Capitolo 7

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Ero stesa sul mio letto, a pancia in su che contemplavo il soffitto bianco. Alla mia fatina avevo risposto di sì, ma sinceramente non sapevo  bene il motivo;  c'era qualcosa in lei che mi incuriosiva e che mi spingeva a fidarmi di lei, anche se non sapevo  minimamente chi fosse in realtà.

Mentre ascoltavo la musica sul mio cellulare, mi arrivò un messaggio dalla ragazza misteriosa:
" Gambe in spalla, è ora di partire. Domani ritrovo alle 9.00 all'altalena. Porta solo una penna e un quadernetto. Al resto ci penso io"

Rilessi il messaggio un paio di volte, e mentre stavo per digitare la risposta al messaggio, mia madre mi chiamò per la cena.

A tavola parlammo del più e del meno, fino a che dissi a tutti che l'indomani mattina sarei uscita.
Quando seppero l'orario rimasero straniti, non ero assolutamente una persona mattiniera, tutt'altro! Ci voleva un cararmato a svegliarmi!!

- Silvia da quando tu e Serena siete così mattiniere?  E poi dove andreste?- chiese mia madre puntandomi la forchetta contro e pensando che io e la mia migliore amica andassimo a fare il solito giro di shopping.

-veramente non esco con Serena, esco con la ragazza che è sempre seduta sull'altalena qui di fronte a casa nostra... sinceramente non so dove andremo, ma non credo lontano dato che non mi ha chiesto di portare niente- 
Mi preparai alla risposta negativa di mia madre... lei di solito non era molto propensa a lasciarmi andare in giro con una persona che lei non conosceva.

Però stranamente non mi disse niente, anzi mi incitò a far fiorire un'amicizia profonda con questa ragazza.

- Mamma ma la conosci?- le chiesi stranitita dal suo atteggiamento.

-No no cara, penso solo che fai bene a frequentare nuove persone, sopratutto Ariana, lei si che è davvero una ragazza intelligente!- disse con ogni sognanti.

Ok ora avevo la certezza che mi nascondeva qualcosa, di sicuro la conosceva dato che sapeva il suo nome.
Il problema è: perché mi deve tener nascosto una cosa del genere?

Avrei potuto insistere, tartassarla di domande, ma sarebbe stato inutile;  l'avrei fatta arrabbiare per la mia insistenza.

- Fede tu sai qualcosa di questa Ariana?-  chiesi sporgendomi leggermente dalla sedia per raggiungere il suo orecchio, anche se sapevo che quasi sicuramente non era al corrente di niente.

- Vieni in camera mia- rispose soltanto prendendomi per mano e portandomi nella sua stanza.

Mio fratello era una persona molto intelligente anche se aveva delle disabilità. Oltre a scambiare oggetti per persone, soffriva della sindrome di Korsakov ovvero ricordava bene il passato, fino a un certo punto,  ma poi il vuoto; inoltre non si ricordava di aver svolto un' azione anche se erano passati solo 30 secondi.

- Io non mi ricordo bene, il nome Ariana l'ho già sentito in una discussione tra mamma e papà, ma non so dirti di più. Mi dispiace Sissa-
Disse con tono molto dispiaciuto.

-Non ti preoccupare, grazie lo stesso per l'informazione e buonanotte- risposi concludendo dandogli un bacino sulla guancia.
Giunta in camera mia mi buttai sul letto, puntai la sveglia alle 8.00 e chiusi gli occhi cercando di immaginare il viaggio di domani.

LA RAGAZZA DELL'ALTALENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora