Chapter 17 - Sconosciuta familiare

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L'unico a parlare nella classe era lo storico che raccontava qualcosa a proposito della Guerra Fredda su un susseguirsi di immagini tutte uguali. La spiegazione era lenta, monotona, la voce narrante strascicava le parole e faceva crescere la voglia di addormentarsi.

Il professore era seduto da un lato della classe, davanti, in una posizione non tanto favorevole per tenere d'occhio gli studenti annoiati e mezzi addormentati.

Qualcuno dormiva, Lauren poteva esserne sicura grazie al debole russare che si sentiva, ma lei cercava di tenere duro, seduta in fondo com'era, tentava faticosamente di seguire il documentario, si teneva sveglia scarabocchiando qualche appunto sul quaderno, ma quando Calum le si sedette dietro, la sua concentrazione venne messa a dura prova.

La sedia era girata al contrario, così da permettere l'appoggio del gomito sullo schienale per tenersi su la testa, che altrimenti sarebbe stata ciondolante. Per questo Calum non ebbe alcun problema a sedersi proprio dietro di lei, sulla sua stessa sedia.

Il loro corpi si sfioravano, la ragazza poteva sentire il petto del bruno gonfiarsi ogni volta che lui respirava, sfiorandole la schiena.

«Ma che brava studentessa» le bisbigliò lui sfiorandole l'orecchio con le labbra e facendole aumentare i battiti del cuore.

«Non riuscirai a distrarmi» rispose lei, pur sapendo che era una grossa bugia.

«Tu dici? - le chiese Calum sfidandola - Quindi, se faccio così non ti distrai?» continuò spostandole i capelli dal collo, cominciando a baciarla delicatamente sulla pelle soffice e facendola avvampare.

Lauren provò ad ignorarlo, ma l'emozione che provava era troppo forte, scrisse ancora qualche parola sul quaderno, ma la sua mente era da un'altra parte, era stata trascinata via dal cuore, che batteva all'impazzata nel petto.

«Smettila Cal, se ci beccano...» tentò.

«Non mi interessa» fu la risposta del ragazzo, che continuò a sfiorarle il collo con le labbra.

Lauren l'aveva immaginato, si lasciò sfuggire un sorriso e si girò per poter baciare il suo ragazzo sulle labbra ma poi decise che avrebbe dovuto farlo allontanare, il tempo per "amoreggiare" sarebbe stato più tardi. Quindi chiese: «Hai fatto pregressi con Martha?» per allontanare Cal.

La domanda ebbe l'effetto desiderato, Calum fece a una smorfia e abbassò lo sguardo. «Ci sto lavorando»

«Ti ha chiesto qualcosa?»

Il ragazzo esitò. «Ehm... Preferirei tenere per me i particolari. Comunque sono più che certo che nasconda qualcosa»

«Come mai?» domandò Lauren cercando di non pensare a quello che il suo ragazzo aveva fatto insieme a Martha Summer.

Lui la guardò per un istante, rimanendo in silenzio, quasi come se dubitasse di quello che stava per dire, ma poi scosse la testa e parlò: «Le ho raccontato la situazione di Ashton, le ho spiegato che se lei non fosse andata alla polizia lui sarebbe finito in prigione e lei sai cosa mi ha risposto? "Non posso far sapere che sono viva". Solo una persona che ha qualcosa da nascondere risponderebbe in questo modo»

La sorella di Ashton si girò sulla sedia per poter guardare il ragazzo negli occhi, che erano cupi e torbidi, come se fossero stati offuscato da qualcosa, avevano perso la loro tipica limpidezza e la luce brillante che li aveva sempre caratterizzati si era affievolita, ma, per fortuna, non ancora spenta.

«Inoltre Martha ha detto di aver pagato la cauzione di tuo fratello, ma con quali soldi? Lei non è mai stata così ricca da potersi permettere una cifra del genere» continuò il ragazzo.

Lauren rimase in silenzio senza esprimere né opinioni né considerazioni, limitandosi a riflettere e a guardare Calum.

«Credi che io sia pazzo? Non mi stupirei se lo pensassi» disse lui con sguardo affranto.

«No, assolutamente no, io credo in ogni tua singola parola»

Calum le sorrise e la ringraziò, poi aggiunse: «Spero di sbagliarmi, ma non credo sia così»

****

Luke scese sudato dal palco e, dopo aver posato la chitarra, si sedette al bancone ordinando una birra che era offerta dalla casa per il grandioso spettacolo che lui e Michael avevano offerto quella sera.

Dopo aver passato un'estenuante giornata di studio, Luke e il suo amico si erano abbandonati ad una bella serata di musica. Non ci guadagnavano tanto, ma per svagarsi andava più che bene.

«Grande spettacolo, davvero» gli disse gentilmente il barista tendendogli la birra.

Luke ringraziò e si guardò attorno alla ricerca di Julia, che aveva promesso di raggiungerlo più tardi ma si ritrovò di fianco un'altra ragazza, altrettanto bionda ed altrettanto bella.

«Sei Luke?» chiese lei gentilmente accomodandoglisi accanto.

«Chi lo vuole sapere?» ribatté lui lasciando che un sorriso gli increspasse le labbra.

L'attraente ragazza ricambiò e inclinò la testa da un lato, scuotendo i lunghi capelli biondi che somigliavano tanto a quelli di Julia McKeller. Luke la trovava stranamente familiare, e non per la vaga somiglianza con la sua ragazza.

Aggrottò le sopracciglia e chiese: «Ci conosciamo per caso?»

«Può darsi - rispose lei - c'è Calum Hood? Sapevo che sarebbe venuto qui a suonare questa sera»

Luke guardò accigliato la familiare ragazza cercando di riportare alla mente il momento in cui l'aveva già vista senza però riuscirci.

«No, Calum non c'è. Avrebbe dovuto venire ma alla fine ha cambiato idea, perché?»

La ragazza scosse la testa per poi rispondere: «Niente, non importa, lo guarderò suonare in un altro momento. Ci si vede in giro Luke»

Si alzò con anche troppo a fretta e fece per andarsene quando il biondo la fermò. «Sei sicura di non esserci mai visti prima? Hai un viso familiare»

«Sì, sicura. Forse Cal ti ha parlato di me ma non credo tu mi abbia mai visto» si affrettò a rispondere lei andandosene.

Luke la fissò mentre si allontanava fin quando non sparì dalla visuale, inghiottita dalla massa di gente che ballava al centro del bar. Qualcosa gli diceva che ciò che la ragazza aveva affermato era una bugia: Luke era sicuro di averla già vista da qualche parte, eppure...

Chi poteva essere? Un viso come il suo non veniva dimenticato facilmente.

"Sarà un'amica di Cal, devi averla vista ad una delle tante feste" si disse, anche se per nulla convinto e assolutamente intenzionato a non lasciar perdere.

THE REVIVAL - Il ritorno || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora