From Eden

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Quando raggiungo Justin nel salotto, egli è pigramente seduto sul divano e contempla qualcosa davanti a sé, anche se la sua mente e i suoi pensieri sembrano lontani anni luce.
Lo smoking che ha addosso, gli conferisce un'aria di forza e eleganza. Eppure non credo che la sua immagine abbia qualche importanza per lui, in questo preciso istante.
Forse,in circostanze normali, il mio sguardo languido sarebbe pane per i suoi denti. Ma, ora come ora, niente sembra smuoverlo.

"Ehi." Sussurro, toccandogli una spalla e cercando di risvegliarlo dal suo stato di trance.
D'istinto, egli mi rivolge uno sguardo penetrante, prima di scattare in piedi e analizzare sfacciatamente il mio corpo. Dal sorriso che gli spunta sulle labbra, direi che il vestito bianco di pizzo, che mia madre ha scelto per me, sia di suo gradimento. È davvero elegante nella sua semplicità ed è molto simile al suo vestito da sposa, con la piccola differenza che arriva fino a metà coscia e le maniche, quasi trasparenti, coprono la pelle del mio braccio fino al gomito.
"Sei bellissima." Asserisce, circondandomi la vita con un braccio.
La sua vicinanza mi permette di scorgere un velo di tristezza nel suo sguardo perspicace, amplificato dalla sua aria evidentemente stanca.

Abbiamo fatto tardi ieri sera, impegnando tutte le nostre forze nell'avere un primo (e probabilmente anche l'ultimo) appuntamento meraviglioso.
Siamo andati a cena per poi finire per ridere a crepapelle di fronte a dei bicchieri riempiti di alcol, che la nostra età non ci permette di consumare, in un bel locale, situato al tredicesima piano di un enorme edificio, con una vista mozzafiato dell'eternamente bella città di Miami.
E più tardi, abbiamo vagato sulle sue strade popolate di turisti con la mania della vita notturna, tenendoci per mano e facendo finta di essere una qualunque altra coppia di innamorati. E' stato tutto meravigliosamente surreale, e fa male sapere che non potremo ripeterlo mai più.

"Sei pronto?" Lo interrogo, sapendo che lui capirà il vero significato dietro a queste due semplici parole. Non gli sto chiedendo se sia pronto ad andare, ma bensì se sia pronto a lasciarsi dietro ogni aspettativa su noi due, e assistere alla cerimonia che spazzerà via ogni possibilità che ci sia qualche legame tra di noi.
"Siamo ancora in tempo a scappare...solo noi due." Mi ricorda con un mezzo sorriso che non coinvolge i suoi occhi.
Resto spiazzata di fronte a questa desiderio, mascherato dall'ironia, e ho paura di non saper assolutamente come ribattere. Ma mi viene risparmiato l'imbarazzo di farfugliare qualcosa di incomprensibile, quando mia madre fa capolino nella stanza, avvolta in un accappatoio e seguita dalle lamentela della sua amica Nicole, che deve ancora finire di definire gli ultimi dettagli della sua acconciatura.

"Assicuratevi che tutto vada bene." Ci ordina, puntandoci un dito contro con fare autoritario. " Se notate qualcosa di diverso, chiamatemi immediatamente. "
"Lo faremo." Rispondo garbatamente, cercando di ricordarmi che questa volta ci sia una ragione valida per il suo essere nevrotica. Questo è il suo gran giorno.
Justin però, non sembra altrettanto disposto a mostrarsi comprensivo e continua a sbuffare persino quando ci troviamo in macchina, lontano dalla "strega".

"Vuoi, per favore, cercare di essere meno scorbutico? È un giorno importante per tuo padre." Gli ricordo, posandogli la mano su una coscia. I suoi muscoli diventano tesi sotto il mio tocco, e mi illudo di poterlo distrarre dai suoi pensieri distruttivi.
"Un giorno disastroso." Mi corregge, guardando la strada. "Sarebbe diverso se fossi io a sposarti."

Le mie orecchie non vogliono credere a ciò che hanno appena sentito. Il cuore prende a battere all'impazzata, avvertendomi del fatto che sia pronto ad uscire dal petto e buttarsi ai piedi di Justin.

Non fare cazzate, cuore.

"Justin Mason, stai davvero pensando al matrimonio?" Lo tormento, ignorando le sensazioni che mi hanno provocato le sue parole.
"Non sto pensando al matrimonio. " si difende, lanciandomi una breve occhiata. "Sto solo dicendo che tu, al contrario di tua madre, potresti davvero rendere migliore la vita di qualcuno. E, in questo caso, miglioreresti la mia...per sempre."
Potrei giurare che il suo intento sia proprio quello di uccidermi senza farmi del male fisicamente. Sono combattuta tra il prendere seriamente la possibilità di scappare insieme a lui, e piangere perché questa anima tormentata mi considera una via di uscita, un sentiero verso la salvezza....che però il destino non gli permette di percorrere.

Not only stepbrothers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora