Orsetti a domicilio

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Eleonora
<<Mi sembra che lui non sia più di tanto preso da questa cosa. Sembra più che altro che sia io ad andargli dietro e questo non mi va affatto bene. Poi ho paura che gli abbia riscritto la sua ex, sai quella tipa di Torino. Come se non bastasse, ultimamente lo vedo fin troppo distratto e non mi presta troppa attenzione quando stiamo insieme. Ma se non gli piaccio dico io, perché mi scrive ancora ogni volta? E poi, ho notato...>>
Il campanello suona, ma Giada continua a parlare noncurante. 
<<Dammi un attimo, che vedo chi è>> le dico e lei mi sorride dallo specchio, la piastra per capelli in una mano, la spazzola nell'altra.
<<Si, certo, deve essere Laura. Comunque, ti stavo dicendo...>> 
Alzo gli occhi al cielo, sorrido e vado ad aprire la porta mentre la mia amica alza la voce per farsi sentire dall'altra stanza. 
Il campanello suona di nuovo mentre sono proprio davanti il portone. 
<<Ci hai messo di tempo ad arrivare>> dico ridendo mentre apro la porta. Invece di Laura, però, mi ritrovo davanti Alessio. Con una mano regge due cartoni di pizza, con l'altra un enorme orsacchiotto di peluche e ha sul viso un sorriso felice.
<<Alla fine torno sempre>> 
<<Credevo fossi Laura.>> rispondo asciutta e faccio per chiudere il portone. Lui fa un passo avanti, in modo da mettere un piede sulla soglia.
<<Sei ancora arrabbiata con me?>> chiede e sembra deluso.
<<No, Alessio. Voglio semplicemente che tu te ne vada>>
<<Dai, non fare così. Ho portato la pizza>> dice alzando e agitando appena i due cartoni.
<<Mangiatela da solo>> rispondo stizzita. Alessio posa una mano sul battente e abbassa la voce.
<<Non dovresti essere così scortese con me, Lola>>
<<E tu non dovresti rompere le palle, Peschi>> replico sbattendo la porta. 

Il Quinto MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora