"Ora dovrei tornare da J" affermo staccandomi lentamente dall'abbraccio a malincuore.
"Oh, okay... Ci vediamo domani?" mi chiede titubante, guardandomi piena di speranza.
"Ehm, sì... Ci vediamo domani da qualche parte" le dico per cercare di rassicurarla."In perfetto orario" dice J appena chiudo la porta, seduto sulla poltrona.
"Ho... Risolto con Ivy" accenno per poi andare in camera per mettermi qualcosa di più comodo.
"Niente incendi?" mi chiede lui alzandosi dalla poltrona e seguendomi.
"Chi ha detto che gli incendi non si possono appiccare nelle banche?" chiedo ridendo io, mentre mi tolgo la maglietta.
"Così mi piaci" mi sussurra lui all'orecchio stringendomi in un abbraccio da dietro.
"In che senso? Ti piaccio senza maglietta o perché voglio appiccare un incendio in una banca?" gli chiedo maliziosa sorridendo e girandomi verso di lui, facendo sfiorare le nostre labbra.
"In entrambi i sensi" dice J prima di baciarmi con foga.
"Puddin, stasera no, sono stanca" sussurro una volta essermi staccata dalle sue labbra.
"Okay..." afferma ridendo, per poi allontanarsi di scatto e andare in salotto.
Strano che non abbia avuto alcuno scatto d'ira, di solito quando non si fa ciò che vuole inizia a diventare più pazzo di com'è solitamente e a sbraitare contro chiunque lo contrari.
Mi cambio velocemente e mi infilo sotto le coperte, per poi sprofondare nel sonno."Che si fa stasera?" chiedo a J piegandomi da dietro su di lui, che è seduto sulla poltrona.
"Giretto in macchina, attirare l'attenzione del nostro caro topo-volante... Le solite cose esilaranti" risponde continuando ad accarezzare il gatto che è sdraiato sulle sue gambe.
"Sai, anche a me piacerebbe ricevere qualche carezza di tanto in tanto" dico io fingendomi arrabbiata, incrociando le braccia al petto e parandomi davanti a lui.
"Mia cara, mi pare che di carezze non te ne faccio mancare" risponde ridendo, mentre fa scendere il gatto dalle gambe.
Appena Maddy si posa a terra, prima che lui possa alzarsi, mi metto velocemente a cavalcioni su di lui, avvicinando il mio viso al suo e appoggiando le mani sulle sue guancie, sfiorando delicatamente le cicatrici con i pollici.
"Vuoi sapere come ho fatto a farmi questi simpatici segni?" mi chiede lui, a pochi centimetri da me.
Riesco a percepire il lieve tremolio nella sua voce, come se al solo ricordo qualcosa dentro di lui si frantumasse lentamente, lasciandolo senza fiato.
"Non mi importa come te le sei fatte, non mi incutono timore" rispondo io, per poi lasciargli un piccolo bacio a stampo.
Lui sembra lievemente basito dalla mia risposta.
Sicura che non ti spaventano? Perché sono alquanto inquietanti.
"J, posso... Posso chiederti una cosa?" gli domando sussurrando.
"Certamente mia cara" risponde lui sorridendo e guardandomi negli occhi.
"Ultimamente, sento delle vocine... Vocine nella mia testa, che commentano tutto ciò che faccio. Spesso mi contrariano, una di loro dice di essere Harleen ma più pazza. Io non voglio tornare com'ero un tempo..." comincio a dire sentendo gli occhi velarsi di lacrime.
Ho sempre odiato Harleen, al solo pensiero di com'ero un tempo mi viene il nervoso. E odio ancora di più l'idea che lei possa vivere dentro di me, come un'anima che vaga senza speranza ma sempre pronta a riaffiorare appena ne ha l'occasione.
Ma come sempre più spesso succedeva, l'odio diventava rabbia, e la rabbia diventava tristezza.
"Oh, Harley, non tornerai più come una volta. Te lo prometto. Per quanto riguarda le vocine, le sento anche io.
È normale quando si diventa folli. È come se tutto ciò che vorremmo veramente dire si facesse spazio nella nostra testa non lasciandoci in pace. È per questo che la maggior parte delle volte dovremmo dire ciò che pensiamo veramente invece di mascherare la realtà" mi risponde lui accarezzandomi i capelli e asciugando con il pollice una piccola lacrima che intanto mi era scappata.
Ma io non penso veramente che le sue cicatrici mi incutano timore, non l'ho mai pensato. Tutto di lui mi affascina, cicatrici comprese.
Forse a te non fanno paura, ma a me si, e non poco
Lascio un bacio a stampo a Joker e mi alzo.
"Vado a prepararmi, così facciamo un giretto" affermo io, andando in camera da letto.
Dopo una mezz'oretta sono pronta, e scendendo le scale sento il rombo del motore della Lamborghini.
"Mia cara, come fai ad essere così sexy e folle allo stesso momento?" mi chiede sorridendo mentre chiudo la portiera una volta essere salita in macchina.
"Ho preso dal mio Mister J" rispondo ridendo io, mentre J preme il piede sul pedale."Questo è il massimo della velocità? Ma scherziamo?" chiedo ridendo mentre faccio pressione con la mano sulla gamba di J per farlo accelerare.
Ridiamo, ridiamo insieme, incutendo terrore nelle anime dei passanti.
Joker gira l'angolo con l'auto.
L'asfalto è bagnato, e la macchina scivola su di esso.
"J, che succede?" chiedo terrorizzata, ma lui sembra come addormentato profondamente.
"J!? J svegliati! Puddin, stiamo per schiantarci!" gli urlo agitandolo con tutte le mie forze.
L'ultimo sguardo lo rivolgo al muro della casa davanti a noi.Mi sveglio di colpo, reggendomi sulle mani.
Vampate di calore mi arrivano in faccia mentre sono completamente imbrattata di sudore.
"Tutto... Tutto bene?" mi chiede assonnato Mister J mentre si stropiccia gli occhi.
"Ho sognato che ci schiantavamo" dico guardando davanti a me, come per rivivere il momento dell'impatto.
"Era solo un incubo, non ci siamo schiantati, siamo qui. Torna giù Harl" risponde lui, prendendomi per il braccio e facendomi stendere nuovamente nel letto.
Poi fa passare una mano dietro al mio collo e mi attira a se, così che io possa appoggiare la mia testa sulla sua spalla.
Restiamo per un po' così, in silenzio, mentre lui accarezza dolcemente i miei capelli e io disegno con le unghie piccoli cerchiolini sul suo petto.
Mi addormento con il suo braccio che mi stringe a se, scacciando via i brutti pensieri e facendo spazio ai sogni su di noi che ero solita a creare.
Lui riesce ad allontanare qualsiasi timore, qualsiasi paura che risiede in me, provocando soltanto pensieri positivi. Creava in me l'esatto opposto delle sensazioni che normalmente sopraggiungevano alle persone quando lo vedevano passare.
Ma dopotutto, ero pazza come lui.
Ciò che è folle per alcuni, è normale per noi.
E amarlo ai miei occhi pare l'unica cosa di normale nella mia vita.🦄SPAZIO UNICORNOSO ME🦄
500 visualizzazioni?! Ma scherziamo?! No raga ce sclero malissimo. Non finirò mai di ringraziarvi❤️
Tenetevi forte perché la fine è vicina, ma come mi avete consigliato farò il sequel✨
Sinceramente non so come sia uscito questo capitolo ahah, ma spero che vi piaccia, fatemelo sapere come al solito con commenti e stelline🦄
DETTO QUESTO, CI SI VEDE AL PROSSIMO AGGORNAMENTO!❤️
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Harley&Joker (in revisione)
Fanfiction"Mi consideravo una persona normale, magari lievemente folle, immersa nella solita monotonia di una città sovraffollata, ma poi ho incontrato lui, e fui la prima a percepire del fascino e rimpiazzarlo alla solita paura che tutti provavano nell'avvis...