Chapter 1 - Momento perfetto

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Calum se ne stava seduto sulla sedia di plastica, con le dita strette attorno ad una bottiglia di birra e un sorrisetto appena accennato stampato sulle labbra guardava assorto il mare ascoltando Luke che parlava.

Il biondo esordì: «Ragazzi, bisogna festeggiare»

«Perché?» domandò Michael che se ne stava tranquillo a fumare una sigaretta.

Luke sorrise. «Finalmente io e Julia abbiamo fatto sesso, ieri sera. C'è davvero voluto un sacco di tempo per convincerla, ma alla fine ce l'ho fatta. È un traguardo che mi è costato fatica e sudore, quindi dobbiamo festeggiare»

Cal e Mike risero ma il bruno continuò a guardare davanti a sé tenendo gli occhi fissi sul mare.

Era l'ultimo giorno delle vacanze estive e la mattina successiva si sarebbero ritrovati tutti a scuola per l'ultimo estenuante anno della High School.

«Ora non restare che tu e Dylan, mio caro Mike» disse Cal allargando il sorriso e bevendo un sorso dalla bottiglia. Stava solo prendendo in giro il suo amico: Michael e Dylan non avevano affatto una relazione, ma ogni tanto anche loro si divertivano. Comunque, Mike era gelosissimo dei suoi segreti e se anche ci fosse stato un qualche sviluppo, di certo i suoi amici chiacchieroni non sarebbero state le prime persone con cui si sarebbe confidato. Luke ancora ci sperava, Cal ormai c'aveva rinunciato.

Il biondo annuì e affermò: «Cal-Pal ha assolutamente ragione». Soltanto dopo aver parlato, però, si rese conto del vero significato delle parole del suo amico. Si voltò sorpreso verso il suo amico, rimanendo un istante a bocca aperta.

Fu però Michael a parlare: «Vuoi dire che tu e Lauren l'avete già fatto? Quando?»

«E perché non ci hai detto niente?» intervenne Luke, agitatissimo.

Calum guardò velocemente prima l'uno poi l'altro e riportò lo sguardo all'orizzonte senza rispondere. Allargò il sorriso.

«Allora?» chiesero i due, desiderosi di una risposta.

Il bruno li ignorò un'altra volta così Luke scosse la testa e smise di provarci. «Uffa - si lamentò - credevo di essere stato il primo a farlo. Che palle, ti odio Calum»

Il ragazzo rise e si alzò posando sul tavolo la bottiglia di birra ormai vuota, con un cenno del capo salutò gli amici e lentamente, con le mani nelle tasche, si diresse alla spiaggia.

Indossava una canotta nera ed aderente, gli occhiali da sole nascosti tra i folti capelli scuri e spettinati e un paio di bermuda colorate. Con l'aria tranquilla e il fisico da pop star, muscoloso ma slanciato, non passava inosservato tra le ragazze in costume da bagno sulla spiaggia.

Ogni volta che qualcuna gli rivolgeva un'occhiata, anche veloce, Calum allargava il sorriso.

Sapeva di essere bello e di piacere alle ragazze, quindi perché privarsi di così tante attenzioni? Lui amava le attenzioni.

Serenamente raggiunse la spiaggia e si sedette sulla sabbia umida accanto a Lauren, che non si era accorta di lui.

«Ehi!» lo salutò quando lo vide.

«Ehi» ricambiò lui dandole un veloce bacio a stampo sulle labbra e portandole un braccio attorno alle palle per stringerla a sé.

Lauren sorrise e appoggiò la testa al suo petto, rilassata e felice finalmente accanto a lui.

«Com'è andato il test di matematica?» gli domandò guardandolo.

Calum fece spallucce. «Abbastanza bene. Credo di aver recuperato, la professoressa ha affermato di essere piuttosto contenta del genio che ti ritrovi davanti»

Entrambi risero e la ragazza, scuotendo la testa, esclamò: «Ma smettila!»

«Okay, ma è davvero andata bene»

Rimasero abbracciati in silenzio con degli ampi sorrisi. A Lauren però non sfuggivano le fugaci occhiate che le ragazze rivolgevano a Calum e non riusciva a contenere la gelosia che le saliva allo stomaco ogni volta che qualcuna passava loro davanti mettendo in mostra le belle curve del corpo.

«Credi che quella là abbia un bel culo?» domandò all'improvviso scrutando Calum.

«Perché?» ribatté lui sorpreso.

«Perché ti stava fissando»

Calum lanciò un'occhiata alla ragazza che camminava sulla spiaggia davanti a loro.

«Sì, ha un bel culo, e allora? Non l'avevo neanche notato prima che me lo dicessi tu»

Lauren sorrise e guardò il bruno. «Ti amo» gli disse.

«Lo so» rispose lui baciandola con delicatezza prima sulle labbra, poi sul mento e sul collo.

Il momento sarebbe stato perfetto - un bacio in riva al mare, l'uno stretto all'altra dopo essersi appena scambiati un "Ti amo"- quando qualcuno li interruppe: «Bleah, state sempre a sbaciucchiarvi voi due»

«Harry, chiudi quella bocca!» urlò Lauren lanciando a suo fratello minore un'occhiataccia tale da poterlo incenerire, se solo uno sguardo avesse avuto quel potere, e cercando di cacciarlo via come se fosse una mosca fastidiosa.

Calum invece scoppiò a ridere e si rivolse al piccolo Harry: «Hai ragione, Campione. Scusaci. Che ne dici se per farmi perdonare ti prendessi e ti portassi a fare un gioco divertentissimo in mare?»

Harry lo guardò sospettoso assottigliando gli occhi. «Sarà davvero divertente?»

«Ci puoi contare» rispose il ragazzo facendo l'occhiolino. Si alzò energicamente in piedi, si tolse gli occhiali da sole, la maglia e le scarpe poi prese Harry per mano e lo trascinò nell'acqua azzurra e cristallina del mare.

Cominciarono a schizzarsi l'un l'altro e Lauren li osservò da lontano con un immenso sorriso sul viso e l'espressione rilassata. Si sentiva sorprendentemente bene, finalmente serena dopo due anni di stress, bugie, tradimenti ed inganni. Si sentiva leggera, come se il peso di ogni momento d'ansia e di ogni errore fosse ormai un ricordo lontano.

«Siete perfetti insieme» disse Julia portandosi gli occhiali da sole sulla testa per tenere indietro i lunghi capelli biondi.

Lauren sorrise senza ribattere e ritornò a guardare il mare in cui Calum e suo fratello ancora giocavano. I due grandi amori della sua vita - okay, forse l'espressione era un po' esagerata per Harry - erano vicinissimi l'uno all'altro e sembrava stessero tenendo una conversazione un po' troppo interessante, secondo Lauren. Poi, vendendo suo fratello osservare i tatuaggi di Calum, capì: il ragazzo stava spiegando la storia e il significato di ognuno di essi talvolta strappando al ragazzino qualche risata.

La sorella di Ashton allargò il sorriso.

Se le cose avessero continuato in quella direzione per il resto dell'anno, se fossero state perfette anche solo la metà di come erano in quel momento, Lauren sarebbe stata la ragazza più felice del mondo.

Però aveva paura a sperare, perché sapeva che sarebbe stato difficile mantenere la situazione com'era in quel momento, tranquilla e perfetta. Ben presto le certezze avrebbero cominciato a vacillare, i sentimenti a traboccare e le delusioni ad arrivare.

Non avrebbe potuto avere più ragione.

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora