Ho quasi ucciso un tizio con l'anfora

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Salvatore
"Entra" mi invita Eleonora.
"Possiamo stare in salotto tanto non c'è nessuno" dice conducendomi nella stanza.
"Ok" dico semplicemente. Mi siedo sul divano bianco e lei si siede sulle mie gambe.
"Non sai quanto ti ho pensato" dice Ele per poi baciarmi.
"Ti amo" sussurra  Eleonora.
"Ma noi non ci conosciamo come fai ad amarmi ?" chiedo.
"Allora facciamo il gioco delle domande".
"Parti tu" continua.
"Qual'è  il tuo colore preferito ?" balbetto  preso alla sprovvista. Lei ride, quant'è  bella la sua risata.
"Blu, e il tuo ?" risponde.
"Giallo" dico.
"Che musica ascolti ?" chiede.
"Un po di tutto, tu ?" rispondo.
"Gli One Direction....scherzavo" dice. 
"Ah Madonna...mi hai fatto paura" rido.
"Con quante ragazze sei stato? " mi chiede maliziosamente.
"Non vorresti davvero saperlo e tu?" rispondo con un mezzo sorriso.
"Beh non vorresti saperlo" dice sorridendomi di rimando.
"Una cosa che ti rende felice?" chiedo tornando serio.
"Tu" mi risponde dolcemente.
"Una cosa che ami fare?" chiede senza darmi il tempo di rispondere all'affermazione di prima, in realtà un po' ne sono grato. Mi avvicino a lei e la bacio.
"Questo" le sussurro a pochi millimetri dalle labbra e lei mi bacia di nuovo.

Sascha
"Signor Burci sono lieto di informarla che può passare il resto della sua convalescenza in casa sua. Deve solo firmare alcuni documenti e poi potrà andare" dice cordiale il dottore prima di uscire dalla stanza. Finalmente posso andarmene da questo posto che ha l'opprimente odore del disinfettante e l'ombra di esperienze non troppo belle dietro ogni angolo e ogni volto. Non posso andarmene da solo in queste condizioni però. A volte mi fa tutto un male cane e ho comunque bisogno di aiuto...del suo aiuto. Sblocco il cellulare con l'intelligentissima password 25467 e apro il contatto di Sabrina. Dovrei chiamarla? Certo, ma non solo per farmi aiutare, per chiederle scusa, ma io neanche ricordo di averlo dato quel maledettissimo bacio a Stefano e in qualunque caso ero ubriaco fino nell'anima e questo dovrebbe darmi qualche attenuante, o no? Però la sua reazione è stata talmente esagerata, è stata ingiusta, dovrebbe essere lei a chiedermi scusa. Fanculo tutto. Orgoglio di merda. Clicco il tasto e la chiamata parte.
"Pronto?" mi risponde Sabri con la voce spezzata e lacrimosa.
"Ei, amore" dico con voce sorprendentemente rauca e dolce.
"AMORE DI STOCAZZO SASCHA!" urla per poi riattaccare. Cazzo. La richiamo forse una trentina di volte, dopo mi arrendo. Le mando un messaggio su WhatsApp dicendole di rispondermi perché è urgente. Per tutta risposta mi blocca. Quanto odio quando fa così, eppure la amo.

Tudor
"Ciao a tutti amici, io sono Klaus e oggi faremo un altro scherzo telefonico al nostro caro Anima. Gli farò credere che sono andato al cinema e ho fatto a botte con qualcuno o qualcosa del genere. Ora iniziamo" dico rivolgendomi alla telecamera che ho davanti. Compongo il numero e invio il tasto "chiama".
"Speriamo risponda..." dico in attesa di sentire la voce di un Sascha molto infastidito dall'altra parte del comunicatore.
"Pronto? Sabrina?" risponde Sascha è sembra abbatanza agitato, ma non vi do troppo peso. Quei due litigano tre volte si e due no, avranno bisticciato perché Sascha ha lasciato di nuovo le mutande sporche in bagno, al che Sabrina è uscita di casa per andare a comprare i piatti "visto che sei sempre il solito deficente" gli avrà ricordato prima di uscire, giusto per accusarlo di qualcos'altro.
"Senti Sa' è successo un casino" dico cercando di apparire preoccupato e cercando di non scoppiare a ridere.
"Ma porca puttana troia. Non me ne può fregare di meno Tudor" esclama spazientito.
"Senti è una cosa seria. La puoi emettere di imprecare e ascoltarmi? Non ho molto tempo" chiedo lanciando uno sguardo alla telecamera per capire se sta registrando e per fortuna è così.
"Neanche a me va di parlare con te, dimmi che vuoi e vattene a fanculo. Ma guarda un po se sto sacco di merda mi deve far perdere tutto sto tempo" mi rimprovera sussurrando l'ultima frase.
"Ti sto chiamando dalla caserma dei carabinieri, mi hanno fermato perché ho quasi ucciso un tizio con l'anfora" mentre parlo l'idea di quello che sto dicendo mi si forma nella mente...sarà uno scherzo moolto divertente.
"Hai ucciso chi?! Con cosa?!" Risponde Sascha come se volesse urlare ma non potesse.
"No, no, no, non ho ucciso nessuno, ho quasi ucciso un tizio con l'anfora" spiego.
"Aspetta un secondo. Dove devo...? Ah okay. Grazie e arrivederci." Dice e lancio uno sguardo confuso e divertito alla telecamera.
"Sascha ascoltami!" esclamo.
"Tudor come hai fatto a uccidere quasi  un tizio con l'anfora?" chiede stancamente.
"Ero al cinema e ho portato anche l'anfora... quando è finito il film me ne stavo andando e per le scale mi è scivolata l'anfora ed è rotolare per le scale. Ha fatto cadere a domino cinque o sei persone e un tizio ha sbattuto forte la testa e perdeva molto sangue...hanno chiamato un ambulanza e mi hanno portato in caserma. Sascha devi aiutarmi, ti prego non so cosa fare, devi andare a riprendere l'anfora io non so come farei senza di lei...io..." a questo punto metto muto perché scoppio a ridere.
"Sei in caserma e ti preoccupi per l'anfora?! Tudor tu sei scemo nel cervello. Brutta busta di piscio come diavolo come ti è venuto in mente di portarti quella diavolo di anfora al cinema? Dobbiamo pagarti la cauzione? Io non so... devi chiamare Sabrina." dice sembrando realmente preoccupato.
"No Sascha mi sto sentendo male" respiro affannosamente per accentuare la cosa.
"L'anfora è così sola. Lì in quel cinema buio e cupo. No senti Sascha io...sto per svenire." dico rischiando di non scoppiare a ridere malamente.
"Tudor ma ti sei drogato?! Senti io comunque non ti posso aiutare devi chiamare Sabrina" ribadisce spazientito.
"No Sascha devi andare a prendere l'anfora. Ti prego. Fichè non sarà al sicuro io non sono tranquillo. Per favore. Che ti costa?" lo supplico.
"Tudor mi spieghi come cazzo faccio? Sono appena uscito dall'ospedale e sto aspettando su una panchina che Sabrina mi faccia la grazia di venirmi a prendere. Devi chiamare lei" dice con quel tono di chi è in un luogo pubblico e non può urlare ma vorrebbe tanto farlo.
"All'ospedale?" chiedo aggrittando la fronte. Non sapevo si fosse sentito di nuovo male.
"Niente di che. Ho fatto a botte con un tizio. Il problema adesso è il tuo. I tuoi genitori lo sanno? Non so se abbiamo abbastanza soldi per farti uscire" dice e adesso è seriamente preoccupato.
"Sascha...l'anfora..." comincio a dire nel modo più pietoso che conosco.
"Senti Tudor vaffanculo. Se ti serve aiuto chiama Sabrina." risponde malamente attaccandomi in faccia. Chiudo il video e mi metto a montarlo. Prima di andare a letto mi ricordo di Sascha, devo chiamarlo e avvisarlo che era uno scherzo.
"Pronto" risponde al telefono molto stancamente.
"Senti Sa' non ti arrabbiare, ma la storia dell'anfora...era tutto uno scherzo. Io non sono neanche a Milano" dico velocemente.
"Chi è? Ah Tudor. Non mi importa nulla del tuo scherzo del cazzo. Devi aiutarmi. Devi dire a Sabrina che deve rispondermi. Sono nella merda, non posso rimanere tutta la notte su questo schifo di panchina. Hai l'opportunità di farti perdonare per tutti i tuoi scherzi del cazzo."

Salve piccoli lama arcobalenosi!
Scusate per l'assenza ma beh per scrivere questa storia siamo dovute sederci in chiesa quindi si può dire che è stato un miracolo! (Questa frase non ha il minimo senso ma io può😂)

girlshadow13 vuole inserire più Saschina, io direi che un po' di Saschefano non sarebbe male...che ne dite?

Vorrei sapere se vi sta piacendo la storia🙈

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