Chapter 8 - Farsi perdonare

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Scuotendo la testa e allontanandosi dalla cassetta delle lettere, Calum bussò alla porta della casa di Casey Reed e la ragazza la aprì, fece per sorridergli, ma vedendo la sua espressione abbattuta ritirò il sorriso.
«Lauren mi ha mollato» si affrettò a spiegare il bruno.
Casey senza fare domande lo invitò ad entrare in casa, lo fece sedere al tavolo e mise a preparare una tazza di tè.
«Ash, vieni! Calum è in casa» urlò la ragazza e Ashton fece capolino nella stanza, avvicinandosi ad entrambi.
Cal non si sorprese della sua presenza in casa Reed, ultimamente lui e Casey passavano molto tempo insieme e Cas non faceva altro che pensare a lui.
Il bruno era contento per loro quanto lo era per se stesso, almeno prima che Martha gli sconvolgesse la vita di nuovo.
«Allora, che cosa è successo?» domandò lei sedendosi accanto a Calum e posandogli dolcemente una mano sulla spalla.
«È una storia lunga, non mi va di raccontare» rispose con un filo di voce, lo sguardo basso e cupo e le mani che giocherellavano con la tazza di tè che gli avevano offerto. «Riguarda questo» aggiunse indicando il segno sul collo che Casey aveva capito immediatamente essere un succhiotto.
«L'hai tradita?» domandò in fretta Ashton, senza tuttavia mostrare alcun segno di rabbia nel tono della voce, che rimase caldo e comprensivo come quello della ragazza.
Calum scosse la testa. «No, certo che no, non lo farei mai»
Il biondo lo guardò per un istante, poi si accomodò anche lui al tavolo, pronto ad ascoltare. «Ti credo, ma perché hai quel segno sul collo?»
Cal si prese un lungo istante prima di rispondere: «Io non volevo che la ragazza che l'ha fatto mi stesse troppo vicino, ma mi si è seduta in braccio e a cominciato a baciarmi sul collo. È stato disgustoso, ti giuro che è stato disgustoso, ma ero paralizzato. Avrei voluto allontanarla da me, avrei voluto farlo ma... Non ce l'ho fatta, ero troppo sconvolto. Più tardi lei ha provato a baciarmi, ma non gliel'ho permesso. Mi sono alzato e me ne sono andato. Lo giuro, non ho tradito Lauren»
«Okay, ma chi era questa ragazza?»
Per un momento, nella testa di Calum balenò l'idea di raccontare la verità su Martha e su quello che aveva fatto, ma scomparve immediatamente come era apparsa, sostituita dal pensiero che, prima di parlarne con qualcuno, avrebbe dovuto capire lui stesso la situazione.
Così diede una risposta vaga, mettendo in chiaro il fatto che non voleva parlarne: «Una persona che non mi aspettavo di vedere»
Per fortuna, Casey e Ashton si accontentarono.
«Se vuoi che dica qualcosa a Lory...» propose il fratello di Lauren.
Calum scosse deciso la testa. «No, voglio essere io a farmi perdonare, non voglio che sia qualcun altro a parlarle di quello che ho, o meglio, non ho fatto»
Nessuno ebbe niente da ribattere.
Attesero in silenzio affinché qualcuno aprisse bocca, ma nessuno sembra avere avere niente da aggiungere. Fu Cal allora a parlare, perché quel silenzio era assordante come un tuono nel vuoto e non riusciva a sopportarne oltre: «Ash, puoi dire alla tua famiglia che 'sta sera mia madre vi ha invitato da noi a mangiare? Ci tiene infinitamente»
«Certo, Anne Marie e Harry saranno onorati di venire, io però non credo di riuscire ad esserci, volevo portare Cas a mangiare da qualche parte quindi ho la serata impegnata»
Ashton guardò Casey e le sorrise, lei arrossì timidamente ricambiando il sorriso e illuminando la stanza con il suo buon umore. Calum avrebbe voluto essere spensierato e felice come loro...
«Dovresti portarla da Al T. & co, è un bel posto. Ritieniti fortunato di non doverti sorbire i soliti piatti che mia madre cucina per gli ospiti, sono sempre gli stessi tre e sempre nello stesso ordine. Lasagne, polpettone con carciofini (dice di averlo preso da un libro di ricette italiane, ma non credo che gli italiani lo facciano così disgustoso) e la pizza. Se una volta cucina le lasagne, alla cena successiva porta in tavola il polpettone e così via. Non è capace a cucinare un primo, un secondo e un contorno tutti e tre insieme quindi li separa, un giorno uno, un giorno l'altro. Spero solo che sia la volta della pizza e se siamo fortunati ci sarà anche un dolce, il tutto ovviamente accompagnato da una montagna di panna montata dal gusto nauseante»
Casey e Ashton risero sollevati che Calum fosse riuscito a riprendersi almeno un po' e si abbandonarono ad una piacevole chiacchierata sulle specialità culinarie cucinate in casa.
****
Erano le 19:40 quando Calum venne a bussare alla porta. Erano tutti entusiasti per quella cena a casa degli Hood, Lauren invece avrebbe voluto rifiutate l'invito, ma era da troppo tempo che non vedeva la sua famiglia così felice.
Anne Marie aveva cominciato a prepararsi tre ore e mezza prima, finalmente lieta che il suo desiderio di conoscere meglio Joy e David Hood stesse per avverarsi.
Erano le 19:40 quando Calum bussò, e Lauren avrebbe voluto nascondersi rinchiusa nella sua camera.
«Mi madre ci sta aspettando» spiegò il ragazzo sulla soglia della sala.
Anne Marie Irwin, agitata, lo invitò ad entrare in casa e corse in camera da letto per afferrare la borsa che vi aveva abbandonato dentro.
Non appena Harry seppe che Calum era arrivato, gli corse incontro urlando il suo nome con le braccia aperte, pronto a stringerlo in un forte abbraccio.
«Ehilà Campione!» il ragazzo lo prese in braccio e gli sorrise dolcemente.
Era proprio questo che Lauren non sopportava, tutta la sua famiglia amava Calum Hood, suo fratello piccolo lo idolatrava persino, era sempre a parlare di lui, tanto che ogni volta in cui gli chiedevano che cosa volesse fare da grande lui rispondeva "Voglio essere come Cal Hood".
«La tua ragazza è in camera a prepararsi» disse il bambino mentre Lauren scendeva le scale per raggiungerli.
Cal la guardò tristemente, ammirandone per un minuto la bellezza delicata e speciale, le sorrise, ma lei non ricambiò.
Calum abbassò lo sguardo. «Vorrei che fosse ancora la mia ragazza, ma mi ha lasciato»
«E perché?» domandò Harry.
Il bruno fece spallucce. «Perché sono uno stupido»
A Lauren fece piacere sentirlo, le diede una soddisfazione inimmaginabile, ma non riuscire a perdonarlo e soffocare la consapevolezza che forse la spiegazione a quel segno sul collo di Cal esisteva era una tortura.
Felice e soddisfatta da una parte, triste e addolorata dall'altra. Era così che si sentiva, con il cuore spezzato a metà.
«Tu non sei uno stupido, è lei ad essere stupida» aggiunse Harry convinto facendo sorridere Lauren.
E se Harry avesse avuto ragione?

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora