Guardo Justin di sottecchi, augurandomi che egli abbia almeno la decenza di opporsi a questa richiesta.
Ma, nonostante dapprima serri la mascella, essendo evidentemente contrariato, in un secondo momento si rilassa e mi fa l'occhiolino, sottolineando il suo intento di non accorrere in mio aiuto.
Figlio del diavolo.
Deglutendo nervosamente, mi affretto a prendere una decisione che va contro i miei desideri...e sicuramente anche contro quelli di Justin. E questo pensiero mi fa sentire leggermente meglio.
"Alzati." Dico seccamente, rivolgendomi a lui e scatenando, così, la risata del gruppo.
Con le gambe intorpidite, dopo essere stata seduta precariamente su di esse -una volta che mi trovo davanti la sua figura imponente, mi alzo sulle punte dei piedi e poso le mie labbra sulle sue, che sono leggermente socchiuse.Sembra deciso a non rispondere in alcun modo, infierendo contro il mio orgoglio femminile (cosa che scatena l'ironia del mio subconscio, la cui vocina mi deride per l'assurdità di tale sentimento), perciò- posando una mano sul suo petto, per non perdere l'equilibrio, faccio una piccola mossa che lo prende alla sprovvista: passo lievemente la lingua sul suo labbro inferiore, e approfittandomi della sua momentanea debolezza, insinuo la lingua, per poi cominciare a tormentare subito la sua.
Istantaneamente i muscoli del suo petto diventano tesi sotto il mio tocco, e la sua lingua avida, mentre la sua mano si posa poco sopra il mio fondoschiena.
Contenta di aver ottenuto una reazione, nonostante il suo intento di umiliarmi, metto fine al bacio con un sorriso sornione impresso sulla faccia. Justin ritorna immediatamente a serrare la mascella, per poi riprendere la sua espressione perennemente corrucciata.
Ritornando al mio posto e sedendomi con le gambe sotto di me, analizzo velocemente i volti dei presenti, aspettandomi di vedere prevalentemente disapprovazione su di essi. Ma nessuno sembra stia provando niente del genere.
Non che questo mi esoneri dal sentirmi in colpa con me stessa per le mie stesse stupide decisioni improvvise.
C'era davvero bisogno di rispondere al fuoco col fuoco? A mente un po' più fredda, mi dico di no. Eppure, in quel preciso istante, il fatto che non volesse baciarmi mi è sembrato un affronto personale troppo grande da ignorare. E, così, ho fatto una mossa stupida soltanto per avere l'ultima parola."Non ti sentire in imbarazzo." Mi dice la ragazza accanto a me, di cui nome sfugge alla mia memoria più piccola di quella di un topolino, quando Marcus riprende a girare la bottiglia. "Come ha detto Jessica, abbiamo visto ben di peggio. Conosci Hellen?"
Mi chiede con un luccichio negli occhi, tipico di noi ragazze quando stiamo per riportare un pettegolezzo. Scuotendo la testa, aspetto pazientemente che continui.
"La conoscerai presto." Afferma convinta. "Ebbene, lei si è scopata il suo cugino di primo grado. Tu e Justin non avete alcun legame di sangue, invece. Nessuno di noi vi giudicherà mai."
E di fronte a questa confessione, prima di replicare, sorrido un po' imbarazzata per poi scoppiare in una risatina nervosa.
"Non ci sarà mai niente tra di noi...sai, in quel senso. Ma grazie per la rassicurazione."
La ragazza, a sua volta, mi sorride di rimando- evidentemente ancora contenta delle sue parole, e successivamente riprestiamo la nostra attenzione al gioco, dove la bottiglia ha scelto la sua nuova vittima."Mason, obbligo o verità?"
"Verità." Risponde Justin, sbuffando sonoramente.
"Posso essere io a fargli una domanda?" Si intromette la bellissima ragazza bionda, con cui mi è sembrato stesse flirtando un'oretta fa.
"A te l'onore." Sentenzia Marcus, regalandole uno dei suoi sorrisi perfetti.
"E' vero che ti sei scopato Arabella due giorni fa?"
In seguito a questa domanda, qualcuno tira qualche fischio e sento anche qualche risatina bassa. Non capisco il perché la cosa crei tanto scalpore...persino io, che non entro spesso in contatto col mondo di Justin, so che non si farebbe scrupoli prima di entrare nei pantaloni di una ragazza.
"No." Tuona quest'ultimo, sbandierando un'espressione impassibile.
"Bugiardo!"Squittisce la bionda, fulminandolo con i suoi occhi azzurri. "Ti ho visto uscire da una stanza, e due secondi dopo è uscita anche lei."
Istintivamente, guardo Justin con fare sospettoso. Perché mai dovrebbe mentire? D'altronde, far sapere la quantità abominevole di ragazze che si porta a letto, accrescerebbe soltanto il suo già enorme ego. Le uniche a soffrire sono, come sempre, le ragazze.
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Not only stepbrothers
Fanfiction"E giuro che non vorrei essere così maledettamente stronzo con te, Rosaly, ma è insano guardarti e pensare che potresti essere tutto ciò che ho sempre voluto e che mai vorrò. Sapere che mi odi mi salva dal buttarmi ai tuoi piedi e supplicarti di ved...