Capitolo 8

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Taylor's P.O.V.

John Barrymore una volta disse la felicità a volte scivola da una porta che non sapevi aver lasciato aperta

Mi sentivo di nuovo come una ragazzina. Io e Antonio passammo il resto della giornata insieme. Andammo a vedere un film, poi camminammo per il parco. Andammo a cena, dopo camminammo verso la macchina. Era buio, eccezion fatta per i lampioni non c'era nessuno in giro

"Grazie per la cena Antonio. E per la bella giornata. Non ne passavo una così da tanto"

Lui annuì "Nessun problema, è stato bello anche per me"

Mi girai a guardarlo e stupidamente inciampai in un sasso ed invece di cadere all'indietro caddi in avanti. Sentì un paio di braccia forti agganciarsi alla mia vita e portarmi su. Ridacchiai nervosamente "Mi dispiace, io ..." lo guardai e mi spensi. Non avevo realizzato quanto vicine fossero le nostre facce, solo qualche pollice. Respiravamo la stessa aria. I suoi occhi nei miei. Con una mano continuò a tenere la mia vita, alzò l'altro braccio e con la sua mano mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Il mondo, tutto sembrava improvvisamente come se fosse in slow motion. Secondo dopo secondo ci stavamo avvicinando sempre di più l'uno all'altro. Le nostre fronti si toccarono lievemente e le nostre labbra finalmente si incontrarono. Sentivo come se tutto si fosse elettrizzato, tutto quello che volevo fare era continuare a baciarlo ma sapevo di non poterlo fare. Misi tutta me stessa per scansarlo e finalmente lo feci

"Io uh, mi dispiace" dissi guardando in basso e andando via. Feci l'unica cosa che mi venne in mente: correre via. Lo sentì urlare il mio nome ma continuai a correre. Okay, beh, in realtà non corsi ... era più come una camminata veloce. Una volta a casa mi diressi dritta in camera e camminai in tondo, non potevo fermarmi. Il bacio continuava a ripetersi nella mia mente. Continuai a ripeterlo ancora e ancora

Il giorno dopo

Andai a lavoro il giorno dopo a testa bassa. Volevo parlare con Antonio di quello che era successo ma non sapevo come fare. Cioè, ero quella che si era staccata dal bacio ed era scappata via. Attraversai le porte e mi diressi verso il cancello per il piano di sopra

"Hey raggio di sole"

Mi fermai e guardai Platt che mi stava guardando "Io?"

"No il tipo dietro di te, si tu. Vieni qui" disse alzando gli occhi al cielo

Mi avvicinai alla scrivania "Che succede?" dissi mettendo le mani sulla scrivania

"È arrivata questa lettera per Erin Lindsay, vai su e dagliela" mi disse mettendo una busta sulla scrivania

"Uh, okay. E perché non può portargliela lei?" chiesi prendendola

Se avrebbe potuto il suo sguardo mi avrebbe incenerito "Saresti andata di sopra comunque"

Ridacchiai lievemente "Sa, non la ucciderebbe fare un po' di esercizio" mi allontanai dal bancone e scrollai le spalle con le mani in aria. Attraversai la porta e raggiunsi il piano di sopra. So si incontrare Antonio oggi quindi devo parlargli. Dopo essere arrivata posai la busta sulla scrivania di Erin e andai alla mia per sedermi sulla sedia. La scrivania di Mouse e la mia erano messe insieme, rendeva le cose più semplici

"Hey, posso parlarti?"

Alzai lo sguardo per vedere Jay in piedi oltre la scrivania. Sospirai e mi alzai seguendolo. Poco dopo vidi Antonio in cima alle scale. Abbassai la testa e seguì Jay nella stanza

"Ascolta Taylor, sarò il primo a dirlo ... mi dispiace" disse girandosi verso di me

"Sei in ritardo di un paio di giorni, ma va bene ... risparmia il fiato" dissi girandomi ed andando via

"Aspetta" disse "Ascoltami soltanto" mi fermai e mi voltai verso di lui "Mi dispiace" disse di nuovo

Incrociai le braccia al petto "Perché non me l'hai detto?"

"Stavo per farlo, ma poi mi hai messo all'angolo"

"Si, mi dispiace di aver spiato nella tua scrivania. Non avrei dovuto farlo, ma volevo sapere"

Lui annuì "Si, senti ci siamo scusati entrambi"

"Di che ti vergogni? Di me? È per questo che hai tenuto la mia intera vita chiusa in un cassetto?"

Mi derise "Diamine no, non mi vergogno. Ero solo spaventato, so che hai attraversato dei momenti difficili. Non sapevo come avresti reagito se avessi scoperto di avere due fratelli di cui non hai mai saputo niente"

Annuì trovandomi d'accordo "Vero, cioè immagino avrei reagito male"

"Si una cosa del genere" inclinò la testa

"Sta zitto" dissi allungando il braccio per dargli una gomitata

"Hey ascolta, sono felice tu sia mia sorella. E sono felice che la famiglia si sia riunita dopo così tanti anni" mi abbracciò "Mai più segreti"

Velocemente pensai ad Antonio "Già"

"Cosa ne pensi di venire a cena stasera ... Will, tu e io?" mi chiese dopo essersi staccato

Lo guardai "Prometto di non litigare"

"Okay, va bene" sorrisi ed andammo dagli altri. Mi sedetti sulla mia sedia notando Erin camminare verso la sua "Hey Erin, quella lettera è arrivata per te"

Lei la prese e mi guardò "Grazie"

"Va bene, Shawn Cameron. Ricercato per doppio omicidio, rapina e aggressione aggravata" disse Voight uscendo dal suo ufficio con un fascicolo in una mano. Prese una foto e l'attaccò sulla lavagna. Iniziai a digitare sul mio computer

"Abbiamo bisogno di scoprire con chi è in contatto"

"Ho trovato una certa Elise Rodgers. L'ha chiamato almeno 50 volte nelle ultime 24 ore"

"Hai un indirizzo?" chiese Voight

Premetti un bottone sulla tastiera "Mandato tutto sul tuo telefono"

"Okay, andiamo" disse Voight ed iniziò a camminare. Tutti lo seguirono. Guardai Antonio andare, volevo avvicinarmi ma non era un buon momento

Più tardi andai a cena nell'appartamento di Jay. Parlammo di cose diverse, li stavo davvero conoscendo. Poi Hermann mi chiamò chiedendo se potevo andare ad aiutarlo. Non lavoravo al Molly, ma di tanto in tanto li aiutavo. Dopo cena andammo al Molly e ci separammo dopo essere entrati. Andai dietro il bancone e iniziai a servire dei drink a tutti. Andai da Gabby e Shay che si stavano godendo dei piccoli drink dall'altro lato

"Bisogno di una ricarica?" chiesi

Shay scosse la testa mentre Gabby annuì. Tirai fuori quello che stava bevendo e glielo servì. Mentre lo stavo facendo alzai lo sguardo e vidi Antonio bere con Voight. Sorrisi e misi via il bicchiere

"Woah, cos'è quel sorriso?" mi chiese Gabby guardandomi

La guardai ridendo "Non so di cosa tu stia parlando" arrossì sulle guance

"Oh guarda quelle guance rosse. Taylor Marie chi è il ragazzo?" esclamò Shay

"Io davvero non so di cosa state parlando ragazze" presi uno straccio ed iniziai a pulire il bancone

"Andiamo Tay, puoi dircelo" disse Gabby

Sospirai e fermai le pulizie per guardarle "Non lo so"

"Abbiamo lavorato insieme per anni, diccelo" disse Shay

Presi un respiro profondo "Beh, qualcuno che ho baciato ieri"

Sapevano che io e Kelly eravamo solo amici ora. Le loro bocche si spalancarono "Chi?!"

Non potevo farlo. Cioè, Gabby è sua sorella ma sapevo non avrebbero sorvolato sulla questione. Forse avrei potuto mentire, no non potevo "Taylor, chi?" mi chiese Gabby

Stinsi lo straccio prima di parlare "Antonio ..." mi preparai per tutto quello che poteva succedere. Chiusi gli occhi ma li riaprì per vedere entrambe le loro mascelle cadere a terra

Shay si coprì la faccia e rise eccitata "Oh mio dio!"

"Hai baciato mio fratello?!" esclamò Gabby


Holding On [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora