Passarono due settimane dall'inizio della scuola, ed io ormai, mi ero quasi abituata.
Appunto. Quasi.
La mattina era sempre un gran casino;
Non riuscivo mai ad arrivare in orario, e alcune volte, mia madre dovette fare di tutto per inseguire il bus che era già partito.
Immaginate me, che grido come un ossesso fuori dal finestrino, e mia madre che suona il clacson continuamente, cercando di far fermare in bus.
Un giorno, sarò sincera, credo che ci arresteranno per disturbo di quiete pubblica.
Quello, sfortunatamente, era un giorno come quello."Mamma, non puoi andare più veloce? Così lo perdiamo!"
Mia madre, sembrò non volerne sapere.
Superò un'auto, e continuò il tragitto.
Il bus, si allontanava sempre di più."Mamma!"
"Cassie, non posso andare più veloce di così! Prova a chiamare qualcuno. Non hai degli amici?"
Sembrava volesse farmene una colpa."Io..."
"Avrai dei numeri di telefono di qualcuno, no?"
"Forse" ribattei incerta.
"Bene. Allora chiama qualcuno! Prima che raggiungiamo la statale"
Con un po di fortuna, trovai il cellulare nella tasca della giacca, e vagabondando per la rubrica, trovai il numero di Alyssa.
Non avevo idea del perché avessi proprio il suo numero, ma, pensandoci, sicuramente c'entrava il piccolo favore che mi aveva chiesto di farle quattro giorni prima:
Dovevo andarle a ritirare un sacchetto di pennelli e bombolette spray, dal laboratorio di arte.
Ma, senza troppi problemi, premetti il tasto verde, e il telefono iniziò a squillare.
Nel frattempo tre macchine, ci separavano dal bus.
Al quinto squillo, qualcuno rispose."Alyssa!" Dissi, senza darle il tempo di parlare.
"Jones?" Rispose qualcuno.
Quella voce, l'avrei riconosciuta ovunque.
"Logan? Che ci fai con il telefono di Alyssa?!"Lo sentii sghiganzzare.
"Si. Anche io sono felice di sentirti, Cassie"Guardai mia madre.
Per fortuna di Logan c'era lei, se no avrei iniziato a snocciolare tante di quelle parole, che sicuramente mia nonna mi avrebbe lavato la bocca con il sapone un milione di volte.
"Dov'è Alyssa?" Chiesi, senza perdere le staffe."Sta dormendo" rispose lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Ti serve qualcosa?" Aggiunse.Digrignai i denti.
"Logan ferma l'autobus""Cosa?"
"Logan, sono quattro macchine dietro di voi. Di all'autista di fermarsi."
Parlavo così piano, per non far sentire nulla a mia madre, che sperai, che almeno lui avesse sentito e/o capito."Mi devi un favore." Disse, dopo alcuni attimi di silenzio.
Come se avesse valutato se accettare o no."Non ti devo niente, invece"
Mia madre si girò a guardarmi.
"Allora? Hai detto alla tua amica di far accostare l'autobus?"Logan, dall'altra parte del telefono, sembrò indignato.
"Non ci posso credere! Hai detto a tua madre che sono una ragazza?! La nostra amicizia è finita!"
Mi venne fa ridere, ma feci di tutto per rimanere seria.
"No. Certo che no, idiota!"Sentii uno spostamento d'aria, come se Logan si stesse alzando.
Grazie al cielo, stava avvisando l'autista.
"Ci trovi di fronte la gelateria, quella che fa i coni al cioccolato con..."
"...granella di nocciole. Si,si lo so. Ci vado anche io, di tanto in tanto...
Anche io ho una vita" borbottai
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Young Love.
RomanceL'amore inganna, crea dolore, sofferenza. Ma non ha eguali. Non ha età... Ti ho visto, e tu hai visto me. Pochi secondi. Brevi attimi. Ma non appena mi hai sorriso, tutto è andato per il verso sbagliato. Cassidy Jones è alle prese con una nuova...