Capitolo 26

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Taylor's P.O.V.

Oscar Wilde una volta disse sii te stesso; tutto gli altri sono già stati presi

Il silenzio riempì l'aria per un minuto. Potevo sentire i grilli gracchiare là fuori. Morsi il mio labbro inferiore "Senti Antonio, posso spiegarti"

"Meglio che sia una buona spiegazione allora"

"Tutto è stato cancellato, non avresti mai dovuto vederlo" cercai di girarci intorno

"Dannazione Taylor dimmelo e basta" disse in tono frustrato

C'era un qualcosa di spaventato nella sua voce ma era quasi comprensibile. Sospirai e misi giù i fogli "Anni fa a New York, io e un mio amico stavamo camminando per Manhattan quando vedemmo una rapina in corso. Pensammo 'Perché non proviamo a fermarla?' lì dentro c'erano solo due ragazzi da quello che vedemmo. Era un piccolo negozio così silenziosamente ci avvicinammo e notammo avessero un ostaggio: il proprietario del negozio"

Presi una sedia della cucina con le mani "Eravamo stupidi, avremmo dovuto chiamare la polizia ma non lo facemmo. I due rapinatori avevano delle pistole che mostrarono. Dopo tante minacce una cosa tira l'altra e spararono al ragazzo. E non so come, hanno fatto in modo da far sembrare noi i colpevoli, erano dei geni. Non c'era modo di provarlo quindi scappammo" spiegai "Infine diventammo fuggitivi e tutti si è fatto molto più grande. Siamo ricercati per omicidio, io sono ricercata per omicidio visto che le mie impronte sono state trovate"

Antonio fu silenzioso per un paio di minuti e i grilli ritornarono

"Quando me lo avresti detto?"

Accidenti, speravo davvero non me lo avrebbe chiesto "Tu non avresti mai dovuto saperlo, te l'ho detto è stato cancellato"

"Quindi non me lo avresti nemmeno accennato?"

Strinsi la sedia con le mani "Antonio ..."

Lui mi derise e scosse la testa "Non posso crederci, prima mi hai mentito sul fatto di andare a trovare Derek e ora su questo"

"Antonio mi dispiace è solo-"

"Forse semplicemente non siamo destinati a durare"

Tolsi le mani dalla sedia e mi rimisi in piedi incredula. L'ha detto davvero? "Antonio, parliamone"

"Non c'è niente di cui parlare, va via per favore" parlò un po' a bassa voce mentre andava via

Mi sentì come se mi avessero colpito ripetutamente nello stomaco. Rimasi congelata per un paio di minuti mentre i grilli ritornarono. Infine mi girai ed andai via. Dopo essere arrivata a casa mi sedetti sul divano e stetti lì, sentendomi intorpidita. Il resto della notte non riuscì a dormire così la mattina dopo avevo delle borse sotto gli occhi. Mi lavai e tornai sul divano. Sentì la porta aprirsi e chiudersi, ma la ignorai

"Taylor?"

I miei occhi rimasero incollati al divano

"Hey, che succede? Stai bene?"

Notai Erin sedersi di fronte a me ma non la guardai "Ciao" dissi davvero vagamente

"Che succede?"

Finalmente la guardai e sbattei gli occhi un paio di volte

"Woah, sembri il diavolo"

"Grazie" mormorai

Erin ridacchiò leggermente, ma aggrottò le sopracciglia "Oh dannazione, domani è l'11 e me ne sono quasi dimenticata. 15 anni fa"

"Antonio mi ha lasciata ..." disse

Holding On [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora