Chapter 24 - Amarla alla follia

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Calum se ne stava seduto sul letto a gambe incrociate tormentandosi le mani, indeciso su quello che avrebbe dovuto fare, con la mente talmente turbata da mille pensieri diversi da avere un mal di testa. Era sconvolto, confuso e non aveva idea di ciò che provava.

Voleva chiarezza su tutto ciò che stava succedendo, ma aveva paura di ciò che avrebbe scoperto se solo avesse cercato.

Fortunatamente, qualcuno bussò alla porta, distraendolo da quel dolorosi pensieri e alleviando il mal di testa che gli martellava nel cervello.

Era a casa da solo, Mali-Koa era al lavoro, David anche e Joy Hood aveva trovato un posto part-time in un bar vicino a casa, il suo turno era cominciato da poco.

Calum si alzò dal letto e scese al piano terra, dirigendosi alla porta.

«Donnie, che ci fai a casa mia?» chiese sospeso quando vide che Donovan Dallas, amico di Martha, sostava davanti a casa sua.

«Martha ci ha obbligati a passare per invitarti, e siccome ci stai simpatico abbiamo accettato volentieri»

«Tu e chi altro?»

«Ci sono un paio di amici della festa a cui ci siamo conosciuti»

Mentre Donovan rispondeva, Cal si rese conto che l'idea di vedere Martha dopo quello che aveva scoperto lo disgustava quasi quanto l'idea di vedere Julia McKeller.

«Dì a Martha che non vengo» rispose dopo aver deciso.

Donnie abbozzò un sorriso. «Diglielo tu» disse facendosi da parte per mostrare a Calum ciò che avrebbe saputo convincerlo. Martha Summer si sporgeva al finestrino di una cabrio rossa scintillante con un paio di pantaloni molto aderenti e un top talmente corto che era appena sufficiente a coprire il seno.

Una visione che avrebbe fatto sciogliere qualsiasi ragazzo su due piedi, ma che su Calum ebbe l'effetto opposto: il bruno infatti sentì soltanto un'intensa rabbia scorrergli nel corpo e irrigidirgli i muscoli.

C'erano centinaia di motivi per cui avrebbe dovuto rifiutare nuovamente l'invito e ovviamente questa fu la ragione per cui soffocò ogni sentimento e sorrise a Donovan.

«Mi hai convinto» mentì.

Si avvicinò alla costosa auto stampandosi un - finto - sorriso in faccia e trovò la ragazza bionda ad attenderlo con impazienza sul sedile accanto al suo. Martha non perdeva occasione per mettere in mostra il suo bel fisico, si alzò in piedi guadagnandosi occhiate da parte degli amici di Donovan mettendo in chiara luce i pensieri che attraversavano loro la testa, e si sporse verso Calum cercando di baciarlo. Lui evitò facilmente il bacio e si accomodò sul sedile posteriore della cabrio.

Martha rimase delusa, ma fece in modo di non farlo notare troppo. Si accomodò accanto al bruno e intrecciò le dita con le sue. Niente come quel gesto riuscì ad irritare Cal di più.

"Come ho fatto ad amarla alla follia per tutto questo tempo?" si domandò rendendosi conto che ogni gesto della ragazza scatenava in lui un moto di rabbia.

Eppure non si ritrasse, perché non era lì per dar corda ai sentimenti, bensì doveva fare in modo che non interferissero. Gli strinse di rimando la mano e ce tornare sulle labbra quel sorriso finto che però era impeccabile.

Donovan salì in macchina e partì.

Chiacchierarono, ma per qualche strana forza invisibile, Calum e Martha non distolsero mai lo sguardo l'uno dall'altro. Mai, neanche per un istante.

Com'era possibile? Un momento il bruno la odiava, il momento dopo l'amava e amava il modo in cui lo faceva sentire.

«Perché ti sei vestita così?» le chiese dopo un po', con un tono di voce basso, appena udibile.

«Non ti piaccio?»

«No, non così. Mi piacevi quando indossavi le mie felpe che ti stavano enormi e mi piacevi quando avevi i capelli arruffati. Ti preferivo quando non dovevo preoccuparmi degli altri ragazzi che ti guardano con gli occhi spalancati e che vorrebbero solo toccarti il culo - entrambi si abbandonarono ad una risata delicata poi Calum continuò - Perché ti comporti così?»

Il ragazzo si rese conto che la risposta non gli interessava più di tanto, perché in fondo ciò che aveva detto non era ciò che avrebbe detto a Martha, ma ciò che avrebbe detto a Lauren Irwin.

«Perché ti sento distante, sento che ti sto perdendo e ho paura di questo. Sto solo cercando di attirare la tua attenzione su di me. Io non sono così, o almeno, non in modo così esagerato, ma non riesco a farne a meno perché ho troppa paura di vederti andare via.»

Cal sorpreso della confessione e della sincerità che Martha aveva mostrato con quella risposta la fissò negli occhi e le rispose: «Sii te stessa, è di quella persona che mi sono innamorato, non di questa. Non della persona che per farsi notare va quasi in giro nuda, mi sono innamorato di quella che non aveva nessun bisogno di farsi notare... così non mi piaci, mi sembri una puttana, e tu non lo sei, o sbaglio?»

La ragazza sorrise dolcemente, guardandolo con gli occhi di chi ha il mondo tutto per sé. Lo baciò e questa volta lui non si ritrasse ma ricambiò, si impegnò, ci mise tutto se stesso, ma non provò niente, si limitò a fingere che gli piacesse.

Martha non se ne accorse, fortunatamente.

«Io e te stiamo così bene insieme...» mormorò.

Calum soffocò l'impulso di ribattere e si limitò ad annuire. "Come ho fatto ad amarla alla follia per così tanto tempo?"

****

«Dove siamo?» domandò Cal guardandosi finalmente intorno e rendendosi conto solo in quel momento dove erano arrivati.

Stavano viaggiando in mezzo ad una strada solitaria, grande ed asfaltata, circondata da alberi verde sbiadito e da una terra marrone chiaro, dello stesso colore delle dune del deserto.

«In mezzo al nulla, il luogo perfetto per fare ciò che si vuole senza nessuno che te lo impedisca» rispose Donnie con un sorriso da pazzo stampato in volto.

Il bruno guardò prima lui, spostando poi lo sguardo sui suoi amici - di nome George Mikaelson e Kenneth Wiles - prima sull'uno e infine sull'altro.

«Dovrei forse preoccuparmi?» chiese George dicendo esattamente ciò che avrebbe voluto dire Calum.

«Non fare il cacasotto Mik» lo rimproverò Donovan.

Tutti scoppiarono a ridere ma ben presto le risate si esaurirono, lasciando un'aria tesa, dentro al quale era sospesa l'attesa che qualcuno cominciasse a fare qualcosa di pericoloso. Tutti attendevano il primo che avrebbe trovato il coraggio necessario.

Calum afferrò la mano di Martha, lei sorrise e mormorò: «Forza»

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora