Veronica Roth una volta disse la paura non ti abbatte, ti fa svegliare
Taylor's P.O.V.
Una settimana dopo
Le mie scarpe caddero pesantemente sul marciapiede mentre mi dirigevo alla porta principale del distretto. Il mio telefono suonò di nuovo e guardai l'ID. Feci scorrere il dito per rispondere e lo misi vicino l'orecchio
"Pronto?"
Nessuno parlò, ma potevo sentire respirare dall'altra linea
"Devi davvero smetterla di chiamarmi Mason. Sono seria, per favore finiscila" attaccai prima che lui potesse dire qualcosa, se l'avrebbe detta. Velocemente salì i gradini temendo fosse vicino. In quel momento ero circondata da ufficiali di polizia ed in qualche modo mi sentivo salva. Mi diressi di sopra, poi alla mia scrivania
Notai Mouse seduto alla sua scrivania "Hey, posso chiederti un favore?"
Lui mi guardò ed annuì "Certo"
"Puoi trovarmi tutto quello che riesci su un certo Mason Campbell?"
Lui si alzò "Certo, nessun problema"
Lo ringraziai mentre andava via. Nessuno sapeva niente ancora e pensai fosse arrivato il momento di dirlo a qualcuno. Mi sedetti alla mia scrivania ed abbassai la testa mentre ci appoggiavo sopra le mani. Chiusi gli occhi solo per un secondo finché non sentì una mano sulla mia spalla. Saltai in piedi per vedere Jay stare vicino a me
"Stai bene?" mi chiese con tono serio guardandomi interessato
Lo guardai volendo solo annuire con la testa, ma mi alzai "Ho bisogno di parlare con Voight ... e con te"
Invece di fare domande, lui semplicemente annuì ed entrambi andammo all'ufficio di Voight. L'unica persona lì era Olinsky, ma si stava facendo gli affari suoi alla sua scrivania. Bussai alla porta di Voight
"Si, entrate" disse con la sua voce roca
Aprì la porta, io e Jay entrammo e la richiusi dietro di me "Devo parlarti" dissi
Voight fece segno con la mano ai due posti di fronte la sua scrivania
"Preferisco rimanere in piedi" dissi
"Si, anch'io" disse Jay incrociando le braccia al petto e concentrandosi su di me
Presi un respiro profondo prima di parlare "Circa una settimana fa quando ci fu la bomba, aiutai a scavare e trovai una persona. Il giorno dopo venne al distretto e mi lasciò dei cioccolatini, come ringraziamento. Poi dopo, quella sera io e Jay andammo in un negozio lui ebbe una telefonata ed io continuai a camminare. Girai l'angolo del corridoio e guardai all'esterno, e lui era lì. Mason era in piedi lì sul marciapiede che mi guardava con uno strano ghigno inquietante. Mi ha mandato fuori di testa, ma non si è fermato lì. Per l'intera settimana ho ricevuto delle chiamate da lui, non mi lasciava in pace. Sento come se fosse dappertutto"
"Quante volte ti ha chiamata?" chiese Voight
"Ho perso il conto, ma tante volte durante la settimana"
Mi girai per guardare Jay e lui non era arrabbiato, ma qualcosa dentro di lui si era acceso
"Va bene, beh-" Voight iniziò a dire quando Mouse bussò alla porta
"Salve" disse Mouse aprendo la porta "Non volevo interrompervi, ma ho cercato il nome Mason Campbell" entrò
"Si, gli stavo giusto raccontando di lui" dissi
"Si, beh prima di tutto il suo nome non è Mason. Si chiama Hunter Johnson" prese una foto da una cartella e la mise sulla scrivania di Voight "Ha cambiato nome dopo essere arrivato dalla Carolina del Nord dove fu arrestato molte volte per possesso, stalking e tentato omicidio" prese un'altra foto: la sua foto segnaletica, era diverso
I miei occhi si spalancarono lievemente "È considerato armato e pericoloso, in più ho controllato il registro telefonico e non so se vuoi sentirlo, ma ti ha chiamato almeno 200 volte nell'ultima settimana" disse Mouse per finire
Il fiato mi mancò "Quindi questo Mason o Hunter mi sta davvero stalkerando" dissi
"Ti metteremo sotto custodia protettiva finché non avremo il ragazzo" disse Voight
Io sopirai "Si, grazie sergente" mi girai ed uscì fuori con Jay
L'intero giorno passò e ancora non l'avevano trovato. Verso la fine della giornata andai nell'ufficio di Voight
"Visto che non abbiamo ancora trovato il ragazzo andrai a stare da Antonio. È il mio miglior detective e si assicurerà che non ti venga fatto niente" disse
I miei occhi fissarono per poco il pavimento "Perché non posso stare semplicemente da Jay? Lui è mio fratello e si assicurerà che non mi accada niente"
Mi guardò severamente ed io alzai lo sguardo "Starai da Antonio, fine della discussione. Jay è al piano di sotto, ti darà un passaggio"
Io deglutì ed annuì "Va bene" dissi calmandomi. Mi girai e mi diressi al piano di sotto passando attraverso le scrivanie vuote. Incontrai Jay e salimmo in macchina
"Non capisco perché non possa stare a casa tua" dissi con un sospiro mentre lui accendeva il motore e partiva
"Beh io posso darti due motivi" disse girandosi a guardarmi per un secondo
Alzai il gomito e lo poggiai vicino al finestrino "Non capisco, cioè Antonio sa di questo stalker folle e tuttavia non mi ha parlato per tutto il giorno. Non ha detto nulla" misi la testa sulla mano che era ancora appoggiata al finestrino "Forse ha solo voltato pagina" mormorai
"C'è sono una cosa che so per certo. Antonio non ha voltato pagina. Starai bene, ti terrà al sicuro"
"Si, è difficile credere che non è lo stalker quello di cui ho paura?" dissi mentre fissavo dritta davanti a me
Poco dopo arrivammo alla casa di Antonio e Jay parcheggiò la macchina lì di fronte
"Chiamami prima di andare a dormire okay?" disse guardandomi
Io presi un respiro profondo mentre guardavo Jay "Lo farò" mi sporsi e lo baciai sulla guancia. Aprì la portiera e scesi dalla macchina. La chiusi dietro di me e mi diressi verso la porta. Dopo essere arrivata alla porta, alzai la mano per bussare ma questa si aprì mentre ero a metà strada
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Holding On [Traduzione Italiana]
FanfictionTaylor Marie Halstead è un vigile del fuoco. Lei ama esserlo: le sfide, le sensazioni che prova quando salva persone da un edificio in fiamme o in un incidente. La sola cosa che le fa paura è andare a lavoro e non fare più ritorno a casa. Lei ama la...