Capitolo 24

665 66 47
                                    

AMORI MIEI, questo è l'ultimo capitolo
Mi raccomando, godetevelo e CI TERREI CHE LEGGESTE LO SPAZIO AUTRICE E I RINGRAZIAMENTI❤❤❤
BUONA LETTURA🦄
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

"Per quanto ancora mi terrai il broncio?" mi domanda J mentre è seduto sulla brandina.
È passata una settimana, hanno confermato che Melanie ha commesso un omicidio e come promesso Harleen è andata via e io mi sto annoiando a morte.
"Fino a quando non mi dimenticherò chi sia Melanie e smetterò di amarti" rispondo velocemente con le braccia incrociate e la schiena appoggiata al muro, mentre lo guardo dal pavimento sul quale sono scomodamente seduta.
"Baby dai, a Natale siamo tutti più buoni" afferma avvicinandosi a me e inginocchiandosi all'altezza del mio viso.
"Devi considerarti solo fortunata che io non abbia ancora reso le tue morbide guance violacee" sussurra mentre le afferra velocemente stringendole tra il pollice e le restanti dita.
Sorrido beffardamente, per poi mettere dolcemente la mia mano sulla sua, la quale allenta la presa permettendomi di parlare.
"Non sono arrabbiata"
Per quanto ci provo, non ci riesco.
Non ce la faccio proprio ad essere arrabbiata con lui, non ce la faccio a guardarlo e pensare "che pezzo di merda".
A volte vorrei trovare la forza di Harleen e stargli lontano per un po', ma non ci riuscirò mai.
"La mia regina è tornata" commenta facendo nascere un enorme sorriso che torreggia sul suo volto.
Prima che possa allontanarsi o fare qualsiasi cosa, prendo velocemente il suo viso tra le mani e faccio unire le nostre labbra, lasciando che il suo tipico profumo mi invada.
"Non vedo l'ora di scoprire il mio regalo di Natale" dico appoggiando la mia fronte alla sua.
"Sarà fantastico" risponde prima di alzarsi rapidamente e avviarsi verso le sbarre che sono appena state aperte per  permetterci di andare a pranzo.

"Augurii" urlo ridendo appena sorpasso la soglia della stanza adibita al pranzo.
Spero che ci sia del cibo migliore oggi, è Natale, almeno questo ce lo devono.
"Tutto questo entusiasmo mi dà alla nausea" afferma la felina, roteando gli occhi.
"Quasi quasi preferivo la psicologa" conclude infilzando con la forchetta un pezzo di pasta per mangiarlo.
"Anche tu mi sei mancata amore mio" rispondo schioccando un bacio all'aria mentre mi siedo in uno dei posti liberi e poso il vassoio sul tavolo.
"L'avete saputo?" chiedo interrogativa ai detenuti seduti intorno al tavolo.
Potrei definirli quasi miei amici, esclusa Cat. Ma se non ci fosse sarebbe tutto più noioso, quindi forse anche lei.
"Se parli di Melanie, si" risponde il sicario.
"Non è una cosa così sconvolgente" interviene la gatta alzando velocemente gli occhi su Deadshot.
"Prova che non siamo stati noi, non possono accusarci per un suicidio" affermo mentre mastico.
"Si ma possono trovare altre mille ragioni per tenerci rinchiusi qui" risponde Ivy mentre fissa il suo piatto.
"Su con la vita! Ragazzi, non siete mai evasi da una prigione o manicomio che sia?" chiedo retorica, sicura del fatto che tutti noi almeno una volta abbiamo approfittato della scarsa sorveglianza per andarcene.
"Certo, per chi mi hai presa, una dilettante?" risponde offesa Cat, mentre appoggia con un tonfo la forchetta sul vassoio.
"Micetta, tieni a freno i nervi, o la prossima volta quella forchetta non finirà su un semplice vassoio" interviene J riprendendola come farebbe un padre con la figlia troppo viziata.
È così bello quando mi difende.
"Tutti insieme usciremo da qui" esclamo entusiasmata appoggiando le mani sul tavolo.
"E poi ci beviamo qualcosa" continua Deadshot appoggiando la mia idea.
"Io vorrei mangiare cose che possano essere definite cibo" interviene Ivy mentre guarda disgustata la pasta che non ha nemmeno sfiorato.
"Procuratevi dei camici da infermieri, sono nella porta al centro del corridoio. Sono sicura che abbiate almeno dei coltelli o cose del genere, quindi prendeteli da dove li avete nascosti" esplico loro mentre mi guardano attenti.
"A mezzanotte davanti alla porta oltre la quale ci sono i camici, già pronti" conclude Mister J alzandosi dalla sedia in plastica seguito da tutti noi.
"Puntuali" aggiunge prima di svoltare a sinistra con me appena usciti dalla stanza, mentre il resto di loro va a destra verso le proprie celle.
Perché ci abbiano isolati così lo sanno soltanto gli ideatori di questo posto.
Mh, forse perché siamo i più pericolosi dell'edificio...

Harley&Joker (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora