Capitolo 21

388 29 0
                                    

- E chi sarebbe questa fantomatica persona che potrebbe aiutarci? - disse lui guardandomi in maniera interrogativa.

- Semplice, le pagine del suo diario... Abbiamo già letto molte cose che ci hanno spiegato il suo stato d'animo triste. Sicuramente troveremo altri indizi sul perché se ne sia andata, ma soprattutto sul luogo in cui era diretta- risposi sfoggiando un sorriso soddisfatto. - Basterà andare alle ultime pagine del suo diario e vedere cosa dice-

La mia idea era a dir poco geniale... solo non avevo calcolato una cosa... La Ragazza Dell' Altalena lo era ancora più di me. Infatti, quando Marco cominciò a sfogliare le pagine fino ad arrivare all'ultima, trovammo una scritta che ci stupì non poco.

" Per raggiungere un obiettivo, non è possibile saltare le pagine della nostra vita, come faremmo con un libro. Nella vita bisogna lottare per raggiungere il proprio obiettivo.

- Che si fa allora?- mi chiese Marco con tono abbastanza scocciato

- Bho, l'unica cosa che ci resta da fare è leggere tutto il suo diario e cercare di capire qualcosa - risposi io sconsolata con lo sguardo perso nel vuoto.

- Okay, se questo serve a trovare mia sorella, lo faremo. Facciamo così, ci troveremo tutti i pomeriggi a leggere il diario insieme, ci stai?- mi chiese Marco dall'alto dei suoi 180 cm

- Certo, ci sto- dissi allungando la mano verso la sua, per sigillare il patto con una stretta di mano

- Allora affare fatto- rispose stringendo la mia mano, così piccola in confronto alla sua.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Porca paletta, non è possibile!- imprecai guardando l'ora sulla sveglia accanto a me.  Oggi era sabato, ma per me significava scuola, e non riposo come per il resto della mia famiglia.

Di fretta mi preparai, e scesi di corsa dalle scale di casa con lo zaino su una spalla e una fetta di pane nutella nella mano opposta.  Il motivo del mio ritardo? Ero rimasta a leggere alcune pagine del diario di Ariana; ero talmente presa dalla lettura ( cosa mai successa) , che non mi accorsi neanche del mio ritardo bestiale. 

Quando arrivai a scuola trovai la porta della mia classe ancora aperta, segno che la prof non era ancora entrata in classe. In prima ora avevamo latino, e l'idea di sentire parlare la prof di Cicerone, non mi entusiasmava neanche un po, specialmente in prima ora. 

- Ciao Silvia- mi salutò Beatrice quando giunsi al banco posto in fianco a lei

- Ciao- risposi io col fiatone sedendomi, o meglio svaccandomi sulla sedia. Si, va bhe, si sarà capito che la grazia non fa parte di me.

Proprio mentre stavo riprendendo fiato dalla corsa fatta poco prima, la prof entrò in classe e iniziò la sua lezione. Nel frattempo preparai la mia barricata del sonno, ovvero posavo lo zaino il diario, l'astuccio sul banco, al fine di creare una barriera che mi nascondesse dalla vista della docente rompi palle. Quel giorno però, non usai la mia barriera per dormire; al contrario tirai fuori dal mio zaino il diario di Ariana e mi misi a sfogliarlo, sicura che Beatrice fosse troppo concentrata sulla lezione per prestare attenzione a ciò che facevo. Invece no, Beatrice quel giorno decise di non prestare minimamente alla spiegazione, questa si che è sfiga.

- Cosa stai leggendo?- mi chiese sottovoce con lo sguardo rivolto verso il prof

- Niente, tu piuttosto perchè non prendi appunti come al solito?- risposi chiudendo il quadernetto

- Semplicemente perchè questo argomento l'ha spiegato la scorsa volta. Non hai risposto alla mia domanda però-

- Niente, un vecchio diario di una mia amica-  risposi sperando di mettere a tacere la curiosità di Beatrice.

- Si tratta di Ariana, vero?- mi chiese con un sorrisetto sulle labbra.

- Si, e tu come fai a saperlo, ma soprattutto come fai a conoscere Ariana?- sbottai incredula alla mia interlocutrice

- Bhe, mi ricordo che un po di tempo fa mi avevi chiesto di Ariana, quindi ho dedotto fosse lei. Conosco Ariana perchè è la sorella di Marco Guidini e ci ho parlato un paio di volte-

- Wait! E Marco sa che tu sai di lei?-  chiesi sempre più sbalordita

- Certo, per questo vengo sempre presa in giro da lui... il pretesto è sempre stato il mio aspetto poco avvenente e la mia secchionaggine, come la definisce lui, ma in realtà quando ha scoperto che sapevo tutto sul suo passato mi ha intimato con di tacere con la violenza-

- Ecco perchè non  hai mai  denunciato il suo atteggiamento aggressivo-

- Anche, ma soprattutto perchè non ne ricaverei niente, anzi peggiorerei la situazione con i suoi genitori adottivi-

Beatrice sapeva tutto ma ha sempre tenuto nascosto ogni cosa per non rovinare il suo nemico. Il suo essere è fin troppo leale,  e va a finire che le persone se ne approfittano. Una domanda mi sorge spontanea, se Marco sapeva che Bea conosceva la sua vita, perchè non ha chiesto a lei aiuto?

- Una domanda: come fai a sapere tutto ciò?-

- Hai mai fatto caso al mio cognome?- mi chiese con il sopracciglio inarcato

- Si, ti chiami De Celeris e questo cosa centr.... non dirmi che tu sei figlia di quei De Celeris-

- Esattamente Silvia, io sono la sorella adottiva di Ariana e Marco Guidini-

Detto ciò mi guardò. Non so bene cosa mi sentii, mi ricordo solo che sbattei la testa sul banco e che mi svegliai in infermeria con un fortissimo mal di testa e un bel bernoccolo in fronte.


LA RAGAZZA DELL'ALTALENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora