Carini quei due

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Eleonora
Marina se ne è andata da cinque minuti e qui si è scatenato l'inferno. Tudor imbocca Sascha che è salito sulla sedia a mo' di scimmia e si gratta le ascelle. Sabrina parla con Giuseppe e Stefano continua a fissare il piatto vuoto. Sal è sparito in bagno, quindi decido di parlare con Stefano.
"Ei, Ste' non mangi?" Chiedo avvicinandomi al ragazzo.
"Veramente no, mi fa male lo stomaco" risponde lui flebilmente.
"Ti manca già la Marina?" chiedo scherzando.
"Tantissimo" dice lui caricando le parole di pesante sarcasmo e tenendo lo sguardo fisso sul tovagliolo che sta torturando.
"Non va bene con la Marina vero?" chiedo seria, anche se più di una domanda la mia è un'affermazione. Stefano alza finalmente gli occhi e fissa lo sguardo nel mio con un'intensità di cui non lo avrei creduto capace. I suoi occhi riflettono quelli di una persona colta in fragrante a rubare, sono tormentati e animati da una certa quantità di paura non trascurabile. Qualcosa in lui mi tocca nel profondo. Sta soffrendo tanto da non riuscire a nasconderlo. Sto cercando qualcosa da dire quando un urlo mi distrae. Stefano torna a tormentare il fazzoletto e io mi ritrovo a dover prestare attenzione a Tudor che è steso a terra con Sascha seduto a cavalcioni su di lui che cerca di infilargli una pietanza non ben identificata in bocca.
"SASCHA PER L'AMOR DI DIO LEVATI. NO! NON LO MANGIO! VAI VIA LURIDO BABBUINO ADOTTATO" grida Tudor con quanto fiato ha nei polmoni per poi cominciare a ridere convulsamente.
"E INVECE LO MANGI" urla di rimando Sascha sforzandosi di imboccare il ragazzo sotto di lui con una forchetta.
"Ma che cazz..." comincia a chiedere Sal entrando prima che Tudor riesca a disarcionare Sascha scaraventandolo a terra. I due si rialzano in tutta fretta per poi cominciare a rincorrersi attorno al tavolo.
"RAGAZZI BASTA!" grida un Giuseppe non molto calmo, ma i due non gli danno ascolto e continuano a rincorrersi, Tudor inciampa nella sedia di Sabrina facendo cader l'una e l'altra con un gridolino. Sascha scoppia in una fragorosa risata che riempie tutta la stanza e che contagia tutti, tranne Sabrina che si alza massaggiandosi il gomito con il viso imbronciato.
"Siete i soliti coglioni" esclama per poi rimettere in piedi la sedia e sedercisi sopra incrociando le braccia esili al petto.
"Dei coglioni divertenti però" ribatte Sascha.
"Non so tu ma io sono solo divertente" replica Tudor alzando la testa.
"No tu sei solo ritardato" risponde Sascha facendo ridere tutti, compreso Tudor.
"Ma dai amore, fammelo un sorrisino almeno" continua Sascha abbassando leggermente la voce e avvicinandosi a Sabrina per abbracciarla.
"Va bene, forse un po' è stato divertente" ammette lei sciogliendosi in una risata cristallina, che Sascha interrompe posando le labbra su quelle di lei.
"Ragazzi non in un luogo pubblico, grazie" commenta ridacchiando Sal mentre prende posto accanto a me.
"Stavo mangiando!" si lamenta Tudor con la bocca piena mentre Giuseppe si rivolge al mio ragazzo per chiedergli non capisco bene cosa. Un suono strozzato mi porta a voltarmi verso la fonte del rumore: Stefano. Sta guardando i due fidanzati che si baciano con un espressione diversa da quella che ci si aspetterebbe da un ragazzo che pensa a tempi migliori passati con la sua ragazza. Ha il volto contratto e si mordicchia nervosamente le labbra. Credo di aver capito meglio le parole che Stefano mi ha rivolto nel bagno di casa sua prima di partire per la fiera, non erano rivolte alla Marina.
Stefano stava parlando di Sascha.

Salvatore
"Carini quei due" commenta Giuseppe mentre io guardo Sascha che sussurra a Sabrina qualcosa di dolce per poi mordicchiarle il naso.
"Però preferisco te e Eleonora" continua a dire spostando il suo sguardo dai due fidanzati a me.
"Perché?" chiedo curioso.
"Voi siete ancora più carini" risponde lui.
Eleonora attraversa la stanza per sedersi sulle mie gambe. Io le cingo la vita con le braccia. Affondo il naso nei suoi capelli e sento il profumo dolce del suo shampoo alla vaniglia.
"Di che cosa stavate parlando voi due?" chiede lei prendendo un pezzo di pane e cominciando a rosicchiarlo come farebbe un criceto.
"Niente" rispondiamo in coro io e Giuse.
"Comunque per la live?" mi domanfa Giuse tornando serio mentre Eleonora si sistema meglio sulle mie gambe e posa la testa nell'incavo del collo iniziando a sussurrare dolcemente nell'orecchio, tanto da distrarmi dal discorso appena intavolato con Giuseppe.
"Che dici se andiamo in camera mia?" mi sussurra nell'orecchio la ragazza prima di alzarsi e avviarsi verso la sua stanza. Penso al modo più veloce per terminare la conversazione con Giuseppe e non mi viene niente di brillante in mente se non dire che ho bisogno del bagno. Mi alzo velocemente lasciando Giuse a metà di una frase.
Attraverso il corridoio e apro la porta della camera. Trovo Eleonora seduta sul letto. Mi stava aspettando.

Okay è da davvero troppo tempo che non aggiorniamo.
Sinceramente io non mi ricordo manco più la storia.
Se avete avuto la pazienza di arrivare fino a qui grazie.
Se fisica e matematica non mi interrogano per la prossima vita forse riesco anche a continuare.
Scusate per il ritardo enorme.

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