Taylor's P.O.V.
Jessica Bennet una volta disse che ogni storia ha una fine, ma nella vita ogni fine è un nuovo inizio. Ed aveva ragione, il mio lavoro come vigile del fuoco era finito ... ma questo nuovo lavoro all'Intelligence è un nuovo inizio
Ero seduta ad un tavolo al Molly dondolando la gamba lievemente. Ho imparato ad isolarmi dal rumore degli altri
"Non dovresti tenere la gamba alzata?"
Guardai in su per vedere Kelly sedersi sulla sedia vicino a me "L'ho fatto più o meno per tutta la giornata"
"Quindi, come va a lavoro?" mi chiese prendendo un sorso di birra
"Bene. Cioè, è difficile stare dietro una scrivania tutto il giorno piuttosto che avere una chiamata ed essere sul campo"
"Ah starai bene"
Annuì "Si, lo so"
Lui mise le mani sul tavolo e prese le mie "Sai, non è lo stesso alla caserma. Posso vedere la tua depressione"
Guardai le nostre mani per poi tornare a guardare lui "Beh si un po', è un bel gran cambiamento passare dal combattere le fiamme tutto il tempo ad essere dietro una scrivania tutto il giorno"
Lui ridacchiò "Fidati, starai bene"
Gli sorrisi. Lui ha un sorriso così contagioso. Era come se stesse sciogliendo il mio cuore
"Che succede con lui?"
Mi girai per vedere nella direzione in cui Kelly stava guardando. Era Jay, ci stava fissando. Mi rigirai verso Kelly "Non lo so"
Lui prese la sua birra e prese un sorso mentre teneva ancora la mia mano "Non pensi sia strano che abbiate lo stesso cognome? E se siete fratelli?"
Lo derisi "Come se? Kelly sai che non ho fratelli. In più solo perché abbiamo lo stesso cognome non significa niente. Molte persone hanno lo stesso cognome"
"Beh, si ma non puoi mai saperlo"
Mi girai a guardare Jay, ma mi rigirai "Non ci somigliamo nemmeno comunque. Vado a dare una mano dietro il bancone. In più la mia gamba ha bisogno di terapia" strinsi la sua mano e gli sorrisi prima di alzarmi dalla sedia
Andai dietro il bancone e servì un po' di drink ad un paio di persone "Serve una ricarica?" chiesi
Antonio annuì. Versai un altro drink "Allora, come sei venuta a lavoro stamattina?"
"Taxi. Visto che non posso guidare al momento"
Prese il bicchiere per avere un drink "Posso portarti io a lavoro se vuoi"
Scossi la testa "Grazie, ma non posso chiederti questo"
"Non è un problema"
Lo guardai "Okay, grazie Antonio" girai la testa e vidi Jay seduto al bancone. E mi stava guardando di nuovo, perché non è spaventoso o altro
Il giorno dopo
Dopo essermi preparata aspettai solo pochi minuti prima che Antonio si presentasse. Uscì ed entrai nella sua macchina al lato del passeggero, poi partì
"Allora, non voglio che questo sembri spaventoso o altro ma vorrei tipo conoscere la persona a cui sto dando un passaggio a lavoro"
Risi "Beh, sai il mio nome. Ero un vigile del fuoco alla 51 fino al mio incidente. Questo è il motivo del mio lavoro all'Intelligence. Quando ero più giovane ero come un'esperta di computer e mi è stato utile oggi"
Lui annuì "Hai una bellissima casa, piuttosto grande per te che ci vivi da sola"
Scrollai le spalle leggermente "Non è tanto grande, in più è un buon posto per andar via dalla mia famiglia affidataria"
Mi guardò "Hai vissuto in una casa famiglia?"
Annuì "Tutta la vita. Sebbene i miei genitori affidatari non siano i genitori dell'anno"
"Hai qualche fratello?"
Scossi la testa "Avevano dei figli, ma non li ho mai visti come fratelli"
"Sembra tu abbia vissuto momenti difficili" commentò "Come hai fatto a farcela?"
"Il ragazzo della porta accanto. Kelly Severide è stato il mio vicino e siamo cresciuti insieme. Lui in realtà è quello che mi ha convinta a diventare un vigile del fuoco"
Antonio annuì "E riguardo i tuoi veri genitori?"
"Beh, mio padre affidatario mi diede il numero del mio vero padre, ma non l'ho mai chiamato. Mia madre è morta un po' di tempo fa ed io ero figlia unica"
"Quindi tuo padre affidatario conosceva i tuoi veri genitori?"
"Si" dissi mentre arrivammo al distretto. Lui parcheggiò e spense il motore della macchina. Rapidamente corse verso il mio lato ed aprì la portiera. Entrammo nel distretto ed iniziammo a camminare verso il piano di sopra
Jay's P.O.V.
Mi sedetti alla mia scrivania guardando i file del caso iniziato ieri. Ero l'unico di sopra tranne per Erin e Voight che erano nell'ufficio di Voight con la porta chiusa. Presi una chiave ed aprì un cassetto che avevo. Presi un fascicolo e lo misi sulla mia scrivania. Lo aprì e guardai la foto ed il nome. Taylor Marie Halstead. Non potevo ancora crederci. Cioè, lei è realmente mia sorella. Premetti le mie labbra insieme e sollevai la testa quando sentì voci e passi provenire dalle scale. Velocemente chiusi il fascicolo e lo rimisi nel cassetto. Una volta chiuso rimisi la chiave in tasca, ma in quel momento vidi Antonio e Taylor camminare in cima alle scale. Mi alzai mentre prendevo il telefono ed andai nell'altra stanza. Chiusi la porta dietro di me e composi il numero di Will, poi portai il telefono all'orecchio
"Pronto?"
"Hey, sono Jay. Sei impegnato?" chiesi
"Non proprio, che succede?"
"È lei. Cioè, non ne ero sicuro ma lo sono da quando è venuta a lavorare qui ieri. È davvero lei" mi guardai in giro per essere sicuro che nessuno fosse intorno
"Lei hai già parlato?" chiese
Scossi la testa "No"
"Pensi lo sappia?"
"No, è stata in casa famiglia per tutta la vita Will. Non penso sappia qualcosa su di noi"
Lo sentì sospirare "Cosa facciamo Jay?"
La porta si aprì e comparve Erin "Hey, sono arrivati tutti. Dobbiamo iniziare col caso"
Annuì. Lei si girò e lasciò la stanza con la porta aperta "Devo andare Will. Ti terrò aggiornato" attaccai velocemente e tornai dagli altri
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Holding On [Traduzione Italiana]
FanfictionTaylor Marie Halstead è un vigile del fuoco. Lei ama esserlo: le sfide, le sensazioni che prova quando salva persone da un edificio in fiamme o in un incidente. La sola cosa che le fa paura è andare a lavoro e non fare più ritorno a casa. Lei ama la...