♤Capitolo 10

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"Dottoressa Quinzel... io vivo per questi momenti insieme a lei" afferma il clown sorridendomi psicopaticamente, mentre io mi avvio verso la sedia per sedermi.
Sorrido alle sue parole, mi fa piacere essere una delle cose belle della sua permanenza qui.... o forse l'unica.
"Le devo dare una cosa" affermo una volta essermi accomodata sulla sedia e aver messo una mano in tasca per prendere il mio regalo.
"Uh, che cos'è?" mi domanda lui alzando le sopracciglia e facendo dei lievi saltini sulla sedia.
"Un gattino" rispondo dolcemente mentre gli porgo il piccolo peluche per farglielo vedere, siccome le sue braccia sono intrappolate nella camicia di forza.
Ho provato a chiede alla Waller di lasciarlo libero durante le nostre sedute, ma mi ha risposto sbattendomi fuori dall'ufficio e dicendo che aveva cose più importanti da fare che stare ad ascoltare i miei capricci. È una donna piuttosto diffidente, e ormai si vocifera che sospetta che la nostra non sia una semplice relazione tra una psicologa e il suo folle paziente.
"Che carino" afferma lasciandosi scappare una delle due risatine, passando lo sguardo dal peluche ai miei occhi.
Appoggio il regalo delicatamente sul tavolo, per poi porre una ciocca di capelli dietro l'orecchio e far nascere una piccola curva sulle mie labbra.
Ultimamente con lui sto sorridendo spesso... non lo facevo ormai da troppo tempo.
"La seduta è terminata" affermo tranquillamente alzandomi dalla sedia dopo avergli rivolto alcune domande, ma non riuscendo a trarre nessuna conclusione, come d'altronde sta succedendo in tutti i nostri incontri.
"Andiamo a prendere quel bastardo" dice sghignazzando una guardia riferendosi a J che rimane fermo al suo posto.
"Scusi, mi sembra irrispettoso e volgare ciò che hai detto" intervengo infastidita rivolgendomi all'uomo a pochi passi da me, che mi sta osservando divertito e stranito allo stesso tempo.
"Mi scusi, egregia psicologa... non voglio rischiare che lei mi picchi" risponde ridendo di gusto alla fine, seguito dalla guardia di fianco a lui.
"Oh, vogliamo provare?" domando con tono di sfida, rientrando velocemente nella cella per appoggiare le mie cose sul tavolo e togliermi gli occhiali e il camice.
Successivamente mi volto verso di lui, incrociando le braccia al petto e guardandolo negli occhi.
"Ora si che ho paura" risponde poco dopo ridendo nuovamente e facendo per venirmi incontro, ma appena percepisco la sua presa sul braccio mi volto velocemente afferrandolo per la spalla e facendo leva su di essa per salire agilmente su di lui con le gambe, pressando successivamente la sua clavicola e facendolo svenire momentaneamente.
"Wow" afferma il clown ridendo e guardando felice l'uomo a terra.
"Basta sapere dove fare presa" gli rispondo sorridendo e riprendendo le mie cose.
"Ora puoi riportare Il signor J nella sua cella" affermo sorridendo all'altra guardia che osserva i miei movimenti sbalordita.
Amo stupire tutti in questo modo, è così divertente. Così imprevedibile.

"Harl... Harl svegliati!" sussurra Ivy scuotendomi velocemente.
"Cosa c'è... cosa succede...?" mugugno lentamente stropicciandomi gli occhi.
Mi dà fastidio che qualcuno interrompa  i miei sogni, ma non voglio dirglielo... non mi sembra il caso.
"Ho visto qualcuno" afferma spaventata lei, mentre si avvicina maggiormente a me e stringe forte il mio avambraccio.
"Ivy, sarà stato un gatto" le rispondo tranquillamente ridacchiando e riappoggiando la testa per terra.
"No, no Harl era qualcuno. E se fosse uno di quei cosi?" domanda spaventata mentre fissa il corridoio davanti a noi.
"Cos'era quello?" chiede sbalordita dopo alcuni secondi, in seguito ad un lieve rumore proveniente dall'esterno della stanza.
"Vogliamo andare a vedere? Però se è qualcosa di non nocivo per la nostra incolumità tu abbraccerai Floyd fino a quando non si sveglierà" affermo sorridendo alla fine del mio discorso, mentre scrocchio lentamente le gambe e mi alzo.
Sono più che sicura che tra il sicario e Cat non ci sia quasi più niente... basta vedere come si guardavano ieri sera. O meglio, come Cat guardava lui mentre era impegnato a ridere insieme ad Ivy.
"Okay... okay va bene, tanto sarà uno di quelli sicuramente. Non credo che un gatto possa fare un rumore del genere" risponde lei osservando i miei movimenti.
"Andiamo?" domando sorridendo. "O vuoi che vada prima io?" aggiungo poco dopo, notando la sua espressione spaventata. "Fifona" affermo ridendo.
Mi dirigo verso la porta ed esco dalla stanza, guardando sia la parte destra che la sinistra di questo corridoio il quale sembra soltanto estremamente abbandonato e sporco.
"Visto? Non c'è niente" affermo girandomi verso di lei e spalancando le braccia.
Ma un rumore simile e più forte a quello che abbiamo sentito poco fa interrompe la mia affermazione, facendomi sobbalzare lievemente.
"Non ne sarei così certa..." esclama la rossa, mentre affaccia la testa dalla porta per scrutare meglio nel buio.
Mi volto e cammino lentamente verso il corridoio, cercando di percepire qualche figura nella penombra presente qui.
Alcune goccioline d'acqua o di non so cosa cadono dal soffitto, scandendo un tempo ben preciso sul pavimento che presenta alcune pozzette qua e là.
I muri sono per lo più scrostati, con qualche scritta. Forse era una scuola.
"Chi c'è lì?" domando sorridendo e abbassando lievemente il capo per cercare di capire a chi appartiene la figura che si nasconde nell'ombra.
Impugno saldamente la mia mazza, pronta a colpire chiunque sia quell'essere.
"Ehi, non voglio farti male... cioè, se tu non lo farai a me, io non lo farò a te" affermo continuando a camminare. "Forse" aggiungo ridacchiando e scostando un piccolo ciuffetto di capelli che mi copre l'occhio.
"Andiamo, vieni fuori... non è divertente fare tutto da sola" sbuffo fermandomi all'istante restando a pochi metri dalla figura. "Almeno opponi resistenza, fai qualcosa!" esclamo alzando le braccia al cielo.
"Vorrà dire che farò tutto io... che noia" concludo, alzando la mazza dietro al testa e portandola velocemente in avanti per colpirlo alla testa, ma la sua mano blocca a mezz'aria la mia arma e lascia che l'unico fascio di luce che filtra da una crepa del muro illumini il suo arto.
Senti gli occhi diventare lentamente lucidi, mentre osservo sbalordita i semi delle carte da gioco tatuati sulle sue nocche albine.
Istintivamente mi butto lacrimante tra le sue braccia, mentre mi abbandono al battito monotono del cuore situato nel suo petto che mi tranquillizza mentre la sua mano comincia ad accarezzarmi i capelli lentamente.
Soltanto Dio sa quanto mi è mancato.

🦄SPAZIO UNICORNOSO ME🦄
Hiiii guyyyys❤️🍭 Scusatemi per il ritardo imbarazzante di questo capitolo, ma ero sommersa di compiti e verifiche e non ho avuto nè il tempo nè le idee per realizzare questa cosa, infatti non so come sia venuto, ma spero bene❤️
IL NOSTRO J È TORNATOOO, YAAAASS✨✨
FATEMI SAPERE NEI COMMENTI SE IL CAPITOLO VI È PIACIUTO, CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTOO❤️🦄🦄❤️

Harley&Joker (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora