"Cosa stai facendo?" mi chiede J ridendo, inclinando lievemente la testa di lato osservando ogni mio piccolo movimento.
"Nutro il gatto?" domando a mia volta con fare retorico, come se fosse evidente e non ci fosse il bisogno di spiegarlo.
"Credevo mangiasse i topi" affermò quasi fra se e se, ma in modo che potessi sentirlo.
"Non li mangia, li uccide e basta, per il gusto di farlo, come te J" gli rispondo ridacchiando mentre appoggio la ciotola per terra e mi avvicino lentamente a lui.
"Io e quel felino abbiamo più cose in comune di quanto posso immaginare" dice lui, mentre fissa pericolosamente le mie labbra.
"Ora sta mangiando, non dovrebbe più interromperci" gli dico sussurrando a pochi centimetri dal suo orecchio, appoggiando entrambe le mani sul suo petto delicatamente.
Lui, con la sua solita foga, mi prende per i fianchi attirandomi a se e sposando la testa di lato fa unire le nostre labbra in un bacio passionale.
Mi sto concentrando soltanto su di lui, su quella scarica di emozioni che mi percorre la schiena ogni volta che avviene un contatto così ravvicinato tra noi, quando aprendo gli occhi noto sulla finestra un piccolo vaso con dentro una piantina, insieme ad un biglietto.
I miei pensieri si rivolgono ad Ivy. Sono certa che l'abbia lasciato lei, magari per scusarsi, o magari è una pianta velenosa che mi ucciderà in pochi istanti se mai deciderò di toccarla.
Ma ora non mi importa, non interromperò questo momento precedentemente rovinato da Maddy per leggere un biglietto da parte sua, che mi aveva cacciata senza pensarci due volte. Me ne sarei andata comunque, ma volevo almeno avere la soddisfazione di lasciarla spontaneamente, senza essere costretta da lei che si credeva così normale, quando passava metà delle sue giornate a parlare con piante che nemmeno la ascoltavano.
Decido di smetterla di pensare ad Ivy e di godermi il momento insieme a lui, quel momento che per mesi avevo tanto bramato e sognato.Mi sveglio aprendo gli occhi lentamente, sbattendoli un paio di volte per la luce che sta invadendo la stanza.
Mi accorgo di essere completamente nuda, mentre i ricordi della notte trascorsa sono ancora vividi nella mia mente.
Mi volto tastando con il braccio sinistro il letto, ma non trovo nessuno.
Ho il costante terrore che possa risuccedere, che mi possa riabbandonare come ha fatto numerose volte da quando lo avevo aiutato ad evadere dall'Arkham Asylum. Ho la costante paura che la sua nei miei confronti possa essere soltanto attrazione fisica, e niente di più, mentre per me è una cosa che nemmeno io so spiegare.
Ma poi mi rendo conto che, se mi aveva fatta tuffare in una vasca di acido per essere come lui, qualcosa doveva pur significare. O che l'avesse fatto soltanto per puro egoismo?
Tra le mie solite domande, mi ricordo della piantina che Ivy aveva lasciato sul davanzale.
Mi alzo dal letto indossando le mutande che si trovavano per terra e la camicia viola di J, che era a pochi metri di distanza dal letto.
Esco dalla camera e lo trovo seduto sul divano, mentre sorseggia quello che mi pare caffè mentre legge il giornale.
"La pianta umana ti ha lasciato qualcosa, o meglio, te l'aveva lasciato, l'ho visto e l'ho buttato" confessa J ridendo, non staccando gli occhi dalle righe del giornale.
"Come sarebbe a dire che l'hai buttato?" gli chiedo incredula ma sorridendo costantemente.
Da quando ero diventata completamente pazza, ho sempre avuto in faccia quel sorrisino perenne, che non si capisce bene se sia di sconforto o di puro divertimento.
"Ti importa? Hai scelto tu di abbandonarla, non te ne dovrebbe fregare più niente" mi dice ridendo. Quella ristata continua che dovrebbe dar fastidio, ma che a me fa impazzire. Più di quando io non lo sia già.
Ed è ora che gira lo sguardo su di me per qualche secondo, per poi farlo ripassare alla Stampa e successivamente di nuovo a me.
"Togliti immediatamente quella camicia" sibila serio, stranamente serio.
"Perché?" gli domando divertita.
"Levatela!" sbotta poi, continuando a fissarmi e successivamente accennando ad alzarsi.
Sbuffo e la sbottono, per poi girarmi dall'altra parte e togliermela buttandola violentemente per terra.
Mentre mi dirigo in camera da letto per prendere una delle magliette che avevo recuperato dall'armadio della casa di Ivy, sento due mani afferrarmi per i fianchi e voltarmi dal lato opposto a quello in cui stavo andando.
Lo guardo negli occhi a pochi centimetri dalle sue labbra e con fare dolce gli afferro le mani che, una volta tolte dai miei fianchi, lascio violentemente, girandomi e andando nuovamente verso la camera.
Non sono realmente arrabbiata con lui, voglio soltanto farglielo credere, anche se penso che riesca ad intuire che sto bleffando.
"Pasticcino mio, so che non sei arrabbiata, non fare così" dice dietro di me accennando una risata.
Lo ignoro e una volta arrivata in camera mi accorgo che non ho disfatto il borsone, troppo impegnata a dedicarmi al mio Mister J. Pertanto afferro la maglietta della sera prima e la metto davanti al seno per coprirlo.
"Harl, non serve che ti copri, ti ho vista meno di un minuto fa" afferma lui ridendo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia alla quale non fa molto caso.
Afferro una maglietta a caso da borsone e me la infilo.
"Hai intenzione di fare quel muso lungo ancora per molto? Sorridi Harley, è così esilarante!" dice J, aprendo le braccia e ridendo.
Lo ignoro nuovamente, ma dopo pochi secondi dalla sua affermazione sento qualcosa afferrarmi per il braccio e costringermi a voltarmi.
"Ti ho fatto una domanda" dice serio, a pochi centimetri dalla mia faccia, fissandomi intensamente negli occhi.
"Non sono arrabbiata" dico rimanendo ferma e guardandolo a mia volta.
"Brava la mia bambina. E ora dammi un bacio" sussurra avvicinandosi ancora di più.
Io senza farmi pregare troppo azzero le distanze fino a far unire le nostre labbra, sia perché ne avevo il costante bisogno, sia perché fingersi arrabbiati con lui non dava molti risultati.
Il bacio durò più del previsto, e proprio sul più bello veniamo nuovamente interrotti da Maddy.
"Quel gatto mi sta portando al limite della sopportazione" dice J ringhiando sulle mie labbra, mentre guarda Maddy minaccioso.
"Avanti, è solo un gatto, non lo fa apposta" gli dico lasciandogli poi un ultimo bacio prima di allontanarmi per dirigermi in cucina.🦄Spazio unicornoso me
Ehilà, ecco un dei miei soliti aggiornamenti notturni.
Mi sono divertita a scrivere questo capitolo ahah, fatemi sapere nei commenti se vi piace, mi fa sempre piacere ricevere vostri pareri❤️
Detto questo, spero sia di vostro gradimento, ci vediamo al prossimo aggiornamento!✨
STAI LEGGENDO
Harley&Joker (in revisione)
Fanfiction"Mi consideravo una persona normale, magari lievemente folle, immersa nella solita monotonia di una città sovraffollata, ma poi ho incontrato lui, e fui la prima a percepire del fascino e rimpiazzarlo alla solita paura che tutti provavano nell'avvis...