Capitolo 9

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Decisi di rimanere con lei, seduta su quel masso e fidarmi.

- Allora cosa hai visto di Gino, Amelia e delle persone che dici di aver visto?-
Mi richiese con il suo solito tono calmo e pacato.

- Ma Gino era vestito con una camicia....- iniziai a descriverle ogni dettaglio che avevo notato delle persone e del paese, ma lei sembrava non contenta della risposta che le avevo fornito.

- In altre parole hai notato tutte le cose superficiali, corretto? -

- Ferma Ariana, in che senso le cose superficiali? Ti ho descritto TUTTO di loro, e che cavolo però! - sbottai un po irritata dal suo tono strafottente con cui mi aveva fatto la domanda.

- Non hai descritto TUTTO, hai descritto solo le cose superficiali, quelle che anche un animale riuscirebbe a vedere. Io volevo sapere se hai notato i loro sentimenti-

- Scusami e come diamine faccio?! Mica sono dentro di loro!!!-

-Hai ragione non sei dentro di loro, ma puoi osservare i loro gesti, le loro azioni, le espressioni del volto. Puoi ASCOLTARE anzi che SENTIRE la loro voce, le loro parole-

Okay, già iniziavo a non capire, eppure lei era lì, seduta su quel masso che mi osservava... non riuscivo a capire cosa provava, cosa pensasse... come era possibile che lei pretendensse che io riuscissi a farlo ?

-Lo so cosa stai pensando- disse a un tratto - ti chiederai come sia possibile capire lo stato d'animo, un sentimento di un uomo... eppure è facile: basta osservare anzi che vedere una persona-

- Scusa ma ascoltare e sentire non sono sinonimi? E osservare e vedere?-
- Ricordati che nella lingua italiana non c'è mai una parola che ha lo stesso identico significato di un'altra.
Il sinonimo ha una lieve sfumatura che lo rende diverso da un altro.
Tornando a noi... ascoltare una persona vuol dire prestare attenzione, cercare di assimilare le parole che ella dice.... sentire invece è quando, per esempio, sei in classe, non hai voglia di ascoltare la prof e quindi senti la sua voce, ma non presti attenzione a ciò che dice.
E stessa cosa può essere applicata a osservare e vedere. Posso vedere un volto ma non osservarlo per capire ciò che c'è dietro quel volto-

- È troppo difficile per me, non ne sono in grado Ariana. Tu come fai?-

- Esperienza, esercitati... sei circondata di persone a scuola a casa e così via: presta attenzione e osserva tutto ciò che succede e tutto ciò che vedi...
Per oggi direi basta, ci vediamo settimana prossima, stessa ora è stesso posto-
Disse prima di andarsene.

Tornai a casa e vidi per la prima volta l'altalena vuota... rimasi li a fissarla per un po, e poi decisi di sedermi su essa.

Era abbastanza scomoda la seduta, ma da li c'era un paesaggio fantastico. Il cielo era di un colore aranciato, il sole calava dietro le montagna, e dal bosco si iniziavano a sentire i primi rumori degli animali notturni.
Era uno spettacolo incantevole ma io mi sentivo strana: ero convinta di essere una persona attenta alle persone, e invece ero superficiale, come le ragazze che diprezzavo tanto.
" Nessuno è immune al giudizio "
Quella frase mi ritornò in mente!

Quella frase fu l'inizio di tutto quanto. Da li iniziai a capire la strana presentazione che mi aveva fornito Ariana la prima volta fino alla più semplice relazione che avevo con le persone.

Aprii il mio quadernetto e scrissi accanto alla mia prima lezione, anche questa.
NOI SIAMO ANCHE IL FRUTTO DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI.

Chiusi il mio blocco e sorrisi al paesaggio, forse stavo iniziando a osservare veramente la mia vita.

LA RAGAZZA DELL'ALTALENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora