La cena

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Salvatore
Finalmente la vedo arrivare nel parco, diretta alla panchina dove siamo seduti. È...bellissima. ha gli occhi smeraldo chini sul cellulare e sta scrivendo un messaggio mentre si mordicchia il labbro inferiore. Alza gli occhi dal cellulare e gli incrocia con i miei, sul suo viso compare un sorriso spontaneo.
"Ciao" saluta Eleonora scuotendo la mano.
"Salve" risponde Stefano.
"Ciao bella bimba!" Sascha è sempre così espansivo.
"Haloa" dice sensa senzo Sabrina.
"Hello" farfuglia Giuseppe sorridendo.
"Ciao" le rispondo.
"Ti ha fatto proprio un bel livido" dice scrutandomi e sfiorando la parte sinistra del mio viso. Sussulto e lei ritira la mano arrossendo un poco.
"Scusa" dice guardandosi i piedi.
"Basta scusarti! Andiamo al ristorante" esclamo sorridendo. Ci avviamo verso il ristorante con lei che ci fa strada. Giustamente la serata continua con Stefano che si ingozza di sushi, piatti che volano, bagni allagati, sedie rotte e un Giuseppe moolto arrabbiato.
"Ogni volta che usciamo devo sempre ripagare al ristorante i danni! Ho proprio dei figli scemi!" esclama appena siamo usciti dal locale.
"Papà ma è stato Sascha a rompere i piatti!" si difende Stefano facendo la voce da bambino.
"È chi ha allagato i bagni eh Stefanino?" chiede Sascha facendo la faccina maliziosa. Eleonora affianco a me ridacchia divertita.
"È sempre così?" mi chiede sottovoce.
"Sì, è una lotta continua contro la normalità" dico facendola sorridere nuovamente.
"È...bello così. Pensavo lo faceste solo per Youtube" dice mordicchiandosi il labbro.
"No, siamo così dal vivo, forse Youtube non rende neanche il nostro livello di insanità mentale" alle mie parole ride ma sembra alquanto imbarazzata. Intanto Sascha sta rincorrendo Stefano mentre entrambi vengono rincorso da papà Vegas e Sabrina.
"Mi hai già dimenticato Eleonora?" mi volto e alle mie spalle trovo Alessio.

Ci ho messo tanta forza di volontà per scrivere questo capitolo. Ho fatto più cambi di personaggio in questo capitolo che in tutta la storia fino a questo punto. Le cose da qui cominciamo a diventare interessanti. Fidatevi-di-me.
Ciao carciofii

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