"Pronto? Chi è?"

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Salvatore
"Sai quando ero piccola avevo parecchia paura si quest'aggeggio. Avevo una fottuta paura di cadere. Adesso, il vento, la velocità...cadere non fa più paura se a provocare lo schianto è un qualcosa di così bello, per cui ne vale la pena"
"Io ne valgo la pena?"chiedo prima che possa rendermi conto di aver pronunciato quelle parole ad alta voce e non solo averle pensate.
"Si" sentenzia semplicemente Eleonora scendendo con un salto dall'altalena ancora in movimento. Traballa un pochino sulle gambe per poi stabilizzarsi. Si volta, annulla la distanza che c'è tra noi e mi bacia, in punta di piedi. La pioggia aumenta picchiettando sulla mia nuca e bagnandomi i capelli. Continuo a baciare Eleonora che non dà nessun cenno di voler interrompere questo momento. Un tuono la fa sobbalzare allontanandola da me. Alza la testa guardando il cielo e comincia a ridere facendo un paio di giravolte.
"Corri Sal" dice sempre ridendo. Mi prende per mano e mi trascina via, fuori dal parco,  lontano dall'altalena, sotto il riparo dei balconi di un palazzo malandato. Mi accorgo che abbiamo entrambi il fiatone. Eleonora si lascia cadere a terra e io la imito sedendomi accanto a lei sull'asfalto ruvido. Prorompe di nuovo in quella sua solita risata cristallina che mi contagia e mi ritrovo a ridere per l'altalena, per lei, per la pioggia, per il puro gusto di ridere. Quando si ferma per un attimo si fa seria e mi ritrovo confuso a pensare a cosa si deve questo cambiamento.
"Valgo una tua caduta dall'altalena?" chiede quasi timidamente.
"Vali tutte le cadute da tutte le altalene di questo mondo"

Alessio
"Vali tutte le cadute da tutte le altalene di questo mondo" dice quel decelebrato alla mia Eleonora. Che stupido. Pensa davvero che Eleonora voglia stare con lui? Insomma, guardatelo, non è nulla in confronto a me ed è per questo che Eleonora mi ama. Io amo lei al di sopra di ogni altra cosa ed è per questo che non è affatto giusto che noi due siamo così lontani. Faccio un passo nella loro direzione, ma cosa potrei fare? Eleonora non vuole più vedermi, sarà per quella piccola rissa...troverò il modo di farmi perdonare e di riprendermela. Per quanto riguarda il moscerino che crede nel suo amore incondizionato verso di lui, lo farò ricredere. Io e lei facciamo invidia al mondo insieme. Devo solo aspettare il momento. Giro i tacchi, tiro su il cappuccio e mi incammino verso casa mia con le mani nelle tasche e mille pensieri per la testa, i più riguardano lei...alcuni sono indirizzati alla possibile eliminazione del moscerino ed della sua combriccola di falliti, mi darebbe molta soddisfazione far soffrire il tipo che mi ha procurato l'occhio nero, quello col naso enorme e i capelli da furetto morto.

Stefano
Il cellulare che squilla mi sveglia. Guardo lo schermo. L'ultimo nome della mia rubrica che mi aspettavo chiamasse. Marina. Da quando le ho confessato che non l'amo più non si è mai fatta sentire e questa chiamata mi sorprende.
"Pronto" rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.

Sascha
"Se pensi che io ritorni da te per uno stupido bacio e una battuta da Don Giovanni di sta ceppa di minchia sei un povero illuso. E non osare rispondermi." dice una furiosa Sabrina dopo aver lasciato le mie labbra. Non oso aggiungere altro perché altrimenti finisce male. Sento brividi di freddo fare a gara attraverso la schiena e la pelle d'oca mi increspa la pelle. Penso che sia perché sono ancora fradicio. Il viaggio prosegue silenzioso e carico di tensione fino al garage e prosegue per le scale di casa, fino in camera mia finché Sabrina non chiude la porta della mia camera sbattendo. Mi stendo sul letto e ancora bagnato e tremante per il freddo addormentandomi quasi subito. Mi addormento con il pensiero degli occhi traditi di Sabrina che mi guardano.

Sabrina
"SABRINA. NOO. NOO SABRINA. AIUTOO" mi svegliano le grida di Sascha. Sono quasi le tre. Corro in camera sua e lo trovo steso sul letto che soffoca le grida, con la testa premuta sul cuscino. Appena sente la porta chiudersi alza la testa. I suoi occhi appannati dalle lacrime copiose per un attimo incrociano i miei, non l'ho mai visto così triste,  anzi no così disperato, con ogni lineamento del viso stravolto dal dolore, gli occhi rossi, due scuri pozzi senza fondo da cui sgorgano grandi lacrime che rigano le guance su cui si formano sempre quelle fossette che adoro, ma di cui adesso è sprovvisto. Un qualcosa molto simile alla sorpresa o forse più vicino alla consapevolezza attraversa gli occhi scuri.
"SABRINA!" grida alzandosi di scatto e avvolgendomi nelle sue braccia forti, salde e calde. Forse un po' troppo calde.
"Eri morta...eri fottutamente morta" sussurra nei miei capelli con la voce rotta dal pianto e incrinate dall'emozione. Sembra sollevato, felice, ma continua a piangere e io continuo a non capire il perché.
"Cosa...?" domando senza sapere esattamente cosa chiedere tanto sono confusa.
"Stava piovendo tanto e stavamo camminando,  stavi dicendo che gli iscritti volevano che ci lasciassimo e poi...e...poi..." comincia a singhozzare talmente tanto da non riuscire a finire quello che sicuramente è stato il sogno che lo ha svegliato. Mi libero dalla sua stretta più facilmente di quanto avessi pensato e lo faccio sedere sul letto. Faccio per andare a prenderegli un bicchiere d'acqua e lui mi ferma prendendomi per il polso.
"N-n-n...r-r-eest-t-a..." dice non riuscendo a finire di parlare per colpa di altri singhiozzi. Mi siedo accanto a lui, ma non va affatto meglio. Lo faccio stendere e io mi straio accanto a lui che mi abbraccia forte dandomi un bacio sulla fronte. Dopo poco allenta la stretta e io appoggio la testa sul suo petto, sento il cuore accelerato, il respiro ancora affannoso, la scossa di qualche singhiozzo solitario. Comincio delicatamente a disegnare figure immaginare sul suo petto con le dita. Si calma del tutto e rimango così perché in questo momento tutto è perfetto, il mondo fuori non ha importanza, sto di nuovo bene con il mio Sascha, tra le braccia dell'uomo che amo. Dopo alcuni minuti Sascha interrompe il silenzio.
"Stava piovendo molto, non ci si vedeva ad un palmo dal naso. Eravamo a fare una passeggiata, sotto la pioggia,come se fosse normale stare sotto la pioggia battente" ridacchia.
"Stavi, stavi dicendo che non potevamo poi stare insieme perché gli iscritti non volevano, per il nostro bene e per il nostro lavoro dovevo andartene via" dice e sento i miei capelli bagnarsi nuovamente delle sue lacrime.
"Io ho cercato in tutti i modi di dirti che non mi importava nulla di loro, che avrei scelto te, comunque, in ogni caso, ma non volevi ascoltarmi, hai detto che gli iscritti erano prima di tutto,ma non volevo lasciarti andare, di solito ti avrei mandato a fanculo no? Ti avrei detto di tornare quando ti passava il capriccio ma avevo l'orrenda sensazione che se ti avessi lasciata andare sarebbe stato per sempre, non avrei più potuto stare con te." smette di parlare per qualche secondo.
"A un certo punto ti sei girata, hai gridato "TU NON SEI I MIEI ISCRITTI, NON PUOI DECIDERE PER ME" ti ho preso per il polso per riprenderti ma sei scivolata via, sei andata avanti e una macchina ti ha preso in pieno. È arrivata un ambulanza e hanno detto che eri morta" lascia in sospeso il discorso nell'aria per darmi il tempo di assimilare le parole.
"Eri morta, la mia vita era morta. È più o meno qui che mi sono svegliato, ma penso che questo tu lo sappia" dice e sento il suo sguardo posarsi su di me.

Ciave carciofi alcolizzati
Lo so, ci facciamo aspettare però che capito eeh.

Se mi dite cosa ne pensate?

girlshadow13 contenta per la saschina?😂

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