Capitolo 8

95 8 2
                                    

La gelateria era sempre la stessa di un mese prima.

Il bancone era subito alla sinistra.
A destra invece si susseguivano una miriade di tavolini rotondi con tre sedie a ognuno.
In fondo facevano parte dell'arredamento delle panche attaccate a muro.

Si respirava un'aria pulita e fresca, come se qualcuno avesse appena lavato e disinfettato il pavimento, e nell'aria ci fosse ancora un'aroma di vaniglia, e fiori di lavanda.
Le pareti erano verde pastello, con appesi al muro alcuni quadri ritraenti alcuni persone con in mano gelati. La foto doveva essere molto vecchia, e sicuramente quelle persone erano vecchi pasticceri e gelatai che lavoravano molto tempo prima.
Altre ritraevano il primo giorno di apertura della gelateria. Con un vecchio uomo anziano con un grande paio di forbici in mano, che tagliava un lungo nastro rosso, che si trovava all'entrata.

Sorrisi involontariamente.

Logan si avvicinò al bancone, dove un uomo sui quarant'anni si girò a guardarlo.
Aveva un grembiule bianco, e uno strano paio di baffi sulle labbra.
Non aveva molti capelli, però dovetti ammettere che sembrava molto simpatico.
Poteva essere alto più o meno un metro e settanta. Aveva gli occhi castani, e la carnagione scura.
Mi avvicinai a Logan, che nel frattempo si stava scambiando un cinque con la persona in questione.

"Ehi Charlie!" Esclamò Logan.
"Ti presento la mia amica, Cassie"

Mi voltai a guardare Charlie.
"Piacere" dissi sorridendo.

"Il piacere è mio" Esclamò lui.
"Logan, come sta tuo padre? È da tanto che non lo vedo in giro"

"Sempre a lavoro" rispose Logan. "Ormai non fa altro"

Vidi Charlie sistemare dei bicchieri di plastica.
"E tua sorella? Spero si sia ripresa."

Logan si rabbuiò.
"Si sta riprendendo velocemente. È difficile sopratutto starla a sentire tutto il giorno a lamentarsi"
Charlie rise.

Davvero Logan aveva una sorella?
Non me lo sarei mai aspettata.

Mi stregai i palmi delle mani sui jeans, a disagio.
Guardai Logan.

"Allora? Che vi porto?" Chiese Charlie. Interrompendo bruscamente quel silenzio imbarazzante.

"I soliti" rispose Logan, voltandosi a guardarmi.
"Va bene per te, no?"

Annuii.
Ma preferii distogliere lo sguardo.
"Allora noi andiamo a sederci" dissi a Charlie.

Lui annuì e mi sorrise.
"Andate pure. Sarò felice di portarvi i gelati direttamente di persona"

Annuii, e insieme a Logan, mi accomodati in un tavolo vicino.

"Davvero hai una sorella?" Chiesi, ancora incredula, quando ci accomodammo uno di fronte all'altro.
Sulla terza sedia, appoggiammo i nostri zaini.

Lui annuì.
"Si chiama Riley. È una grande rottura di scatole, ed ha sedici anni."

Sorrisi.

"Wow, devi avere molta stima di tua sorella"

Sbuffò "l'avevo, vorrai dire. Da quando si è rotta il braccio cadendo da cavallo, è diventata insostenibile. Non la sopporto più"

Arricciai il naso, non sapendo più che altro dire.
Era questo il problema maggiore. Io e Logan non avevamo nulla di cui parlare!
Ad un certo punto però, lui sgranò gli occhi, ed inizio a ridere.

"Che c'è?" Chiesi.

"Non ci avevo pensato, ma nonostante abbia una sorella minore, resta comunque più grande di te"

Young Love. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora