Chapter 26 - Cassetta delle lettere

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Era l'ultimo giorno di sospensione e Calum aveva deciso di sfruttare tutto il tempo che aveva a disposizione prima che la scuola ricominciasse.

Passò la mattinata a pensare alla chiave che aveva trovato in casa di Martha e che aveva deciso di non prendere.

Era stata una mossa azzardata e stupida chiedere alla ragazza dei soldi, ma era un'ulteriore conferma di quello che sospettava, ma ormai l'aveva fatta, e l'unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stato continuare a cercare fino a quando non avesse scoperto la verità.

Continuava a camminare avanti e indietro, pensieroso e preoccupato, cercando si non farsi distrarre da sua sorella, che lo guardava di sbieco,

«Sei snervante mentre fai così. Mi fai venire ansia, non riesco a concentrarmi» disse lei spostando lo sguardo dal fratello al grosso libro che aveva aperto davanti.

Cal arrestò la sua camminata. «Scusa, non lo faccio apposta. Sto pensando»

«Si vede» rispose la ragazza rimettendosi a studiare.

Calum restò fermo per un paio di minuti, poi ricominciò a camminare, scuotendo la testa e passandosi una mano tra i ricci neri.

Mali-Koa riuscì ad ignorarlo per un po', ma poi sbuffò e disse: «Okay, basta. Mi irriti a tal punto da non riuscire a studiare. A cosa stai pensando così intensamente?»

Il ragazzo guardò la sorella e rispose: «Cerco di ricordare dove ho già visto una cosa, però... non ci riesco»

«Di che cosa si tratta?»

«Ehm, una chiave»

Mali-Koa aggrottò la fronte. «Buona fortuna» disse scuotendo la testa per gli stani pensieri del fratello.

«Sei sempre molto utile» ribatté Calum ricominciando a camminare avanti e indietro.

Ci stava provando con tutte le forze, ma era come cercare un ago in un pagliaio: difficile, quasi impossibile e senza alcun dubbio molto, molto lungo. Come poteva una chiave risultare familiare? Erano tutte uguali!

Sbuffò e si avvicinò alla finestra. Stava quasi per rinunciare quando il suo sguardo cadde sulla cassetta delle lettere che era sistemata all'angolo tra l'entrata di casa sua e la strada. Gli tornò in mente la storia del ladro che Martha gli raccontava sempre, quella in cui l'uomo nascondeva la refurtiva dentro la cassetta delle lettere.

La ragazza diceva che era il posto migliore per nascondere qualcosa.

«Oh, ma certo! Che idiota sono stato!» disse.

«Sono contenta che tu te lo dica da solo» ribatté Mali.

Calum la ignorò e si diresse alla porta di casa, uscì frettolosamente senza dire una parola, sotto gli occhi straniti di sua sorella e si sfilò le chiavi dalla tasca. Si avvicinò alla cassetta delle lettere e dopo averla osservata per qualche tempo la aprì.

Dentro non c'era niente e Calum non si era aspettato altro, eppure sapeva in qualche modo di aver fatto centro. Ma se non quella cassetta, allora quale?

L'appartamento degli Hood era l'unica cosa a cui Martha poteva essere legata oltre a... casa sua. La sua vecchia casa, quella in cui ora abitava una persona che Cal conosceva piuttosto bene: Casey Reed.

Attraversò la strada, fremendo e sentendo ribollire nelle vene il sangue, impaziente di scoprire che cosa si nascondeva dentro la cassetta delle lettere di fronte all'entrata di casa Reed. Per un secondo si fermò a studiarla, poi bussò.

Ad aprire fu Jonathan che si sistemò gli occhiali sul naso e sorrise gentilmente. Disse: «Oh, ciao Calum, che cosa posso fare per te?»

«Ehm... usate mai la cassetta delle lettere?»

«È una domanda un po' strana - il signor Reed fece una risata incerta, che interruppe quando vide che il ragazzo non stava affatto ridendo - Ma a che cosa ti serve?»

«È una storia lunga. La prego signor Reed, ho bisogno di vedere che cosa c'è dentro la vostra cassetta delle lettere, è davvero importante» rispose Calum passandosi una tra i capelli.

Jonathan annuì e con lo stesso tono incerto - così diverso da quello della figlia - lo invitò ad entrare in casa e gli promise che avrebbe cercato le chiavi.

Cal entrò volentieri, ma rimase in piedi vicino alla porta, mantenendo lo sguardo sempre puntato sulla cassetta delle lettere.

«Devi sapere che non l'abbiamo quasi mai aperta da quando siamo arrivati qui» stava spiegando l'uomo mentre cercava la chiave in un'altra stanza.

«Se non fosse importante giuro che non glielo chiederei, ma ne ho davvero bisogno. Mi piacerebbe parlarle del motivo per cui le sto chiedendo questo, ma temo di non poterlo fare»

"Non lo so neanche io" avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece.

Mentre Jonathan era ancora impegnato a cercare, Casey Reed arrivò a casa, accompagnata da Ashton. Ultimamente lui e Calum non si incontravano molto spesso, e ad entrambi fece piacere rivedersi.

«Calum, scusa i modi ma... cosa ci fai a casa mia?» chiese Cas.

Da un'altra stanza, Jonathan urlò: «É tutto a posto Cas, Calum è venuto a chiedermi una cosa - si sentì trafficare, poi l'uomo riprese a parlare con un tono più basso - Oh, eccola qua»

Ritornò da Calum e gli consegnò la chiave.

«Grazie» lo ringraziò il ragazzo sentendosi come se avesse finalmente risolto un problema complicatissimo.

«A che cosa ti serve quella?» chiese Ashton seguendo l'amico fuori dalla casa. Ben presto anche gli altri due li raggiunsero.

Il bruno non si preoccupò di rispondere alla domanda, concentrato com'era sulla cassetta delle lettere, con la tensione che gli irrigidiva i muscoli e il cuore che gli martellava in petto.

Con la mano tremante infilò la chiave nella serratura e girò. Aveva paura ad aprirla ma si costrinse a farlo.

In mano gli caddero delle mazzette di banconote verdi, almeno tre, ma la cassetta ne era piena fino all'ultimo centimetro. Avrebbero potuto esserci all'incirca centomila dollari lì dentro.

Era proprio una bella cifra.

All'improvviso nella mente di Calum la confusione cominciò a sparire e i pensieri e le ipotesi a schiarirsi, i dubbi si diradarono e un orrendo presentimento cominciò a farsi strada in lui. Da dove venivano quei soldi?

«Calum... - mormorò Ashton - perché quei soldi sono dentro la cassetta?»

Casey guardò preoccupata il bruno. «Amico, in che guai ti sei cacciato?»

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora