Chapter 21 - Profonda amicizia

13 1 0
                                    

«Sei sospeso per una settimana» disse David al figlio.

«Magnifico, è proprio quello che merito per non aver fatto un cazzo» sbottò Calum furioso. Suo padre fece una smorfia per la parolaccia ma non commentò, invece disse: «È meglio se ora mediamo a casa, restare qui ad arrabbiarsi non serve a niente»

«Certo, come volete» disse il ragazzo scuotendo la testa e cominciando a dirigersi verso l'uscita della scuola.

Lauren lo guardò allontanarsi e lanciò un'occhiata a Mali, che si limitò a fare spallucce.

«Vedi il lato positivo fratellino, hai due settimane tutte per te a casa» disse. Calum si voltò e la fulminò con lo sguardo facendole un segnaccio.

Tutti lo lasciarono da solo per un po', guardandolo solo da lontano e osservandolo mentre cercava di far sbollire la rabbia, senza evidentemente riuscirci. Se ne stava in disparte, davanti a tutti mentre tornavano a casa, scuotendo la testa e ripetendo parolacce mentre ripensava a quello che era successo.

Quando arrivarono a casa, Calum salì di fretta le scale e si rinchiuse nella sua stanza sbattendo la porta. Mali-Koa, David e Lauren si scambiarono un'occhiata poi la sorella di Ashton fece un sospiro e si decise a raggiungere il suo ragazzo.

Bussò prima di entrare, però non aspettò che Cal andasse ad aprire perché sapeva che il ragazzo non sarebbe venuto. Lui non sembrò protestare, ma il suo umore non migliorò.

Lauren si sedette delicatamente accanto a lui, che aveva il viso nascosto dietro alle mani e la schiena china, e lo accarezzò su una spalla.

«Mi dispiace, so come ci si sente» disse.

«Sì certo, come no» rispose Calum bruscamente. Quando però se ne rese conto, sollevò lo sguardo e addolcì il tono: «Perdonami Lory, non ce l'ho con te, sono solo fuori di me per quello che è successo»

La sorella di Ashton lo abbracciò. «Non ti preoccupare, hai ragione»

Il bruno si appoggiò a lei posandole la testa sul petto e rannicchiandosi sul suo corpo, rilassandosi al ritmo regolare del suo respiro.

Lo sguardo di Lauren ricadde sul basso nero e fucsia e un'idea fantastica le venne in mente: se esisteva qualcosa capace di rendere Calum felice, quella cosa era una buona canzone. «Suonami qualcosa» gli disse allungando il braccio verso lo strumento musicale.

Cal alzò lo sguardo. «Scusa, non sono dell'umore adatto» replicò.

Lauren lo fissò negli occhi accarezzandogli il viso con una mano. Seria disse: «Se c'è una cosa che ho imparato dal mio misero corso di chitarra è che non c'è un umore adatto per suonare, perché la musica non esprime solo felicità, ma anche dolore, tristezza, rabbia o frustrazione. Più i sentimenti sono forti, più la musica ne è carica»

Il bruno rimase a guardarla con gli occhi color cioccolato spalancati, sorpreso a tal punto da non riuscire neanche a rispondere, e in quel momento, in quell'esatto momento seppe che senza di lei la sua vita non avrebbe avuto alcun senso.

Senza aspettare un istante di più si avvicinò a lei e la baciò sulle labbra accarezzandola e assaporandola, si concentrò sul suo profumo e sul suo respiro e in un attimo la rabbia scomparve, sostituita da una sensazione meravigliosa capace di sovrastare ogni altro sentimento.

Il cuore di Calum batteva all'impazzata, il ragazzo non riusciva a staccarsi dalle labbra di Lauren, così invitanti e consolatorie.

Il contatto non fece scemare la rabbia, ma riuscì almeno ad annebbiarle e Cal riuscì quasi a lasciarsi sfuggire un sorriso. Quasi.

«Che canzone dovrei suonare?» le chiese quando si separarono, prendendo in mano il basso.

«Non lo so - Lauren scosse la testa - Qualcuna che ti faccia scaricare la rabbia»

Il bruno sollevò lo sguardo cercando di ricordarne una e dopo un po' tornò a rivolgere gli occhi alla ragazza, con una sfumatura di soddisfazione nello sguardo che significava che Calum aveva trovato la canzone che sembrava adatta.

Prese il basso e cominciò a suonare veloci note musicali piene di energia.

«When I thought I knew you

Thinking that you were true

I guess I, I couldn't trust you

Called your bluff, time is up

'Cause I've had enough

You were there by my side,

Always down for the ride

But your joy ride just came

Down in flames 'cause your

Greed sold me out in shape.»

Lauren applaudì con il sorriso sulle labbra. «A che serve farti i complimenti? Sei sempre così bravo che non saprei neanche cosa dire»

Calum sorrise, non era proprio scintillante di gioia come al solito, ma era un primo passo. «Lo so, sono sempre così bravo...» disse sforzandosi di mantenere un tono allegro, e, sorprendentemente, riuscendoci.

La ragazza sentì la tensione allentarsi e si rilassò sperando di essere in grado di infondere in Cal la stessa tranquillità che provava.

«Che cosa vuoi fare adesso?» gli chiese.

«Intendi "ora" oppure che cosa farò domani a casa da solo sperando che Julia - il suo volto si distorse in una smorfia quando pronunciò quel nome - lasci perdere quel che è successo?»

Lauren lo abbracciò.

«Credo che stare a casa mi faccia bene, non potrei sopportare di vederla in faccia, né potrei sopportare Luke che mi guarda come ha fatto oggi, con quella delusione negli occhi... non sono sicuro che riuscirei a trattenere la rabbia se lo vedessi guardarmi in quel modo. La sua ragazza è riuscita a mandare all'aria anni d'amicizia profonda con una facilità disarmante, se solo gli avessi confessato quello che ho fatto con Martha...»

«Non pensarci neanche per un secondo, non è colpa tua»

Calum la guardò negli occhi. «Non avevo intenzione di dire questo. Non è colpa mia, la colpa è solo sua e della sua ragazza. Vorrei solo che si fosse fidato di me»

«Lo farà, cambierà idea, noi glie la faremo cambiare»

«Certo, ma fino quando non ci riusciremo mi occuperò di un'altra questione: Martha. Puoi starne certa, quando la settimana sarà finita io avrò scoperto cosa è venuta fare qui. Per una settimana, Luke non sarà un mio problema»

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora