Stefano
Mi sveglio per il suono trillante del campanello che rompe la quiete creatasi in casa. Cerco il cellulare sul comodino per vedere l'orario e non lo trovo. Un ricordo affiora nella mia mente ancora offuscata dal sonno, il cellulare che si scontra non troppo delicatamente con il muro, il tonfo quando tocca terra. Mi alzo scoprendomi malfermo sulle gambe. Un forte mal di testa rimbomba per tutto il cranio rendendo il suono del campanello una fitta di dolore ancor più acuta. Individuo il cellulare a terra e mi avvicino lentamente, facendomi largo tra il disordine causato dalla pigrizia. Di solito è la Marina che aggiusta tutto quando viene da Firenze. Il nome della mia ragazza mi manda una strana fitta allo stomaco che riconduco al fatto che ho deciso che dovrò lasciarla, perché ormai ho capito, non è lei che amo. Il campanello strilla ancora e la mia testa si lamenta più di prima. Raccolgo il cellulare da terra e lo rigiro visto che ovviamente è caduto di schermo. Cazzo. Quello che dovrebbe essere uno schermo è più simile a un insieme di piccole scaglie di vetro tagliente incollate insieme. Schiaccio il pulsante di accensione e niente, schermo nero. Fantastico. Oltre che a suonare cominciano a bussare violentemente alla porta. Mi distolgo dai miei pensieri sul telefono crepato che non riesco ad accendere e li indirizzo alla persona tanto insistente che ho fuori la porta e che mi sta facendo esplodere la testa con quel cazzo di campanello di merda. Dopo essermi segnato mentalmente il promemoria di tagliare tutti i fili di quell'aggeggio malefico mi avvio verso la porta di camera mia e cercando di aprirla la scopro chiusa, seguono alcuni momenti di puro panico in cui cerco di aprirla, poi mi accorgo che l'avevo chiusa io a chiave, che lo faccio da anni, che sono un coglione. Faccio fare due giravolte alla chiave e corro per andare ad aprire alla porta. In corridoio mi accorgo del'assenza del trillo del campanello e della voce arrabbiata e spazientita di Sascha dietro la porta. Non capisco con chi stia parlando, nessuno risponde, non capisco perché sia arrabbiato, forse è perché non gli apro. Mi affretto a sbloccare la serratura e a spalancare la porta. Davanti mi ritrovo una scena alquanto buffa e stupenda allo stesso tempo. Sascha con la felpa rossa dei Mates, in pantaloncini, con delle ciabattine rosa pelose che sembrano essere di un paio di numeri più piccoli del suo, i capelli completamente in disordine il rossore sul suo viso pallido, parla al cellulare con qualcuno, non sembra accorgersi di me subito, tanto è peso dalla conversazione.
"Come non puoi darmi le chiavi?! Salvatore non risponde e se gli fosse successo qualcosa...NO TU ADESSO MUOVI IL CULO E VIENI QUI NON MI INTERESSA SE TI HO INTERROTTO MENTRE SCOPAVI" Sascha finalmente si accorge della mia presenza, lascia cadere il cellulare a terra e mi ritrovo tra le sue braccia ancor prima di capire che diavolo stia facendo. "Cristo Stefanino non provare mai più a farmi preoccupare in questo modo" sussurra al mio orecchio stringendomi forte. Un po' confuso ricambio l'abbraccio. La consapevolezza di tutto quello che è successo negli ultimi giorni, la rottura con la Marina, il bacio, il rifiuto di Sascha, mi piombano addosso stordendomi per un attimo. Mi ritrovo sorpreso a ritrovarmi svuotato di ogni lacrima, ma di essere contento per questo abbraccio così caldo e rassicurante, di essere compiaciuto per il fatto che Sa' stava urlando contro Salvatore perché era preoccupato per me, felice perché lui è qui e non chiunque altro. "Stavo solo dormendo, cosa cazzo...?" comincio a chiedere prima di essere interrotto da un agitatissimo Sascha che scioglie l'abbraccio in cui io sarei stato bene per il resto dei miei giorni.
"Mi ha chiamato quella troia della tua ex fidanzata dicendomi che non le rispondevi da un bel po', gli ho chiesto perché avresti dovuto risponderle e lei mi ha risposto che dovevate uscire di nuovo insieme, a questo punto l'ho mandata un attimo a fanculo e sono venuto subito qui" parla veloce quasi affannandosi per stare dietro alle sue parole troppo veloci. "E Sabrina?" chiedo titubante, non penso sia molto felice che sia venuto qui. D'altronde non mi sorprende che la Marina sia arrivata a chiamare Sascha per arrivare a me. Però le parole di Sa'...
"Ma che cazzo importa adesso. E' a casa a dormire. Ste' perché non rispondevi? Perché devi rivedere quella troia?" chiede e noto la preoccupazione nei suoi occhi. Il mio cervello registra una parola in particolare "troia". Sorrido involontariamente.
"Calmo Sa' " dico indietreggiando.
"Calmo un cazzo, rispondi" dice facendosi tutto d'un tratto quasi aggressivo.
"Te l'ho detto stavo dormendo e il mio cellulare si è rotto" dico e aspetto che mi chieda di Marina per poter assodare il fatto che di questo gli importi, che gli importi di me, che sia geloso perché la gelosia presuppone un sentimento.
"E per quella troia? Perché devi rivederti con lei?" dice in collera con un strano fuoco che gli balla negli occhi scuri.
"Devo spiegargli meglio che non voglio stare più con lei. Sembra non averlo capito." spiego e sento la mia voce stranamente ferma e tranquilla.
"Ah" Sascha si riprende, il fuoco negli occhi sparisce sostituito da un accenno di confusione, rilassa i muscoli e distende il viso crucciato. Quando sto per invitarlo ad entrare il suo telefono che è ancora abbandonato a terra squilla. Goffamente si abbassa e risponde.
"Sì...no...Sal è tutto a posto...si ha aperto...scusa, ciao" e chiude la chiamata che la voce dall'altra parte del ricevitore sta ancora parlando.
"Vogliamo stare qui tutta la sera?" chiede sorridendo.
"Vieni" lo invito e il mio viso si contrae in un sorriso involontario al pensiero di quello del ragazzo affianco a me.
"Hai qualcosa per la febbre?" chiede poggiandosi una mano sulla tempia.
"Cosa? Perché? " chiedo non preoccupandomi di nascondere la mia ansia.
"Quando sono uscito di casa avevo la febbre...alta" dice guardandomi con sguardo colpevole.
"A quanto? E sei uscito vestito così? Senza le scarpe?" dico guardandolo adesso con preoccupazione anziché che con divertimento.
"Boh, trentanove tipo" sussurra.
"Cosa?! Tu sei completamente impazzito. Vieni" dico prendendolo per mano, cercando di non pensare ai brividi che mi provoca questo contatto e ai pensieri innocenti che vi nascono, lo conduco in camera mia e lo faccio stendere sul letto.
"Aspetta qui" dico con un tono di rimprovero che contiene una certa dolcezza.
"È SOLO CHE MI HAI FATTO PREOCCUPARE, VOLEVO VENIRE A VEDERE SE STAVI BENE..." mi urla mentre vado in bagno e cerco una tachipirina. Appena chiudo lo sportellino mi fermo un attimo a guardarmi nello specchio, ho gli occhi gonfi e rossi, sono pallido, sotto gli occhi si notano due occhiaie profonde, nonostante il sonno non mi sia mancato.
"...E QUINDI SONO VENUTO QUI A PIEDI" conclude mente io entro nella stanza.
"Tu sei completamente pazzo" dico porgendogli il medicinale e una bottiglia d'acqua.
"Ti voglio bene. Farei di tutto per te" dice e dopo aver detto questo è aver ingoiato la sua pasticca si stende sul letto e in poco tempo si addormenta. Mi soffermo sulle sue parole e non so se essere più colpito dal dolore per quel "ti voglio bene" o essere più felice per quel "farei di tutto per te" . Scelgo la seconda ipotesi perché è più accettabile, perché sono stanco e perché ho bisogno che lui mi ami e anche perché è vero, perché Sascha è venuto a piedi, con delle pantofole di pezza fino a casa mia, con la febbre a quaranta e con un freddo cane fuori. Il suo cellulare si illumina, il nome di Sabrina illumina lo schermo. Blocco il cellulare e la chiamata. Mi stendo vicino a Sascha e gli lascio un leggero bacio sulle labbra morbide e incandescenti per non svegliarlo. Borbotta qualcosa di incomprensibile e poi mi ritrovo nella stretta delle sue braccia. Mi addormento così, cullato nella speranza che quel "ti voglio bene" diventi un "ti amo".Salve facoceri.
Capitolo extralarge e applausi for me che ho aggiornato dopo un day, grazie😂😂Apparte l'italiano a puttane proprio, finalmente posso scrivere a piacere la saschefano...girlshadow13 si è un po' addolcita su questo punto è ringraziamola.
Prossimi capitoli molto probabilmente Romix, ma non so dirlo perché devo prima resuscitare tutti sti pori cristiani che chi con la febbre a quaranta, chi bronchite, polmonite e cazzi vari mi serve un miracolo😂✋
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Il Quinto Mates
FanfictionUn incidente che distrugge l'amicizia di Surrealpower ed Anima. I Mates sono in crisi, i rapporti sono sempre più tesi e sempre più logori. Non sembra esserci via d'uscita agli errori commessi dai giovani youtuber e questo sembra dover porre fine al...