andai in cucina per preparare il thè.
Nalì e Christian mi seguirono mentre Mark si chiuse in bagno.
-"Scusate!"- dissi uscendo dalla cucina.
Mi avvicinai alla porta del bagno e dissi:-"Mark, apri la porta."-
Girai la maniglia ed era aperto.
Mark era poggiato al lavandino e si stava sciacquando la faccia.
Lo abbracciai da dietro.
-"Scusa."- dissi.
Mark si scostò e si accasciò a terra.

Spazio autrice:
Spero che questo capitolo vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Vi prometto che aggiornerò il prima possibile e non vi lascerò sulle spine per troppo tempo!
Love u! 😝💕

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