Consigli disinteressati

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Salvatore
Qualcuno bussa alla porta. Mi passo una mano tra i capelli e poi sul viso. Fisso il soffitto, questo letto sta divendo scomodo.
<<Avanti>>
La porta si apre piano, è Stefano. Ha l'accappaoio e i capelli bagnati.
<<Disturbo?>>
Si, stavo dormendo.
<<No tranquillo, dimmi>>
<<Hai scritto a quella ragazza?>>
<<Ste', non credo le scriverò>> rispondo stanco, ora quella ragazza mi interessa molto poco.
<<Dovresti, sai...>>
<<Stefano>> lo interrompo bruscamente <<non mi interessa>>
Stefano si fa scuro in viso.
<<Dovrebbe invece, dato che molto probabilmente l'hai fatta litigare con il ragazzo e le hai avvelenato la giornata>> si interrompe, poi parla di nuovo.
<<Era un consiglio disinteressato, ora fai come meglio credi>>
Chiude di scatto la porta. Lancio il cuscino contro l'uscita chiusa. Fanculo. Non scriverò a quella ragazza perché Sascha è un coglione, nè mi interessa se ha litigato con chicchessia.
Mi guardo il braccio, il numero è ancora leggibile. Prendo il telefono, le scrivo. No, forse no.

Stefano
Accendo il fon e il telefono squilla. È Marina. Non voglio rispondere.
<<Pronto?>>
<<Finalmente! Ti ho chiamato minimo cinquanta volte! Dove diavolo eri? Perché non mi hai risposto?>>
<<Avevo da fare>> le rispondo cominciando a giocare con il filo dell'asciugacapelli.
<<Non dirmi stronzate>>
<<Perché mi cercavi?>>
<<Non cercare di svicolare>>
<<Marina, o parli o attacco>>
<<Quando ci vediamo?>>
<<Presto>>
<<Lo dici sempre>>
<<Oggi prendo il treno>>
<<Non ti credo>>
<<Fatti trovare a casa>>
Attacco. Non voglio andare, ma andrò.

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