Capitolo 21

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"Ragazzi io non riesco più a rialzarmi." Annunciò Jacob disteso alla sinistra di Alyssa.

"Lasciatemi qui" sussurrò Rachel
"Per sempre"
Il sole le batteva in faccia, e i capelli ricci erano sparsi ovunque.
Alcuni finivano persino lungo la faccia di Noah, che sembrava essersi addormentato.

"Io odio l'inverno. Perché deve piovere? E perché deve fare freddo? L'estate è così bella!"

"Chiudi il becco, Carter." Lo rimproverò Alyssa, che stava cercando invano si levarsi il braccio di Jacob da dietro la testa.
"Goditi questo sole a dicembre!"

Sole a dicembre.

L'espressione mi faceva quasi ridere.
Avevo iniziato la giornata rendendomi subito conto che i nuvoloni grigi che erano in cielo non avrebbero garantito una giornata assolata.

Verso le due e un quarto però, tutto aveva iniziato a prendere colore.
Le nuvole grigie sembravano essere sparite, il sole era comparso e non se ne era più andato.

Era una tranquilla giornata di dicembre. Solo con il sole.

Ed ecco che ci eravamo ritrovati li, sul prato. Distesi sul cortile di fonte la villetta di Houston, con il sole che batteva sugli occhi, tutti spaparanzati uno di fianco all'altro, con di fianco a me, un particolare Logan con gli occhiali da sole.

Tutto andava per il verso giusto.
Be, apparte i compiti di letteratura che mi aspettavano a casa.

Logan si voltò alzandosi gli occhiali dal naso.
"Mi sembri pensierosa" disse.

Distesi le gambe.
"Penso a quanto sia una bella giornata" precisai

Lui sbuffò.
"Sono stanco di sentir dire quanto sia bella questa giornata. Lo sappiamo. Lo vediamo. C'è né ancora bisogno di specificarlo?"

"Hai la luna storta per caso?" Chiesi.

Lui portò gli occhiali da sole in testa. Sbirciò oltre la mia spalla, così mi voltai anche io.

Alyssa e Rachel si erano tirate a sedere. E chiacchieravano tirando  alcuni fili d'erba ogni tanto.
Jacob era sdraiato con le mani dietro la testa, e si stava prendendo un po di sole, con degli occhiali molto simili a quelli di Logan.
America era più in là, immersa in un libro con le cuffie nelle orecchie.
E be, Noah...Noah era tale e quale a qualche minuto fa.
Dormiva.

Guardai di nuovo Logan, che adesso mi stava scrutando.
Il suo sguardo non mi piaceva. Sembrava malinconico, assente.
Scosse la testa, e distolse lo sguardo.

"Si può sapere che ti succede?" Sbottai.

"Penso di avere la luna storta"

"Ah, pensi?"

Sostenne il mio sguardo.
"Si penso. O non mi è consentito neppure pensare?"

Non lo riconoscevo più. Dove era andato a finire il Logan di qualche ora prima?

Mi tirai a sedere. E piano piano mi avvicinai.
Posai i gomiti sullo zaino che avevo tra le gambe, e lo guardai dritto negli occhi.
"Ehi" dissi.

Lui si distese di nuovo.
Non sapevo che fare. Lui, poi non aiutava con il fatto di non stare fermo. Non riuscivo a concentrarmi.

"Ti pongo la stessa domanda di prima" provai. "Qualcosa non va?"

Lui sospirò. "Penso di avere la luna storta"

"Non vai matto per le giornate di sole. Non è così ?"

"Probabile."

"Non ti piacciono dunque le giornate di sole a dicembre" commentai.

"No."

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