Chapter 22 - La chiave di casa

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«Sto per arrivare a casa sua» disse Calum continuando a camminare.

«Bene» rispose Lauren dall'altra parte del telefono. Il ragazzo riusciva a sentire le voci degli studenti nella mensa di sottofondo e non poté fare a meno di essere felice per non essere lì.

Continuò dritto e stava per fermarsi davanti alla porta della casa di Martha quando lei uscì in strada, andando quasi a sbattergli addosso.

«Ehm... ciao» disse Calum imbarazzato nascondendo il cellulare dietro alla schiena e passandosi distrattamente una mano tra i capelli.

«Calum, Calum, che succede?» chiese Lauren preoccupata non sentendo più la voce del suo ragazzo.

Cal azzardò un sorriso e ignorò la sorella di Ashton rivolgendo la sua attenzione solo a Martha. Lei indossava dei jeans blu e una camicetta bianca sotto ad una giacca nera in pelle, i capelli biondi, lunghi e lisci splendevano al sole.

«Cal, tesoro, che cosa ci fai qua?» chiese Martha infilando le chiavi di casa nella tasca posteriore dei jeans.

Calum posò gli occhi su di esse ma sia affrettò a distogliere lo sguardo e a rivolgerlo nuovamente al viso di Martha.

«Sono venuto a salutarti. Sei... Stavi per uscire?» rispose inventandosi la prima cosa che gli passò per la testa.

«Sì, ma se vuoi puoi venire con me»

«No! - sbottò il ragazzo - meglio di no. Ho altro da fare, scusa»

«Non c'è problema» Martha sorrise e si avvicinò a lui. Calum non voleva baciarla, non era sua intenzione, ma quando la ragazza gli si avvicinò e posò le labbra sulle sue non si sottrasse, e anzi, lo trovò un ottimo modo per ottenere ciò che voleva.

Lentamente fece scivolare la mano libera sulla schiena della bionda, fermandosi all'altezza della tasca in cui lei aveva posato le chiavi di casa. Doveva prenderle, in un modo o nell'altro. Si concentrò e con delicatezza infilò le dita nella tasca...

Martha se ne accorse, o almeno, si accorse della situazione che dall'esterno appariva: Calum aveva la mano sul suo culo.

Il ragazzo la sentì sorridere e quando si separarono, restando tuttavia a pochi centimetri di distanza, constatò che era esattamente ciò che lei stava facendo. Il suo sorriso era malizioso e vederglielo sulle labbra procurò a Cal un brivido sulla schiena.

Merda! Disse tra se quando Martha mise la mano sulla sua e la guidò in un punto più rotondo e sodo, e dal punto di vista di Calum, più imbarazzante.

La ragazza riprese a baciarlo, lui poté tirare un sospiro di sollievo quando ebbe nuovamente la mano libera e si affrettò a ricominciare la sua ricerca nella tasca. Per fortuna la chiave era singola, sottile senza alcun tipo di portachiavi quindi fu relativamente facile sfilargliela di nascosto.

Non appena Calum la ebbe tra le dita si allontanò da Martha addirittura con troppa foga, lei lo guardò sorpresa e il ragazzo fu costretto ad inventarsi l'ennesima scusa improvvisata.

«Mm... mi è venuta in mente una cosa che devo fare, non ti dispiace vero se corro?»

La ragazza lo guardò per un istante poi scosse la testa. «Mi dispiace - ammise - ma vai pure, avremo tempo più tardi per stare insieme»

Contaci, pensò sarcasticamente il bruno allontanandosi velocemente da lei.

Aveva ancora il cellulare nascosto nella mano e la telefonata era ancora aperta, si portò il telefono all'orecchio sentendo su di sé lo sguardo di Martha - non era sicuro tuttavia che la ragazza lo stesse guardano, avrebbe potuto essere solo una sensazione - e facendo bene attenzione a non voltarsi. Alla prima possibilità, svoltò.

Finalmente poté tirare un sospiro di sollievo e a Lauren confessò: «Ho la chiave»

«Bene - rispose lei - non voglio sapere come hai fatto ad ottenerla, temo che non mi piacerebbe»

«Hai ragione, non ti piacerebbe»

Calum sentì la sorella di Ashton sbuffare e soffocò una risata, poi tornò a concentrarsi e sbirciò la strada per essere sicuro che Martha se ne fosse andata. Era così, non c'era più alcuna traccia della ragazza dai capelli biondi, Cal poté tirare un sospiro di sollievo, rigirandosi la chiave di casa sua tra le mani e sorridendo soddisfatto.

Silenziosamente aprì la porta, sentendosi nervoso per nessun motivo e guardandosi attorno furtivamente, attirando soltanto su di sé l'attenzione e causando esattamente ciò che voleva evitare: non sembrare il proprietario della casa.

Imprecò silenziosamente e si affrettò ad entrare in casa scuotendo la testa. Tirò un lungo respiro di sollievo e si chiuse la porta alle spalle sentendo il cuore rallentare il battito. Non rimaneva che cercare qualcosa che spiegasse il motivo per cui Martha era tornata.

Fece correre lo sguardo da una parte all'altra della stanza in cui si trovava mentre i ricordi di quel mattino in cui vi era stato per la prima volta gli affollavano la mente, non era stato piacevole e non lo era neanche in quel memento, ma almeno sarebbe stato veloce controllarla: era un monolocale.

Dopo il momento passato ad osservare la stanza, Cal si mise al lavoro cominciando ad aprire i cassetti facendo però attenzione a non mettere in disordine ciò che vi era all'interno.

«Allora, hai trovato qualcosa di utile?» chiese dopo un po' Lauren, non ricevendo alcuna notizia da parte del bruno.

«No, niente di niente, questa casa è così spoglia che fa venire i brividi» rispose lui anche se era solo una mezza verità. Non sapeva perché aveva mentito, non riusciva a trovare una spiegazione, tuttavia, quella casa era davvero spoglia, come se il proprietario non la considerasse davvero casa propria, eppure si sentiva Martha dappertutto. La si sentiva sui muri, sul letto tra le lenzuola, nell'aria, con cui il suo dolce profumo ai lamponi si era mescolato. E questo faceva davvero salire i brividi lungo la schiena di Calum.

Mentre frugava nell'ennesimo cassetto, i suoi occhi caddero su una chiave dalla forma stranamente familiare. Si soffermò a guardarla per un lungo tempo cercando di ricordare dove l'avesse vista.

Se la rigirò tra le mani, la fissò e chiuse gli occhi. C'era quasi, stava per ricordarsi dove l'avesse già vista, quando il cellulare squillò facendolo sobbalzare. Era Lauren.

«Allora?» chiese ansiosamente la ragazza.

«Forse ho trovato qualcosa di interessante»

«Davvero? Che cosa? Non tenermi così sulle spine, mi stai facendo morire di ansia»

Calum ridacchiò ma improvvisamente nella testa si materializzò la domanda alla risposta che si stava ponendo. Sapeva che cosa apriva quelle chiave.

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora