♡Capitolo 6

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Questo sarà l'ultimo capitolo con la nostra Harleen *sigh*.... Forse sarà l'ultimo capitolo con lei... Non si sa mai, è imprevedibile MUAHAHAHAH🦄❤️
Buona lettura!
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Credo di essere al limite. Sono passate ormai cinque settimane da quando Harley si è rintanata nel mio subconscio.
Cinque settimane di continui scontri con J, i quali non fanno altro che accrescere il mio interesse verso di lui.
Per quanto lo riguarda, non so cosa provi per me, non so se questa attrazione sia cresciuta o meno, non so niente. Non ne ho la più pallida idea. E questa cosa mi dà ancora più fastidio.
"Oggi usciamo, preparati" dice J ridendo dal divano, interrompendo il flusso di pensieri che si era creato nella mia mente.
"Oh, e dove si va?" gli chiedo sorridendo, mentre mi alzo e mi avvicino a lui.
"In un bel posto" afferma sorridendo a sua volta e guardandomi.
Non so quanto possa essere bello il luogo in cui andremo, ormai non so più cos'aspettarmi da lui.
"Se non mi dici dov'è, non ci vengo" affermo chinandomi all'altezza del suo viso.
"Vorrà dire che ti ci porterò di peso" risponde lui, facendo sfiorare le nostre labbra.
Io sorrido, per poi allontanarmi di scatto.
"Vado a prepararmi" dico prima di sparire dentro la camera da letto.

"J rallenta" gli impongo tenendomi stretta al sedile, rimanendo con lo sguardo fisso sulla strada.
A differenza di Harley, la velocità è una delle cose che mi fanno più paura.
Vedere tutto così veloce, non riuscire ad identificare gli oggetti, mi dà sui nervi e mi spaventa allo stesso tempo.
"Perché?" mi domanda divertito lui, spostando lo sguardo verso di me.
"Guarda la strada e taci!" gli urlo praticamente in preda al panico.
"Come siamo irascibili... La velocità ti spaventa?" mi chiede ridendo, mentre gira la testa davanti a se.
"Si, la velocità mi spaventa. La velocità mi spaventa a morte" affermo io con voce tremante, mentre fisso ancora la strada.
Lui ghigna, per poi inchiodare di colpo.
In quell'attimo mi tengo più stretta che posso al sedile, per cercare di non volare fuori dalla vettura.
"Ma sei completamente impazzito?!" gli domando praticamente urlando irritata.
"Potevo morire" aggiungo guardandolo arrabbiata e incrociando le braccia al petto.
"Siamo arrivati" risponde lui sorridendo tranquillamente e uscendo dall'auto.
Scendo anche io e lo seguo.
Riconosco immediatamente l'edificio antico che si trivia dietro al cancello davanti a noi, in cui torreggia la scritta "Arkham Asylum".
"Perché siamo qui?" gli chiedo ansiosa.
C'è qualcosa che non va. Perché mai dovremmo tornare in questo manicomio?
"Io lì non ci entro" affermo arrestandomi di colpo.
Quel luogo mi ricorda troppe cose, troppe illusioni e spiacevoli avvenimenti.
"Non vorrai dirmi che hai paura" dice J sorridendo per sfidarmi, girandosi verso di me.
"Non ho paura" dico sicura di me, riprendendo a camminare per seguirlo.
Varchiamo la soglia della porta dell'immenso edificio, ed immediatamente delle guardie si uniscono alla nostra camminata per i corridoi freddi e bui.
Probabilmente J aveva detto ai suoi scagnozzi che saremmo venuti e loro avevano provveduto a togliere di mezzo gran parte delle guardie.
Improvvisamente si sentono degli spari provenienti dagli scagnozzi di J e uno di loro mi prende i polsi bloccandomi e portandomi in una delle stanze in cui ci stiamo dirigendo.
Cerco di divincolarmi, ma senza alcun risultato. Sapevo che c'era qualcosa sotto.
Uno di loro apre la porta con un calcio ed entra scortando J, seguito dallo scimmione che mi tiene fermi i polsi.
Un lampo di genio si fa spazio nella mia mente alla vista di quel macchinario: vuole far tornare Harley.
Come ho fatto ad esser stata così ingenua da non accorgermene.
L'uomo che fin'ora mi teneva stretti i polsi mi sbatte sul lettino che si trova in mezzo alla stanza, bloccandomi con delle cinghie mentre io imperterrita cerco di divincolarmi.
Non voglio tornare nel subconscio, non voglio ritornare un'ombra senza possibilità di scelta dentro Harley.
Dopo alcuni minuti in cui J parlava con gli scagnozzi, si avvicina a me con gli elettrodi pronti a scaricare la quantità di elettricità sufficiente a far tornare la pazza.
"Cosa fai? Vuoi uccidermi, Mister J?" gli chiedo guardandolo dal lettino.
So che non mi ucciderà, ma questi saranno gli ultimi attimi in cui potrò dirgli qualcosa.
"Cosa?" dice portandosi gli indici all'altezza delle tempie e girandoli su se stessi.
"Oh, no, non t'uccido mica... Voglio solo farti male. Molto... Molto... Male" aggiunge sorridendo e riprendendo in mano gli elettrodi.
"Ne sei sicuro? So resistere" affermo sorridendo, per sfidarlo un'ultima volta.
Lui prende una cinghia e tirandola me la mette in bocca, per poi ghignare e mettere a contatto il metallo gelido con le mie tempie.
Una forte scarica mi attraversa il corpo, partendo dal cervello, ed immagini di Harley si fanno spazio nella mia mente.
Lei sta tornando, e non posso fare nulla per fermarla.
Lancio un'ultima occhiata a J, per poi chiudere gli occhi e lasciare che Harley e i suoi ricordi possano riaffiorare.
Dopo alcuni secondi J si ferma, guardandomi sorridendo.
"Puddin!" urlo felice, sorridendogli.
Lui mi slega velocemente, preso dall'entusiasmo.
Non mi dà nemmeno il tempo di sollevarmi e di mettermi seduta che comincia a baciarmi, mentre gli metto le mani dietro la nuca.
Sono così felice, così piena ora.
È come se tutto il vuoto che provavo stando a guardare Harleen e J fosse stato riempito in un'unica volta.
Mentre ci baciamo mi alza lentamente, facendomi scendere dal lettino.
"La psicologa era così poco esilarante" afferma sorridendo sulle mie labbra.
Vaffanculo
"Hai fatto tutto questo per me?" gli chiedo sorridendo a mia volta.
Dopotutto, aveva sopportato per praticamente un mese e mezzo Harleen e aveva organizzato tutto questo soltanto per riportarmi qui.
Ero passata in pochi secondi dall'inferno al paradiso, con un suo singolo gesto.
"Lo sai che farei di tutto per te" risponde accennando un sorriso.
"Ora si" affermo, prima di lasciargli un ultimo bacio a stampo e allontanarmi per andarcene.
"Tieni" mi dice lanciandomi una pistola che ha preso da uno degli scagnozzi.
La afferro saldamente, pronta per sparare a chiunque mi si pari davanti, eccetto J ovviamente.
"Pronta?" mi domanda ridendo, mettendosi sulla soglia della porta e aspettando la mia risposta.
"Certamente" affermo io, accennando una risatina.
Mi è mancato così tanto.

🦄SPAZIO UNICORNOSO ME🦄
Ed ecco il capitolo ahah...✨✨Scusate la suspense ma 1. Non sapevo bene come scriverlo e spero sia uscito bene❤️
2. Ieri sera ero stanca e oggi pomeriggio stranamente ho ritrovato quel minimo di vita sociale che possiedo🦄
Fatemi sapere nei commenti se il capitolo vi piaccie, CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTOO🦄🦄❤️

Harley&Joker (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora