Capitolo 32

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Steve Martin una volta disse un giorno senza sole è, come sai, notte

Taylor's P.O.V.

Continuavo a tremare ma, non so come, mi calmai

"Sei sicura di star bene?"

Io annuì e tirai su col naso lievemente "Si, ha tolto la luce" decisi di dire

Lui si guardò intorno "Si, ma io sono più intelligente. Ho un generatore di riserva"

Ridacchiai lievemente "Andiamo" disse. Lo seguì mentre accendeva il generatore, dopodiché tornammo in cucina mentre lui continuava ad insistere per cucinarmi qualcosa "Antonio, davvero, sto bene" dissi sedendomi sul divano

Lui sospirò e si sedette vicino a me "Mi dispiace, non avrei dovuto addormentarmi" alzò il gomito sul divano con la mano penzolante verso il basso

Scossi la testa "Nemmeno io. Non è colpa tua, ma sua"

"Già, ma si suppone che io debba proteggerti" disse prendendosi a calci in senso figurato

Afferrai la sua mano per confortarlo "Lo stai facendo" ci fu un secondo di silenzio, mi sentivo come se fossi vicina a lui come non lo ero mai stata "Dov'è andato?"

Notai Antonio fissare le nostre mani e, con mia sorpresa, non si ritrasse "Ha attraversato al strada, la squadra non sapeva nemmeno che fosse qui"

"Gli sei corso dietro?" chiesi

"Si, ma era improbabile che si facesse prendere. È intelligente"

"Ma ci hai provato. Questo è quello che conta per me" lui alzò lo sguardo verso di me e cercai di sorridere come meglio potei

Finalmente mi guardò e ci incantammo a guardarci l'un l'altro. Saltai di almeno di un metro quando sentì un rumore provenire da fuori

Anche Antonio saltò, ma non come me "Stai qui" mi ordinò mentre silenziosamente, ma rapidamente, si alzò per andare ad investigare

Lo guardai mentre lui guardava fuori dalla finestra. Si girò e ritornò da me "Il vicino di fronte è appena tornato a casa"

Io annuì e presi un respiro profondo "Giusto"

Si sedette vicino a me di nuovo e, questa volta, mise il suo braccio intorno a me "Dormi un po'"

"E tu?" chiesi

"Io sto bene. Tu riposati" mi spinse più vicina a lui per conforto

Io presi un respiro profondo e chiusi gli occhi. Non ci volle molto prima di addormentarmi

Il mattino dopo mi svegliai, ma non mi trovai sul divano. Ero nella stanza degli ospiti. Scesi dal letto e mi rinfrescai nel bagno. Dopo aver sceso le scale, sentì odore di caffeina. Notai Antonio bere caffè in cucina

"Buongiorno. Come hai dormito?"

"Bene considerando che un pazzo psicopatico ha tentato di uccidermi" mi aspettavo che Antonio ridesse o, almeno facesse qualcosa, ma mi fece solo una faccia seria

"Vuoi del caffè?"

Sospirai "Per favore" ero in piedi al bancone della cucina. Stavo per dire come lo volessi, ma lui lo sapeva già perché mi stava già preparando il caffè così come lo desideravo

Lo mise di fronte a me "Grazie" sorrisi lievemente

"Nessun problema"

Ci furono dei rapidi colpi alla porta e non si fermavano. Il mio cuore iniziò a battere velocemente e guardai Antonio. Lui alzò la mano dicendomi di restare lì mentre lui andava alla porta. Tirò fuori la pistola che aveva legata al suo fianco. Tenne la pistola bassa mentre raggiungeva il rapido bussare alla porta

Holding On [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora