Capitolo 19

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"Come è andata di francese?" Chiesi a Mya, mentre mi raggiungeva dalla sua lezione precedente.

Lei alzò le spalle. "Come al solito. Domande. Dialoghi. Strano interesse verso la vecchia finestra in fondo. E la campanella che suona. Tutto accompagnato da parole e parole e parole. Non ci ho capito nulla solo quindici minuti dopo aver iniziato"

Corrugai la fronte. "Mi sono fermata alla finestra. Scusa."

"Visto?! Hai la stessa comprensione che ho io sulle verifiche a risposta aperta."

"Ehi!" Protestai.

Ridacchiò. "Scusa. Comunque"
Allungò la "E" di almeno mezzo metro.
"Come è andata la festa? Ti sei divertita? Spero di si. Perché io non ci ho capito più nulla. Dopo l'ottavo ballo e il decimo bicchiere di panch non ci ho visto più."

"Quella roba non era neanche alcolica" commentai.

"Lo so. Ma sai, mi lascio andare troppo quando mi diverto. Allora? Come sei tornata a casa? Non penso tua madre sarebbe venuta a prenderti alle due del mattino"

"È finita a mezzanotte. Non erano le due."

"Oops. Adesso capisco perché mia madre non si è infuriata quando mi ha visto tornare. Tutto è chiaro adesso."
Sì mise un dito sul labbro, contemplando un punto nel vuoto, verso la parete del corridoio dove si era appena fermata.

"Apparte questo" sospirai. "Sono andata via con un mio amico. Mi ha offerto un passaggio"

E con questo, intendevo che Logan mi aveva supplicato di fargli compagnia in auto.
Il perché avesse bisogno di compagnia non lo sapevo neppure.
"E se mi perdo?" Aveva detto. "Se sbaglio strada? E con chi dovrei parlare io durante tutto il tragitto?"

"Ti chiamo e metto in viva voce"

"Sei cattiva."

"Sì lo so. Sono perfida."

E niente. Alla fine avevo accettato, solo perché stare in macchina con Rachel e Alyssa mi terrorizzava:
Affrontavano argomenti che io non ero in grado di comprendere!
Non me ne fregava niente di quale crema per il corpo dovessi usare, e né, in altri casi, quale balsamo fosse più adatto per i miei capelli!

Preferivo parlare di latte e cereali e cellulari annegati nel water con Logan piuttosto!

Riportai i pensieri sul pianeta Terra, notando che Mya era ancora lì che guardava il muro bianco.
Che diavolo stata facendo?!
Aspettava l'ascesa di Gesù?

"Vogliamo darci una mossa? Adams non si limiterà a dirci che siamo in ritardo." Replicai.

"Ah no?" Sì riprese dal suo stato di shock

"Come ti suona una porta sbattuta in faccia?" Chiesi.

"Una bella nota sul registro. Ed un futuro pessimo. Andiamo." Annuì.

La presi sottobraccio, trascinandola alla lezione successiva.

******

Alla pausa pranzo Mya se l'era filata a gambe levate con Walt.
Lasciandomi sola con il mio panino al prosciutto.

Quella mattina avevo approfittato della mia sveglia nuova, color verde tiffany, e l'avevo impostata prima del dovuto.
Missione riuscita a metà: l'avevo messa alle cinque e trenta del mattino, per aver tempo di fare le cose con calma, ed era suonata alle cinque!

Io e le sveglie non avevamo un rapporto basato su pace e amore.
L'avevo buttata giù dal balcone mentre uscivo. Dubitavo che mia madre me ne avrebbe comprata un'altra.

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