Si muove!

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Stefano
Salgo le scale a due a due, già col fiatone alla prima rampa. Quasi non vedo il ragazzo grande come un armadio che scende le scale nella direzione contraria alla mia. Per poco non ci scontriamo e nonostante lui non mi degni neanche di uno sguardo, io lo riconosco. È Alassio. Cerco di salire quindi ancora più in fretta facendo le scale tre a tre. Mi ritrovo in poco tempo davanti al portone di casa di Eleonora e mi attacco al citofono, bussando contemporaneamente sul legno scuro.
<<SONO STEFANO, ELE APRI>> grido preoccupato. Finalmente lei mi apre e si butta tra le mie braccia, è in lacrime.
<<È v-v-v-enu-u-u-to qui e-e non s-s-ono riu-u-u-scita a-a-a...>> balbetta lei non riuscendo a finire la frase. Tra i singhiozzi e le lacrime la riporto dentro, mettendo su l'acqua per farle qualcosa di caldo. Mentre cerco la camomilla nel ripiano in alto, vicino al frigorifero.

Alessio
Sulle scale mi scontro con un ragazzo con gli occhiali. Non ci faccio neanche caso. Devo risolvere il problema prima che diventi davvero tale.

Stefano
La ragazza tiene la tazza calda tra le mani. La camomilla non l'ho trovata, le ho fatto un the. Spero vada bene comunque.
<<Mi spieghi cosa ci faceva lui qui?>> chiedo. Eleonora fa un respiro profondo e poi comincia a parlare con voce tremante.
<<È da un po' che mi segue. Lo vedo ovunque. Oggi però è venuto a parlarmi. Ha detto che dobbiamo tornare insieme e che se non lo ascolto farà del male al bambino>>
<<Perché non me lo hai detto prima?>> chiedo.
<<Perché non pensavo che arrivasse a questo>> risponde lei.
<<Va bene, ci parlo io>> dico, prendendo il giubbotto dalla sedia.
<<No!>> urla lei, alzandosi in piedi.
<<Stefano, io ho paura>> sussurra poi.  Attraverso la stanza e l'abbraccio forte. Forse per la prima volta sento davvero la pancia. Il bambino. Alessio vuole fare del male al bambino.
<<Ele, dobbiamo andarcene da qui>> le sussurro tra i capelli.
<<Stasera però resta a dormire qui con me, per favore>>dice lei, allontanandosi.
<<Resto>> rispondo. Le tocco la pancia e sento il bambino scalciare.
<<Perché sorridi?>> chiede sorridendo lievemente anche lei.
<<Si è mosso>> dico sorpreso. Lei scoppia a ridere.
<<Si Ste, il bambino si muove!>> commenta Eleonora. La guardo negli occhi e lei abbassa lo sguardo.
<<Non permetteró che vi facciano del male>>

Sal
Squilla il telefono, Stefano. Accetto la chiamata.
<<Passami Giuseppe>> dice senza neanche salutarmi.
<<Ciao anche a te, Stefano>>
<<Ciao, passami Giuseppe>>risponde.
<<E che mi hai chiamato a fare a me?>>
<<Giuseppe non risponde>> commenta acido.
<<È in doccia, dimmi cosa gli devi dire che glielo riferisco io>> propongo.
<<No, devo parlare con lui. Digli che è urgente>>
<<Se è urgente puoi dirlo anche a me che glielo dico>>
<<Stasera dormo da Eleonora>> dice attaccando.

Marina
Esco fuori, fa freddo. È buio, i lampioni non sono ancora accesi.
<<Mi spieghi che intenzioni hai?>> chiede con tono freddo una voce dietro di me.

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