Capitolo 5

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"A domani" mi disse Christian sorridendomi.

Guardai Mya, che mi stava salutando da lontano con la mano.
Ricambiai.
"A domani"

Feci due passi indietro per poi voltarmi completamente.
Era andata bene.
Eravamo riusciti a non finire sulla lista nera del professore di scienze, e per di più Christian mi aveva guardata strano per tutto il resto della giornata.

Quando arrivai alla villa, Rachel mi venne incontro come una matta.
Sapevo che aveva qualche problema, quando si trattava di contenere le emozioni, ed infatti mi stritolò così tanto, iniziando ad emettere piccoli gridolini di gioia, ogni cinque secondi.

"Okay."
Mi scostai e la guardai meglio.
"Che succede?"

Prese un bel respiro.
"Mia madre mi ha permesso di andare alla festa che ci sarà questo sabato!"

Feci un breve calcolo mentale, constatando che sabato era fra tre giorni.
"Mi fa piacere"
Che noia che ero!
Lei non fece del tutto caso alla mia inespressiva risolutezza e si allontanò saltellando (letteralmente) verso Alyssa.
Dopo essere rimasta immobile, come una stupida, per chissà quanto tempo, mi decisi ad entrare in casa.
Buttai la borsa in un angolo, e trovai Carter, Jacob e Logan, a giocare a poker.

"Ehi Lumacona! Finalmente sei arrivata." Carter si alzò vedendomi a dare una pacca sulla spalla.
In quel momento pensai che i suoi approcci con le ragazze, dovevano proprio equivalere a zero.
"Allora vuoi giocare?"

Mi voltai a guardarlo.
"Ad una partita abusiva di poker? Chiesi.
"Non ci penso proprio"

In quel momento entrò America.
Carter si rivolse a lei.
"America! Vuoi giocare con noi? Gioca anche Cassie"

Mi strozzai con la saliva.
"Cosa?"

"A poker?" Chiese lei.
Carter annuì.
"Non so giocare" si lamentò lei.

"Neanche io" risposi subito.
Non era la verità, ma non mi andava di giocare.

Carter ci riflettè su, poi si volto verso Jacob e Logan, che erano rimasti in silenzio per tutto il tempo.
"E se facciamo a coppie?"

"Secondo me..."

Ma Jacob non ebbe il tempo di finire la frase, perché Carter aveva subito preso me e America per il braccio.
"Tu stai con Jacob"
Fece sedere America, su una sedia, avvicinandola al piccolo tavolinetto di legno.
"E tu, Cassie, stai con Logan"
Gli lanciai un'occhiataccia, mentre Logan si faceva più in là, per farmi spazio sul divano.
Il suo viso non rilasciava alcuna emozione, e questo mi fece male.
"Okay perfetto" Carter ci guardò, soddisfatto di se stesso.
"Io gioco da solo, perché ho più esperienza"

Logan ridacchiò.
"O vorrai dire che hai un'ego smisurato"

Carter gli lanciò un'occhiata.
"Si, più o meno avrei detto questo." disse facendo spallucce, e continuando a mescolare le carte.
Logan, tornò stranamente serio.
Ci furono date le carte, e per guardarle mi avvicinai di più a lui.
Non l'avrei mai fatto, ma cavolo! Fu tutto un susseguirsi di emozioni.
Le nostre cosce si toccavano, e forse io arrossii.
Vidi Logan irrigidirsi improvvisamente, e abbassare lo sguardo sulle nostre gambe.
Che imbarazzo...

"Allora, chi può aprire?" Chiese Carter.

"Noi" annunciò Jacob.

Furono messi al centro del tavolo dei biscotti.
"Giochiamo con i biscotti?" Chiese America perplessa.

"Si." Jacob la guardò.
"Uno, perché nessuno di noi ha soldi in questo momento. Due, perché sono al cioccolato"
Carter annuì, mangiandone uno.

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