Eleanor Roosevelt una volta disse "Fa' ogni giorno una cosa che ti spaventa"
Taylor's P.O.V.
"Si, l'ho capito" quasi urlai verso il suo ufficio
Mi sedetti alla piccola scrivania che avevano e sospirai. È passato mezza giornata e tutto quello che ho fatto è stato correre in giro facendo questo è quello per loro, beh per tutti in realtà. Iniziai a battere i tasti sul computer quando sentì una voce dietro di me
"Allora, come sei arrivata a lavoro questa mattina?"
Mi fermai dal battere i tasti e ridacchiai lievemente tra me stessa. Lentamente mi girai "Taxi. Visto che non ho una macchina al momento"
Lui ridacchiò e sorrise lievemente "Speravo di poterti parlare per un paio di minuti"
Mi guardai intorno e, grazie a dio, non molta gente ci stava guardando, beh ... non la gente importante "Si, certo" dissi guardandolo. Lo sorpassai ed iniziai a camminare verso la stanza del caffè. Sorrisi a me stessa. La cosa che mi aveva detto era la stessa detta al nostro primo incontro. Entrai e fortunatamente non c'era nessuno all'interno. Lui entrò dopo di me e mi girai
"Allora, come va il tuo primo giorno di lavoro?"
Intrecciai le mani di fronte ame "Bene, è diverso qui"
"Già. È un bel posto"
Mi diressi verso la finestra e mi affacciai. Ero al terzo piano di una struttura formata da sei "Allora, cosa ci fai qui Antonio?"
"Perché non mi hai detto che ti trasferivi qui?"
Mi girai verso di lui ma restando accanto alla finestra "Non ne vedevo motivo. In più non stiamo più insieme" dissi con una piccola scrollata di spalle
Antonio sospirò "Lo so. Ma siamo ancora amici. E gli amici si dicono dove stanno andando. Specialmente se si trasferiscono fuori dallo stato"
Dio odiavo quella parola tra di noi: amici. Guardai in basso per un secondo "Lo so, mi dispiace"
Lui lentamente annuì e fece un paio di passi verso di me "Taylor, senti. Non avrei mai pensato che potessi essere una fuggitiva. Perché non avrei mai creduto che potessi essere capace di ciò. Ma capisco perché tu non me l'abbia detto, perché è stata espugnata. Cioè non esiste più. Nessuno può trovarla" si era avvicinato a me mentre parlava
Okay, che sta succedendo? Pensai
"Ero solo sconvolto al momento. Non pensavo a niente. Ma grazie a tuo fratello adesso tutto ha un senso per me"
Jay è sempre coinvolto nella mia vita amorosa, pensai "Già" dissi lievemente
"Mi dispiace, per tutto quello che è successo. Specialmente per tutto quello che ho detto e non avrei dovuto dire"
"Come cosa?"
Finalmente arrivò di fronte a me e mise la sua mano sulla mia. Quel gesto mandò dei brividi lungo la mia schiena
"Come dire che non poteva funzionare. Mi sbagliavo"
Ci guardammo a vicenda ed io non potei togliere gli occhi da lui. Potevo leggerlo nei suoi occhi che era dispiaciuto
Afferrò la mia vita ed io avvolsi le mie braccia intorno al suo collo . Tutto quello che successe dopo furono fuochi d'artificio. Le nostre labbra si toccarono ed un'altra volta il mio intero mondo fu completo. Ci staccammo e solo le nostre fronti, ora, si toccavano
"Quindi ti piace proprio stare qui huh" disse
Io ridacchiai lievemente. Entrambi ci staccammo e le nostre mani si strinsero "Beh, è bello qui ma sto tutto il giorno a sbrigare commissioni per della gente. Pensavo di fare già il mio lavoro ed invece no"
"Beh, se non ti piace stare qui puoi sempre tornare a Chicago"
Sorrisi "L'ho già fatto. In più mi mancano la mia famiglia ed i miei amici"
Lui sorrise "Bene. Quindi andiamo via oggi?"
Ridacchiai "Potremmo. Cioè, mi piace la Carolina del Nord e" enfatizzai la e "Forse potremmo passare un altro giorno qui"
"Qualunque cosa tu voglia tesoro" mi avvicinò a lui e mi baciò
La porta si aprì e qualcuno entrò. Ci staccammo velocemente. Le cose velocemente si fecero imbarazzanti quando il collaboratore andò verso la macchina del caffè. Ci sorrise lievemente e fece i suoi comodi. Si schiarì la gola. Io ed Antonio iniziammo ad andare via. Lentamente iniziai a ridere mentre lasciavamo la stanza
Due Giorni Dopo
Salimmo gli ultimi gradini
"È tornata" Jay si alzò dalla sua scrivania con le braccia accanto a lui
"Hey, eccola!" esclamò Adam
Io risi mentre rimanevo in piedi sulle scale "Okay, lasciate i commenti per quando non sarò qui. Abbastanza sicura siano tutti negativi"
Jay venne accanto a me mentre mise il suo braccio attorno a me "Cattivi commenti? Andiamo sorella, ci conosci"
Ridacchiai "Già, e ho paura per me stessa" inizia a dirigermi verso la mia scrivania
"Okay, questo fa male" disse Adam mentre si sedeva sulla sua sedia
"Allora, qualche caso?" chiesi
"Ne abbiamo avuto uno prima ma l'abbiamo appena chiuso" disse Jay
Tutti arrivarono alle loro scrivanie e si sedettero
"Bentornata"
Alzai lo sguardo vedendo Voight in piedi di fronte il suo ufficio
Io annuì "Grazie sergente"
"Va bene. Abbiamo una scena del crimine da raggiungere. Taylor, tu vieni con noi" disse Voight mentre lui scendeva le scale
Mi girai verso Mouse che era seduto alla scrivania accanto a me e lui scrollò le spalle. Io feci lo stesso e semplicemente seguì il resto della squadra. Una volta arrivati a quella casa, camminammo all'interno. L'intera sala da pranzo era stata circondata dal nastro. Voight andò via per parlare con l'uomo che aveva trovato il tutto
"Hey, perché Voight mi ha portato con voi?" sussurrai a Jay
Lui mi guardò e sorrise "Beh, potrei aver accennato a Voight di quanto tu voglia diventare una detective"
Aprì la bocca "Gliel'hai detto?!"
Lui mi sorrise di nuovo ed andò via. Io guardai Jay e sorrisi segretamente. Aveva ragione, gli avevo detto qualche tempo fa cosa volevo. Ci spostammo per la casa investigando. Era una famiglia, i genitori e i loro due bambini. Erano stati tutti ammazzati
Io e Jay entrammo nella stanza che i bambini condividevano. Mi guardai intorno lentamente. Il sangue era dappertutto schizzato sulle pareti. Mi inginocchiai verso la piccola ed esaminai il suo orecchio. Guardai da più vicino vedendo qualcosa di interessante sul suo lobo. Mi alzai ed andai dal fratello. Aveva la stessa identica cosa
"Hey Jay"
"Si?" mi chiese mentre camminava per la stanza
"Guarda qui" dissi mentre mi trovavo accanto al letto del piccolino
Lui venne verso di me. Io puntai al lobo dell'orecchio del ragazzo. Jay si inginocchiò e diede uno sguardo "Tatuaggio. Strano"
"La piccola ha la stessa cosa nello stesso posto. Non penso sia una coincidenza"
Jay mi guardò "Perché no?"
"Perché l'ho visto prima. Non è stata una rapina" guardai Jay "È un omicidio"
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Holding On [Traduzione Italiana]
FanfictionTaylor Marie Halstead è un vigile del fuoco. Lei ama esserlo: le sfide, le sensazioni che prova quando salva persone da un edificio in fiamme o in un incidente. La sola cosa che le fa paura è andare a lavoro e non fare più ritorno a casa. Lei ama la...