Il banchiere con l'accappatoio rosa

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Sascha
Salgo le scale con la torta che rischia di cadere in una mano e la bottiglia di prosecco che nell'altra sta rischiando di infrangersi sulle scale spargendo vetri e costosissimo liquido a terra.
"Aiutarmi no?" chiedo a Sabrina che cammina tranquillamente accanto a me, libera da ogni inpiccio. Una ciocca di capelli mi ricade sugli occhi procurandomi un fastidio immane.
"Va bene amore" risponde lei sorridendomi e scostandomi la ciocca ribelle dal viso, per poi continuare a camminare normalmente ignorando le mie richieste d'aiuto. Sto per ribattere quando salgo un ultimo stupidissimo gradino e giungo di fianco a un portone, dove Sabrina suona il campanello molto allegramente.
"Ma sei sicura che era questa porta?" chiedo dubbiosamente rendendomi conto che non sappiamo a che piano sia la casa della ragazza di Sal.
"Sì si, certo" dice lei troppo sicura di sé stessa. Finalmente la porta si apre e ci ritroviamo davanti un vecchietto con gli occhiali di corno che rendono gli occhi esageratamente grandi ed espressivi. L'uomo indossa un accappatoio rosa adornato qua e là da voluminose piume violette, ai piedi ha delle grandi ciabatte sdrucide a forma di paparella di gomma. I capelli sono radi e bianchi, sistemati con l'ordine di un rispettabile impegnato banchiario con un accappatoio rosa.
"Mi dispiace non compro niente, buona giornata baldi giovani" dice l'uomo dopo averci guardato un paio di secondi. Dopodiché il vecchietto chiude piano la porta ritornato nella sua casa.
"Certissima mi dicono" prendo in giro Sabrina che di slancio mi stampa un bacio sulle labbra.
"E questo per cos'era?" chiedo sorridendo una volta che la ragazza si allontana lentamente.
"Perché ti amo" risponde semplicemente lei.

Eleonora
Sento bussare alla porta e appena vado ad aprire mi ritrovo davanti Sabrina, con il volto raggiante, che mi abbraccia calorosamente. Sascha è subito dietro di lei con il fiatone e alcune gocce di sudore che gli imperlano la fronte.
"Sascha finalmente!" esclama Sal dietro di me.
"Sal non salutare! Aiutami più tosto." Si lamenta il ragazzo dai capelli corvini, sfinito come se avesse corso una maratona.
"Scusami da ora in poi non saluto più, non l'ho fatto a posta è stato solo un riflesso involontario dettato dal civile comportamento umano" dice il mio ragazzo facendo ridere tutti e accorrendo Sascha che ha tra le mani un considerevole bottino.
"Non dovevate disturbarti a portare queste cose" dico a Sabrina cortesemente mentre entriamo in casa.
"Ah, tranquilla per lei nessun disturbo" risponde Sa' posando i suoi regali sul tavolo della cucina.

Stefano
Il campanello suona un paio di volte e mi alzo svogliatamente per aprire. Quell'aggeggio infernale suona un'altra volta provocando una mia intimazione non troppo calma ad aspettare un secondo. Quando apro il portone mi ritrovo davanti la Marina, con indosso uno striminzitissimo vestitino colorato, i capelli legati in una mezza coda volutamente disordinata e truccata di tutto punto. Mi squadra dalla testa ai piedi e maliziosamente si ferma nel basso ventre e solo ora mi accorgo di aver addosso solo una vecchia t-shirt e un paio di boxer blu.
"Non mi inviti ad entrare?" Chiede lei con voce bassa e suadente.
"Pensavo che avessimo oltrepassato la fase in cui devo ancora invitarti ad entrare" rispondo scocciato, girandomi di scatto, lasciando la ragazza impalata sulla porta e affrettandomi a tornare in camera mia per mettermi un paio di pantaloni.
"Dovresti essere meno acido con me Stefanino" la sua voce squillante riempie la stanza e riecheggia nella tomba delle scale. Qualcosa nel modo in cui ha usato quel nomignolo di certo non partorito dalla sua mente mi fa reggerale il sangue e mi procura una miriade di brividi che si rincorrono sulla schiena e sulle braccia. Non avevo mai compreso pienamente questa parte di lei, ne avevo sempre avuto una vaga consapevolezza, un debole grillo parlante installato in qualche remota zona periferica del mio cervello. Questo la rende cattiva, la rende perfida, una viscida manipolatrice. Non posso permettermi che Sascha sappia, lo perderei, non posso sapere che qualcuno sappia, sfuggirebbe da qualche bocca, io ho un'immagine pubblica, sono alla mercè del giudizio altrui, non riuscirei a reggere l'impatto della critica di oltre un milione di persone. Non tutte le persone sono buone, ce ne sono alcune che non sanno affatto, che non conoscono, che non capiscono, che giudicano in maniera incontrollata. Mi giro lentamente per guardare la ragazza.
"Entra pure Marina" dico con voce sottile.
"Bravo amore" si avvicina lei saltellando e stampando un bacio sulle mie labbra screpolate.
"Allora sbrigati a prepararti su su, dobbiamo andare da Elena" dice lei eccitata come una bambina la sera della vigilia di Natale.
"Eleonora" la correggo sussurrando piano.
"Sì vabbè la ragazza di Sal, quella lì" taglia corto lei precipitandosi in camera mia sicuramente per scegliete quello che dovrò mettere per stasera. Che due grandissimi coglioni. Se non è questa istigazione al suicidio non so cosa altro definire tale.

Giuseppe
Finalmente suona il campanello e Eleonora va ad aprire, da buona padrona di casa qual è. Intanto affianco a me, sullo stretto divanetto Sascha sta facendo il solletico a Sabrina, che tra risate e gridolini butta giù dal piccolo arredamento il ragazzo dai capelli corvini, e, mettendocisi a cavalloni sul basso ventre comincia un ulteriore guerra al solletico che finisce coronata da uno sdolcinato bacio romantico fra i due.
"Vedo che avete fatto pace" commenta con uno strano tono irritato Marina, dietro di me, che stringe forte la mano si Stefano, che non ricambia affatto. Ste' è strano, al contrario della compagna, dal volto solare e un tantino infastidito, ha un sorriso forzato, gli occhi spenti e cerchiate da profonde occhiaie.
"Finalmente si mangia!" Canticchia Sascha alzandosi di scatto disarcionando Sabrina che cade con il suo solito gridolino.
"Sì, sedetevi pure, arrivo con i piatti" ci informa Eleonora dolcemente sparendo in cucina.
"Ti aiuto" le fa eco Sal, mentre Sabrina si alza, il volto imbronciato di una rabbia che durerà massimo per i prossimi cinque o dieci minuti. Ama troppi Sa' e lui la ama davvero, in maniera così sincera da non permettere che nulla li divida.
Noto invece l'altra coppia nella stanza, fredda e distaccata, come se fossero anni luce l'uno dall'altro. Che cosa diavolo sta combinando Stefano?

Ciao ornitorinchi.

Chiedo umilmente scusa per il ritardo di tale capitolo ma è sempre più difficile incontrarci e io sto cercando di non farmi rimandare a matematica 😂

Vorrei sapere cosa ne pensate di questo capitolo perché non so bene come sia uscito, sto perdendo la mano a scrivere.

Il Quinto MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora