♤Capitolo 4

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"Perché?" chiedo sorridendo a Deadshot e sbattendo il vassoio sul tavolo.
Non mi è ancora chiaro il motivo del suo gesto di ieri così amichevole nei miei confronti.
Fisso il suo viso che presenta qualche graffio qua e là per qualche secondo, prima di sedermi e ascoltare la sua risposta, ma una figura alta e snella ci raggiunge sbattendo a sua volta il vassoio e sedendosi nel posto libero vicino all'uomo di colore.
"E tu che ci fai qui?!" domando ridendo alla felina davanti a me, mentre passo lo sguardo ripetutamente da lei al sicario.
"Per la tua stessa ragione, Batman... anche lui è qui per Batman, quel pipistrello sta prendendo tutti quanti..." afferma lei sorridendo, mentre volta per qualche secondo lo sguardo verso Deadshot.
"Tu... Voi non state... O state?" comincio a domandare gesticolando in modo confuso e sorridendo come un'ebete, mentre passo lo sguardo ripetutamente su di loro.
"Noi... si ecco..." risponde lei facendo dei gesti con le lunghe dita a sua volta.
"Si noi stiamo" afferma secco lui, mentre con la forchetta infilza un pezzo di carne essiccata e se lo porta alla bocca.
Da quando stanno insieme? Mi sono persa un po' di cose.
Sei indietro Harl, ahah, a quanto pare tu e lo psicopatico non siete più la coppia del momento.
"Sarete anche una coppia ora, ma non potete competere con me e il mio Puddin" preciso ridendo, mentre bevo qualche sorso d'acqua.
Perché è così, nessuno può e potrà mai superare me e J per quanto riguarda la coppia migliore. Non che mi importi molto, ma il Re e la Regina non cedono la corona così facilmente.
"Oh, lo sappiamo" afferma Cat spalancando gli occhi e agitando una mano nervosamente.
"Non vorremmo mai che il clown ci venisse a torturare dal nulla soltanto perché vi fottiamo il titolo" aggiunge l'uomo sorridendo.
"Hai notizie di Ivy?" domando alla gatta dopo qualche minuto in cui Boomerang e la fiammetta umana hanno parlato fervidamente su quale fosse la ragazza più sexy di questo posto, e dopo una più o meno lunga riflessione erano giunti a me... Come biasimarli, mica posso farmi battere da Cat.
"No, però so che è stata presa anche lei e non esce dalla sua cella da si e no quattro giorni. Deve essere entrata in una sorta di depressione" risponde lei, mentre il sicario tenta di rubarle una patata al forno dal vassoio.
"Scemo, ti vedo" afferma immediatamente, picchiettando lievemente la mano dell'uomo.
Mi alzo nervosamente, dirigendomi verso l'uscita della mensa.
Devo scoprire cos'è successo a Ivy, sono più che certa che si senta il colpa per ciò che è successo, in quanto non è riuscita a proteggere Lucy.
Credo che se le dicessi che va tutto bene e che usciremo da qui, si sentirebbe meglio e riprenderebbe ad uscire dalla piccola cella in cui si trova.
"Dove credi di andare Quinn" dice una guardia parandosi davanti a me e mettendo una mano davanti per fermarmi.
"Esco, non vedi?!" esclamo ridendo e alzando le braccia al cielo.
"Ora hai la seduta con lo psicologo, 'uscirai' dopo" afferma l'uomo, mentre pronuncia la parola facendo le virgolette con le mani.
Prima mi sbarazzerò di quello, poi di questo scimmione e infine andrò da Ivy.
Ma di questo se ne occuperà Harleen, si combatte il fuoco con il fuoco, giusto?
E chi è meglio di lei in questo campo? Nessuno.

"Buongiorno" affermo mettendomi i capelli lentamente dietro l'orecchio, mentre mi siedo comodamente sulla sedia di fronte al tavolo.
Questa stanza mi provoca tantissimi ricordi, ma non posso farmi sopraffarre da essi.
Concentrati Har.
"Buongiorno" risponde il babbeo, ignaro del fatto che ha davanti una delle ex psicoterapeuta più prestigiose dell'Arkham.
"La cravatta verde... che cosa banale, veramente. Guardi che non susciterà in me emozioni legate al clown, in particolare ai suoi capelli. Piuttosto è un insulto al mondo della moda, veramente obbrobrioso" affermo ridacchiando e indicando con un dito l'oggetto in questione.
"E quella? Una rosa rossa...? Mi prende in giro?! Il colore legato alle sue labbra, il fiore legato a quello che mi regaló anni fa e che lasció sulla scrivania del mio ufficio. Il suo tentativo di provocare in me tali ricordi è sfacciato ed altamente sgamabile. Ritenti" aggiungo dopo qualche secondo, continuando a ridere.
Ma sa almeno lontanamente come si fa il lavoro dello psicologo?
"Per non parlare del gattino che tiene nella tasca sinistra, è caduto davvero in basso. Si appunti questa cosa: per provocare un ricordo nella mente di una persona, non deve ricreare il momento, ma manipolarla mentalmente. Cosa che lei, mio caro, non sa minimamente fare" termino, sorridendo compiaciuta.
"Lei come fa ad essere qui?" mi domanda diretto, non prestando molta attenzione alle mie precedenti affermazioni.
"Lo sono sempre stata, soltanto che ero nella mente di Harl, mentre ora sono fisicamente presente!" esclamo alzando le braccia al cielo.
"Mi fa piacere incontrarla e parlare con qualcuno che non sia totalmente psicopatico... Allora, mi racconti un po' di lei" afferma tranquillamente sorridendo, mentre mette in atto il suo solito tic.
"Malcom Lewis, sposato, una figlia di cinque anni di nome Mary e un bambino di nove chiamato Jordan. È ipermetrope e astigmatico, pertanto porta gli occhiali.
Si è laureato sette anni fa, ha vissuto in Inghilterra e ha deciso di lasciare la sua amata Londra per venire in questa amabile città a fare questo fantastico lavoro in codesto splendido manicomio. Da piccolo veniva denigrato a causa della sua timidezza, non la consideravano simpatico?" rispondo sorridendo e arrotolandomi una ciocca di capelli nel dito.
"L-lei... lei come fa a sapere tutte queste..." inizia a domandare basito da ciò che ho appena detto.
"Una brava psicologa non rivela mai le sue fonti" affermo interrompendo e ridendo subito dopo.
Stupire le persone è una delle cose che amo di più.

Pov's Joker
Apro gli occhi lentamente, lasciando che la luce del pomeriggio illumini lievemente la stanza.
Sento una profonda fitta al fianco, ma non mi fa molto male. O forse dovrebbe farlo ma sono abituato.
Immediatamente mi ricordo di tutto ciò che era successo qualche giorno fa con il simpatico pipistrello e volto la testa velocemente alla mia sinistra, notando però un vuoto notevole nel posto in cui dovrebbe esserci Harley.
Mi alzo di scatto sorridendo e cercando di non gemere per l'immenso dolore che il mio gesto ha provocato.
Spalanco la porta della camera da letto, ridendo nel vedere uno dei miei scagnozzi che mi guarda spaventato.
"Capo, dovrebbe stare...." comincia a dire, mentre smette di bere la sua birra.
"Lei dov'è" lo interrompo cessando di ridere e guardandolo serio.
Forse è stata la faccia completamente allibita dell'uomo davanti a me nel vedere che avevo fatto una domanda seria su una persona, e che sembravo addirittura preoccupato, a farmi tornare alla realtà ed a farmi scoppiare in una delle mie sadiche risate che rompe il silenzio nella stanza.
Ma probabilmente questa volta c'è anche un pizzico di disperazione in essa.

🦄SPAZIO UNICORNOSO ME🦄
Ciau beddi!❤️ Ho finito di scrivere tutto ciò all'una e quattrodici di notte soltanto per farvi avere un capitolo domani mattina appena mi sveglio, quindi YAAASSS🙆🙆❤️❤️❤️
Ma la nostra Harleen quanto è POWAH? Troppo❤️
E chissà cosa farà il nostro mister J!😍😍❤️
SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTOO❤️🦄🦄❤️
7MILA VISUALIZZAZIONI E 800 E PASSA STELLINE?! MA VOI SIETE PAZZI❤️❤️
NON SAPETE QUANTO MI RENDE FELICE TUTTO QUESTO, GRAZIE, VERAMENTE❤️❤️❤️

Harley&Joker (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora