Il sole stava tramontando e il momento per Beatrice si stava avvicinando.
Non sapevo molto di lei, anzi tutto quello che so di lei lo so grazie al mio intuito sviluppatosi grazie ad Ariana.
Ecco un'altra incognita della mia vita: quella ragazza seduta sempre sull'altalena, tanto sola quanto intelligente. Da quello che avevo capito di lei, era una ragazza di poche parole, non frivola e superficiale. Era troppo saggia per essere solo un'adolescente. Perché aveva sempre una risposta a ogni mia domanda? Come faceva ad essere così saggia? Ma soprattutto come fa mia madre a conoscerla?
Tante domande vennero a galla nella mia testa, finché un suono, o meglio l'urlo di mia madre mi distrasse dai miei quesiti.
-Silvia è arrivata la tua amica-subito mi precipitai giù dalle scale, facendo anche un bel capitombolo dalle scale. Appena mi rialzai vidi mia madre che rideva come se non ci fossi un domani.
- Grazie mamma, sto bene non ti preoccupare- le dissi ironicamente lanciandole occhiatacce.- Ciao Cenerentola sei pronta per andare al ballo?-
-Certo mia fata smemorina, sono pronta- rispose lei ridendo.
Che strano pensavo fosse arrossita, o imbarazzata al mio commento, invece niente. Mi sa che il detto " non giudicare il libro dalla copertina" è vero.
-Allora, direi prima di tutto di scegliere un vestito... ne ha portato qualcuno dietro?-
- Certo!- detto ciò aprì lo zainetto che aveva con sé e tirò fuori un vestito davvero carino. Era blu notte, lungo e aveva uno scollo che non era per niente volgare.
- È tuo questo vestito?- le chiesi con la bocca aperta. Da lei mi sarei aspettata una tunica da suora, lo confesso.
- Certo. Anche se mi vesto così a scuola, non vuol dire che non abbia buon gusto- disse con un tono, a parer mio, un po saccente.
Adesso mi ricordo il motivo per cui prima la evitavo. Aveva un tono un po troppo da saputella per i miei gusti, e questo mi irritava parecchio.
Ma feci comunque finta di niente.- Okay, dai provatelo che poi tu trucco-
Provai a truccarla, le misi del fondotinta e una riga sottile di eyeliner.
Era già pronta ed era bellissima, senza nemmeno truccarla troppo.- Sei bellissima Bea-
-Grazie mille, è anche merito tuo-
Le sorrisi di rimando. Ero davvero felice di averla aiutata.
Beatrice era davvero una bella ragazza, sempre nascosta da maglioni giganti e occhiali.
È bastato togliere gli occhiali, sistemare il monociglio che aveva e il gioco era fatto.- Bhe credo che ora sia giunto il momento di andare in scena -
-E già, grazie ancora, ci vediamo lunedì a scuola-
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La scuola ormai era diventata davvero insopportabile. Passavo per i corridoi e vedevo sempre Serena con il solito gruppetto di cretini.
Mi mancava molto la mia amica. Era la mia ancora la mia salvezza, ma lei mi ha tradito.
Ad un certo punto sentii chiamare il mio nome:
- Silvia- mo voltai e vedi Beatrice che stava correndo verso di noi.
- Ieri è andata benissimo, ho parlato anche con la tua amica Ariana. È davvero una ragazza simpatica-- Aspetta un secondo cosa ci faceva Ariana a quella festa? È per caso amica di Marco?-
- No, non credo, anche perché non si sono guardati manco una volta; o meglio lei guardava lui, ma ciò non accadeva al contrario-
- Bhe ora vado o arrivo tardi a lezione- mi disse incamminamdosi verso l'aula 12, facendomi un cenno con la testa, che ovviamente ricambiai
Chi è ariana? Perché era a quella festa, ma soprattutto perché continuava a guardare Marco?
Rimasi imbambolata a fissare il vuoto per un po, fin che una voce molto fastidiosa urtò il mio sistema nervoso- Bella addormentata non ti sei ancora ripresa dallo shock vero?-
- No, a dire il vero sono ancora scioccata da ciò che è successo con te, serena, ma fortunatamente al mondo non esistono solo persone di merda come te-
Non feci in tempo a concludere la frase che il gruppo di Serena si avvicinò, e con loro anche Marco, che aveva un' aria abbastanza distratta.
Di solito avrebbe già insultato me e Beatrice, ma niente, non aveva fiatato quando gli eravamo passate vicine.- Amo, hai sentito? La sfigata mi ha offeso.- disse con una voce talmente stridula che avrebbe facilmente concorrenza all'antifurto di casa mia.
Solo in quel momento Marco sembrò rinvenire; infatti si girò prima verso Serena e poi verso di me, con aria molto scocciata.
- Lasciala stare è solo invidiosa di te Tesoro- le rispose con tono dolce, regalando a me un'occhiataccia.
Okay questo era il colmo: io mi aspettavo un insulto pesante, non una robetta del genere.
Ero sicura, era successo qualcosa.Al suono della seconda campanella mi dileguai in classe, per assistere a 5 ore di inferno.
Alla prima ora avevo greco, una delle materie che odiavo di più.Si, okay so che può essere un controsenso, ma io odio il greco. Tornassi indietro nel tempo avrei fatto qualsiasi altra scuola.
Stavo scarabochiando il foglio sul quale avrei, teoricamente, preso appunti, fino a quando sentii il messaggio vibrare.
Lo sbloccai e lessi il messaggio cercando di non farmi vedere:
Era di un numero che non avevo salvato in rubrica, e mi diceva soltanto:Ho bisogno di te. Vieni in bagno tra 5 minuti
Rilessi il messaggio per una paio di volte e decisi di chiedergli chi era, ma soprattutto cosa voleva da me
Te l' ho detto, ho bisogno di te. Non posso dirti chi sono perché ne va della mia reputazione se la gente scopre che parlo con te. Posso dirti che si tratta di Ariana.
Letto ciò presi la mia decisone, alzai la mano e chiesi al prof il permesso di uscire
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LA RAGAZZA DELL'ALTALENA
SpiritualeIl nostro essere è determinato anche dal giudizio delle persone che ci circondano. Questa è una delle teorie che la psicologia avanza, e da quando la ragazza dell'altalena mi disse questa frase, essa rimase fissa nella mia testa. Non c'è persona im...