«Caccia via tutti o chiamo la polizia» minacciò Calum guardando gli occhi azzurri di Martha.
La ragazza era ancora lucida, ma aveva di sicuro bevuto, infatti non appena lui si era avvicinato gli era quasi caduta addosso, salvata all'ultimo dalle braccia forti del bruno, che le avevano evitato un'imbarazzante facciata sul pavimento.
Martha rise e accarezzò il volto di Calum. «Guardati un attimo intorno, amore mio. Vuoi davvero che tutti questi tuoi amici finiscano nei guai per colpa tua?»
Il ragazzo fece come gli era stato chiesto. Tra i corpi che si dimenavano all'impazzata al ritmo della musica c'erano dei volti conosciuti: ecco che Paul Thompson, suo compagno di scuola, si muoveva in modo osceno imitando i gesti dei ballerini che, evidentemente, non aveva mia osservato con attenzione, poi si poteva vedere Cole Jackson, membro della squadra di football, che si faceva una ragazza di nome Hazel Martin, e c'era Cassie Sullivan insieme alle sue amiche e ancora Bobby Clayton e Lee Andrew Collins che cantavano peggio di un ubriaco stonato.
Queste non erano le sole persone che conosceva, ma in tutto quel caos c'erano anche volti sconosciuti, mai visti prima e che Calum si augurò di non rivedere mai.
Se avesse chiamato la polizia almeno la metà di quelle persone - tra cui i suoi amici - sarebbero stati arrestati perché troppo ubriachi per scappare.
Sbuffò. Maledizione!
«Almeno abbassa la musica, o saranno i vicini a chiamarla» disse sconfitto.
Qualcuno bussò alla porta di casa e Calum sentì il cuore balzargli in gola.
«Okay, come vuoi. Comunque è meglio se vai ad aprire, ho ordinato una cassa di birra» biascicò Martha con il suo solito sorriso sul volto.
Cal imprecò e si diresse alla porta, inciampando però in un corpo raggomitolato a terra, che alzò appena il viso - pallido tanto da diventare quasi verdognolo - per vedere con chi doversi scusare.
«Mio dio, hanno invitato anche te?» sbottò il bruno realizzando che si trattava dello sfigato di turno, nerd e asociale dal viso che somigliava a quello di un criceto.
«Veramente... Non mi hanno invitato - mormorò con un tono di voce disgustoso tanto che il solo ascolto provocava conati di vomito - Mi sono imbucato»
Calum alzò gli occhi al cielo. «Se proprio devi vomitare, vallo a fare nel cesso» disse scavalcandolo e cercando di non pensare alla rabbia che quell'inutile ragazzo raggomitolato sul pavimento gli aveva provocato.
Aprì la porta di casa e fu contento di riuscire a prendere una boccata d'aria sana e pulita.
«Sparisci dalla mia vista» sbottò acido sbattendo trenta dollari nelle mani del ragazzo delle birre per poi chiudergli la porta in faccia.
Cal tentò di tornare da Martha, ma dovette fare lo slalom tra persone che fumavano, bevevano e ballavano.
La ragazza gli si fiondò nuovamente tra le braccia, aggrappandosi a lui per rimanere in piedi.
«Dovresti provare una di queste» disse tendendogli una sigaretta fatta a mano di quelle alla marijuana, che aveva il tipico odore pungente.
«È meglio di no» ribatté Calum strappandole la sigaretta dalle mani e buttandola nell'immondizia.
Martha fece una smorfia, spostando lo sguardo dal ragazzo al cestino. «Era buona» biascicò, ma ben presto l'alcol gliela fece passare completamente di mente. Ritornò a guardare Cal mentre il solito sorriso sognante ritornava sul suo viso.
«Scopiamo» disse.
«Che cosa?!» Calum la fissò con gli occhi sbarrati ma a Martha non sembrò importare.
«Ho una tremenda voglia di fare l'amore con te. Voglio scopare, se vuoi ti pago»
Cal rabbrividì. «Per chi mi hai preso? Non sono mica una puttana!»
«Avanti Cal, amore mio, che cosa ti costa? Solo io e te. Ti assicuro che te lo ricorderai per il resto della vita»
Martha gli si avvicinò tentando disperatamente di baciarlo, con l'unico risultato di lasciargli una scia viscida sulla pelle del collo.
Il bruno sentì l'improvviso impulso di andare a vomitare come lo sfigato su cui era quasi inciampato per andare ad aprire la porta.
«Calum, ti prego, ho bisogno di fare l'amore con te, questo pensiero mi ossessiona da quando sono abbastanza grande per desiderarlo. Scopiamo e io smetterò di fare qualsiasi cosa ti dia fastidio, anzi, farò di meglio, farò tutto quello che vuoi!»
Il bruno sentiva sbiadire lentamente la rabbia, sostituita da un turbinio di sentimenti diversi ed altrettanto brucianti, ma tra tutti riuscì a distinguere solo una lacerante consapevolezza, tale a quella che si prova dopo aver psicologicamente accettato una verità troppo difficile da digerire, come quando si ha davanti agli occhi qualcosa di irrealizzabile, che non si può né negare, né accettare.
Esattamente così si sentiva, e non riusciva proprio a fare a meno di chiedersi come avesse fatto a resistere tutto quel tempo senza andare completamente fuori di testa.
Era già psicologicamente difficile accettare la morte di una persona cara, ma vedersela di nuovo davanti dopo anni in cui la si è creduta morta... Avrebbe dovuto farlo impazzire.
Come riusciva a sopportare tutto quel dolore? Come faceva a resistere ogni volta che l'immagine di Martha gli appariva nei pensieri senza possibilità di scacciarla?
L'amore per Lauren riusciva a guarirlo, ma non del tutto.
Forse la cosa migliore sarebbe stata accettare tutto con distacco, con freddezza come se non lo riguardasse in prima persona, ma ci sarebbe davvero riuscito?
Calum sollevò accigliato lo sguardo su Martha, squadrandola e domandandole sospettoso: «Dopo mi lascerai in pace?»
«Certo!» urlò Martha gettandogli le braccia al collo e allargando il sorriso sapendo finalmente di aver fatto centro.
Calum maledisse se stesso per ciò che stava pensando, nessun motivo al mondo l'avrebbe reso felice per quello che stava facendo, ma non significava che non l'avrebbe fatto.
Non voleva, ma doveva.
«D'accordo» sussurrò.
Ma prima avrebbe dovuto bere, perché non ci sarebbe riuscito a meno di non essere ubriaco.
Avrebbe dovuto bere perché doveva mettere a tacere i pensieri che gli affollavano la testa altrimenti gli avrebbero portato solo l'ennesima ondata di dolore lacerante che non avrebbe potuto sopportare.
Era ora di smettere di pensare agli altri e di cominciare a pensare un po' di più a se stesso.
Così, dopo aver bevuto tanto da placare ogni emozione, prese Martha in braccio e la portò in camera da letto.
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THE REVIVAL - Il ritorno || Calum Hood
FanfictionQuando Calum torna sconvolto dopo una serata che avrebbe dovuto essere tranquilla, Lauren non sa più cosa pensare di lui. Calum, dal canto suo, si ritrova davanti a qualcuno che non avrebbe dovuto esistere e nel tentativo di scoprire il segreto che...